Nelle ultime settimane sta facendo molto parlare la campagna pubblicitaria della Plasmon che sensibilizza sulla crisi demografica: Adamo 2050. La storia racconta di come, andando avanti di questo passo, nel 2050, in Italia, ci sarà un solo bambino nato: Adamo, appunto.
La campagna ha lo scopo di sensibilizzare su un argomento importante, che la Plasmon, essendo un’azienda che si occupa di prodotti per la prima infanzia, conosce da vicino. Per molti si tratta di un video choc, per altri di un’esagerazione montata a regola d’arte. Sicuramente, la campagna è riuscita nel suo intento: far parlare di sé e dell’argomento in questione e, nel frattempo, portare l’attenzione sulla società stessa.
Adamo 2050: il cortometraggio
Si tratta a tutti gli effetti di un cortometraggio, della durata di poco più di sette minuti. Non tutti lo hanno visto per intero. La maggior parte del pubblico ha visto solamente i pochi secondi della campagna pubblicitaria. Tuttavia, vale la pena utilizzare sette minuti per vederlo per intero.
Siamo in Italia, anno 2050. Il reparto di maternità è deserto, sembra quasi uno scenario post apocalittico. C’è solo una coppia all’interno del reparto, che sta dando alla luce l’unico nato in tutto il paese.
Anche il nido del reparto di maternità è deserto. Una lunga serie di cullette vuote. Solo una è occupata da Adamo, avvolto in un lenzuolino arancione.
Adamo cresce. La scuola dell’infanzia è vuota. I genitori sono preoccupati. Sulle prime pagine dei giornali si scrive “Un altro giorno senza nascite”.
Tratto da una storia vera… dal futuro
Plasmon scrive “tratto da una storia vera”. Fa sempre un certo effetto, quando leggiamo “tratto da una storia vera”. È come se la storia riuscisse a entrare un po’ più in profondità, lasciare un segno più marcato, una sensazione con un retrogusto amaro.
Certo, in questo caso è una storia vera dal futuro e il futuro, si sa, può sempre essere cambiato.
“Nell’ultimo decennio le nascite in Italia hanno raggiunto i livelli più bassi di sempre. Ma salvare il futuro, oggi, è ancora possibile.”.
Adamo 2050: la parola dell’esperto
Plasmon ha scelto come testimonial del progetto Adamo 2050 Alessandro Rosina, esperto demografico e autore del libro “Crisi demografica, politiche per un Paese che ha smesso di crescere”.
Rosina afferma che il Paese ha sottovalutato e continua a sottovalutare il problema. Siamo il primo paese al mondo in cui i nonni sono di più dei bambini. Il Paese è “vecchio”, si sa, ma secondo l’esperto siamo scivolati in una “trappola demografica irreversibile”.
Se è irreversibile vuol dire che lo scenario presentato nella campagna di sensibilizzazione di Plasmon è davvero tratto da una storia vera. Adamo 2050 sarà davvero l’ultimo bambino nato in Italia.
Tuttavia, Plasmon non ci sta ed è per questo che ha ideato il progetto Adamo 2050.
Adamo 2050: il progetto oltre il cortometraggio
Plasmon si impegna da sempre a sostenere le famiglie italiane. Si tratta di un tratto predominante della sua brand identity.
L’idea è che la campagna di Adamo 2050 raggiunga un target di pubblico attento al problema. Essendo, infatti, Plasmon un’azienda che produce prodotti alimentari per l’infanzia, è ovvio che la campagna raggiungerà le famiglie.
Ma non è solo questo. Plasmon vuole raggiungere le aziende, le associazioni e le istituzioni, affinché tutti si interessino al problema.
Per questo il progetto Adamo 2050 ha raccolta una serie di problematiche che interessano i genitori e che contribuiscono al crollo delle nascite. Come gli aspetti economici, organizzativi, lavorativi ed educativi.
Plasmon vuole arrivare agli Stati Generali della Natalità, il prossimo 11 e 12 maggio, e portare la Promessa di Adamo, un movimento al quale tutti i clienti e non sono invitati ad aderire.
“Per crescere il futuro dell’Italia è necessario che ognuno faccia la sua parte. Lavorare a politiche, supportando la vita familiare in azienda, è il primo passo affinché questo cambiamento avvenga” – Plasmon.