30 anni di Photoshop, il celebre software di editing grafico amato dagli utenti e dai creativi di tutto il mondo. È una pietra miliare per qualsiasi software, un traguardo che conferma lo strepitoso successo che Photoshop ha incontrato negli anni.
A tutt’oggi, Photoshop è probabilmente l’editor di fotoritocco più utilizzato a livello globale. Se ne servono gli appassionati di arte digitale, i designer, perfino i fotografi e i responsabili delle campagne pubblicitarie dei brand internazionali.
Dalle cover di libri, riviste e magazine alla grafica per il Web, passando per le foto patinate di Instagram, Photoshop ha plasmato il mondo che ci circonda. Al punto che, oggi, sarebbe davvero difficile immaginare un ambito del design in cui questo software non venga utilizzato. Perfino le simulazioni e i cataloghi dell’home decor passano, inevitabilmente, attraverso i filtri e gli effetti speciali di questo potente e versatile software.
Alla vigilia dei 30 anni di Photoshop, ripercorriamo la storia di un programma che ha segnato il mondo della grafica e scopriamone curiosità e segreti.
I primi 30 anni di Photoshop, la star di casa Adobe
Sentendo il nome Adobe, un buon 90% degli utenti pensa immediatamente a Photoshop. Il software di fotoritocco è diventato emblematico dell’azienda che lo produce, ed è indubbiamente il top di gamma nella suite Adobe.
Con buona pace di altri software di grafica ugualmente versatili, ma che per una ragione o per l’altra non hanno avuto la stessa presa sul pubblico. Ma quali sono i segreti della fama di Adobe Photoshop?
Il programma vide per la prima volta la luce nel lontano 1990, e per l’esattezza il 19 Febbraio. Photoshop, all’epoca, si chiamava Display e girava esclusivamente su sistemi operativi Mac. Sviluppato dai fratelli Knoll, il prototipo del “nostro” PS disponeva di funzionalità molto limitate e un’interfaccia in bianco e nero, come buona parte dei software dell’epoca.
I fratelli Knoll decisero di perfezionare ulteriormente la loro creatura, servendosi dei primi desktop Mac con schermi a colori. Successivamente sarebbero arrivate le versioni per PC con sistema operativo Windows e quella che fu la grande innovazione nel campo dei software di grafica. Parliamo ovviamente dei livelli, oggi realtà imprescindibile per chi si avvicina a questo mondo, ma all’epoca autentica novità.
I livelli altro non erano se non la versione digitale dei fogli di acetato trasparenti usati nell’animazione tradizionale. Usando questi strumenti, si potevano sovrapporre colori ed effetti su piani paralleli, variandone ordine e profondità. Il risultato poteva esprimersi in un’infinità di forme diverse. Colori che sfumavano digradando gli uni negli altri, ombreggiature, aree rischiarate… le potenzialità dei livelli erano (e restano) enormi.
Dopo una serie di migliorie negli anni 90, Photoshop si affacciò al 2000 in forma smagliante. E agli anni 2000 risale la Creative Suite, l’ampia offerta di software coordinati sviluppati da Adobe per i professionisti della grafica.
Curiosità e retroscena su Photoshop
Al giorno d’oggi il software è compatibile sia con PC e Mac che con iPad. Quest’ultima è stata la grande novità del 2019, e un modo per avvicinare il celebre software al mondo delle app e della multimedialità smart. Quindi non è assurdo aspettarsi che in futuro il software di casa Adobe “sbarchi” anche sugli smartphone, in formato app.
Sarà così possibile modificare foto e realizzare progetti grafici ovunque ci si trovi, senza difficoltà.
Alla luce dei 30 anni di Photoshop, una curiosità che forse non tutti sanno è che la Adobe in un primo tempo non si mostrò entusiasta del progetto. La grafica computerizzata, all’esordio degli anni ’90, era limitata severamente da infrastrutture e supporti poco adatti a esprimere la creatività dei designers. Adobe quindi rifiutò, in prima battuta, di acquistare i diritti di Photoshop.
Gli sviluppatori originali, i fratelli Knoll, optarono quindi per una piccola casa di produzione di scanner da tavolo. Anche questi strumenti non erano diffusissimi e si stima che del primo Photoshop andarono distribuite solo 200 copie.
Ma l’entusiasmo degli utenti convinse Adobe a investire nell’acquisto della licenza per distribuire il software. Che oggi, a distanza di trent’anni, rappresenta ancora il loro cavallo di battaglia. Decretandone la fama e gettando le basi di un successo destinato a durare nel tempo.
Molti sono stati i software concorrenti che hanno provato a rivaleggiare con il primato di Photoshop. In primis l’eterno rivale Paint Shop Pro, dapprima sviluppato da Macromedia e poi passato alla Corel. Anche GIMP, un’alternativa freeware, sull’onda lunga della novità catturò per qualche tempo l’attenzione del pubblico.
Ma il vincitore si vede alla distanza e, in questo caso, è stato Photoshop a trionfare. Diventando uno strumento di lavoro indispensabile per i grafici di oggi, come per quelli di domani.