Less is More o More is More? Ultimamente, in alcuni settori, il massimalismo sta sostituendo il minimalismo. Ma la nuova tendenza del More is More riuscirà a battere il classico e intramontabile Less is More? Chi vince nei vari settori? Ma soprattutto chi vince nel mondo della grafica?
Minimalismo: definizione
Il minimalismo è una tendenza che si è diffusa nel ‘900, in particolare a partire dagli anni ’60, e che continua ancora oggi. Questa tendenza si è espansa a moltissimi settori, dall’architettura al design d’interno, dalla grafica alla musica, dalla letteratura al marketing, fino a diventare un vero e proprio stile di vita.
Less is more è il suo motto, ovvero meno è meglio, meno è bello.
Il termine è stato coniato nel 1965 nell’articolo Minimal Art, il quale parlava, ovviamente, del minimalismo nel mondo dell’arte.
Il minimalismo vuole eliminare ciò che non ti serve davvero, tutto l’eccesso, i troppi colori, le troppe forme. Il concetto si applica davvero a tutto: su una tela disegniamo solamente ciò che vogliamo far risaltare, in una stanza mettiamo pochi oggetti, ma importanti.
Massimalismo: definizione
All’esatto opposto del minimalismo troviamo il massimalismo, il cui motto, al contrario, è more is more, ovvero tanto è meglio, tanto è bello.
Anche il massimalismo può essere applicato ai settori più svariati: al design, all’architettura, all’arte, all’arredamento, alla grafica, ecc.
Esso non vuol dire necessariamente confusione e caos, anche nel massimalismo possiamo far risaltare gli oggetti più importanti e possiamo attirare l’attenzione di chi guarda.
Il massimalismo è nato da coloro che ritenevano il minimalismo freddo e rigido. Il massimalismo è chiassoso, rumoroso, gioioso, un’esplosione di milioni di colori, una marea di stimoli. Sono proprio gli stimoli ad aver permesso al massimalismo di crescere sempre di più. Avete presente tutte le esperienze immersive che sono approdate nelle città negli ultimi anni?
Per capire meglio il massimalismo proviamo ad immaginare la casa di una persona che ha viaggiato molto e che ha riportato moltissimi souvenir dai suoi viaggi. Troveremo stili diversi, colori diversi. Potrebbe sembrare caotico, ma è la vita, la vita di quella persona e tutti quegli oggetti, sebbene tanto diversi tra loro, sono momenti di vita, indimenticabili e indelebili.
Minimalismo Vs Massimalismo nella grafica
Chi vince tra i due? Possiamo davvero decretare un vincitore? Ognuno ha il proprio stile e ognuno sceglie ciò che più gli si addice. È senza dubbio una questione di gusto personale, ma possiamo studiare le tendenze.
Il minimalismo è stato il re indiscusso di quasi tutto l’ultimo secolo, non solo nel mondo della grafica, ma praticamente in tutti i settori. Tuttavia, negli ultimi anni stiamo avendo un’inversione di tendenza. Sarà che dopo la pandemia, la crisi economica, la guerra, ciò che vogliamo è vita vera, confusione, persone, viaggi. Tutto questo prende il posto dell’ordine impeccabile lasciato dal minimalismo.
Abbiamo ridotto le nostre vite al minimal più vero e ora vogliamo tutto quello che ci è mancato. Vogliamo il massimalismo, perché tanto è bello, tanto è meglio.
Nel mondo della grafica, come negli altri settori, massimalismo vuol dire abbracciare l’eccesso. Scegliere tanti colori, pattern e forme. Il massimalismo non è caos, ma ha bisogno di un grande lavoro di progettazione dietro. I progetti di grafica massimalista vogliono colori audaci e brillanti, pattern e disegni impressionanti, ma armoniosi. Insieme a illusioni ottiche e layering.
Il layering, o stratificazione, è un’ottima idea per approcciarsi al massimalismo. La sovrapposizione di strati diversi abbraccia pienamente il concetto di more is more.
Il massimalismo vuole coprire tutto lo spazio che ha a disposizione, senza lasciare spazi vuoti. Lo fa, però, in modo intelligente e studiato. Senza un buon progetto alle spalle è solo caos.