Il burnout creativo è una sindrome su cui si stanno accendendo i riflettori ultimamente. Colpisce principalmente i millennials, indipendentemente dal lavoro che svolgono, e li porta in uno stato di stress continuo. Letteralmente burn-out significa “bruciarsi”, consumarsi… esaurirsi su più livelli: corpo, mente, creatività, prestazioni.

Si tratta di una reazione di risposta assolutamente normale del cervello ai troppi input negativi. Riconoscerlo non è sempre facile, specialmente se si lavora da soli, ma ci sono dei segnali che dicono chiaramente che è ora di staccare la spina.

Cos’è il burnout creativo

Il burnout creativo è il risultato della continua mancanza di gratificazioni e ricompense al lavoro. Quando il carico di responsabilità supera la soglia di equilibrio con la soddisfazione, ecco che si entra in esaurimento professionale o creativo. Il mancato senso di appagamento può essere di varia natura, non solo monetaria. Specialmente nei lavori creativi l’appagamento può derivare anche dalla qualità del risultato o da come viene accolto dal pubblico.

burnout creativo ufficio lavoro
Se le responsabilità sono troppe, forse è il momeno di ridurre i lavori o aggiungere membri al team

Ci possono essere però anche altre motivazioni per il burnout: la lista dei to-do troppo lunga, un cattivo rapporto con i clienti, con il team o con il pubblico. Fonte di ansia possono essere anche i tempi serrati e il dover pensare in continuazione ai numeri e ai risultati, rispetto alla qualità. Un lavoro che coinvolge i social media, poi, vede tutto questo amplificato.

La sindrome da burnout porta a diversi disturbi psicofisici e ad un conseguente peggioramento delle prestazioni e della creatività in ambito lavorativo. Anche la memoria e i tempi di reazione vengono influenzati tantissimo nei periodi di stress, così come le relazioni.

Quali sono i campanelli d’allarme

Solitamente questa condizione si manifesta in maniera molto diversa a seconda della persona, ma alcuni sintomi sono simili. In primis troviamo la stanchezza: le energie scarseggiano anche dopo 8 ore di sonno e qualsiasi mansione, anche fuori dal lavoro, diventa troppo faticosa. A seguire ci sono gli scatti d’ira, non solo a lavoro ma anche a casa: la soglia della tolleranza si abbassa molto.

burnout creativo
Durante un burnout creativo viene meno l’ispirazione, di qualsiasi tipo

In un burnout creativo poi, la difficoltà principale è la mancanza di concentrazione e di ispirazione. L’arte diventa solo una questione di scadenze e poco importa del risultato. L’importante è produrre, anche se non sono contenuti a livello. Ma più si è stanchi psicologicamente e fisicamente, più creare qualcosa da zero diventa difficile.

Altri segnali di un burnout possono essere l’ansia e l’irritabilità, fluttuazioni dell’umore e persino attacchi di panico. In genere si può notare anche un senso costante di inadeguatezza e di angoscia per il futuro.

Come combattere il burnout creativo

Riuscire a combattere il burnout non è una cosa semplice. Prendersi una pausa, una vacanza, ridurre il carico di lavoro molto spesso non basta. Il primo passo per combattere il burnout è capirne le cause. In base a quelle si può creare un piano efficace nel breve e lungo periodo.

Sicuramente la prima cosa da fare quando si avvertono i campanelli d’allarme è staccare la spina, da tutto. È importante non solo smettere di lavorare per un po’, ma anche smettere di rispondere ai messaggi di lavoro. Eliminare anche i social per uno o due giorni è ugualmente importante perché riduce la pressione.

burnout creativo pensieri
I pensieri negativi non vanno negati ma reindirizzati

Una volta in pausa non si deve cadere nel tranello della pigrizia: nell’ozio i pensieri si moltiplicano invece di svanire. Bisognerebbe quindi trovare una o più attività rilassanti in grado di incanalare fuori dalla mente le preoccupazioni. Per molti può la meditazione e l’attività all’aria aperta possono essere delle soluzioni, ma non sono le uniche. Qualsiasi hobby va benissimo, purché dia vita ad un riposo creativo!

Le vacanze, il riposo creativo e il social media detox sono dei punti di partenza, ma se la sensazione di malessere persiste, la soluzione più efficace è chiedere aiuto. Quella contro il burnout non è una battaglia che va combattuta da soli: le persone vicine e professionisti in grado di riconoscerlo e gestirlo sono l’arma più potente di tutte.


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