VDA sta per Var Digital Art, il progetto del Var Group che per primo, in Italia, si è occupato dell’emergente arte digitale. Da qui nasce la prima edizione del Vda Award, per premiare le eccellenze nel campo dell’arte digitale.

Var Digital Art e Var Group

“La forza della contaminazione tra arte, tecnologia e innovazione nel mondo dell’impresa”.

Il digitale è sempre stato il centro del Var Group, il quale si occupa, appunto, di innovazione tecnologica. Il Var Group si è poi ampliato con il settore del Var Digital Art, un progetto che vuole sperimentare i collegamenti tra arte, tecnologia, innovazione e impresa.

L’iniziativa nasce dalla passione per l’arte digitale che è stata manifestata all’interno dell’azienda. A questo abbiamo unito la nostra naturale propensione all’innovazione, che condividiamo ogni giorno con le imprese, creando una sinergia con alcuni artisti e musicisti.

Abbiamo dato così vita a Var Digital Art, un progetto al quale teniamo molto e che ci permetterà di scoprire nuovi percorsi dell’espressività e condividere varie forme d’arte, anche riportandole nelle nostre sedi distribuite in tutta Italia”, Francesca Mariani, CEO Var Group.

La prima edizione del Vda Award

Il Var Digital Art annuncia la prima edizione del Vda Award, un premio a cadenza biennale volto a premiare le eccellenze italiane dell’arte digitale.

Vda Award
Arte digitale

Il premio vuole portare l’attenzione su un settore ancora alle prime armi, mostrano a tutti cosa si nasconde dietro alle opere d’arte digitale e su come gli artisti italiani stanno intersecando l’arte alle nuove tecnologie.

L’iniziativa si è concentrata sugli aspetti che hanno caratterizzato l’arte digitale e che ancora la stanno caratterizzando nel 2023 ancora in corso. Si parla, quindi, di metaverso, multiverso, intelligenza artificiale generativa, reti neurali, algoritmi, computer art, crypto art, NFT, phygital, realtà virtuale, realtà aumentata.

La giuria che ha selezionato gli artisti è composta da Chiara Canali, Valentino Catricalà, Rebecca Pedrazzi e Domenico Quaranta, insieme al direttore artistico di Var Digital Art Davide Sarchioni.

I dodici artisti selezionati

Per la prima edizione del Vda Award sono stati selezionati dodici artisti del settore dell’arte digitale, nel panorama italiano.

Gli artisti selezionati sono di diverse generazioni, dai pionieri dell’arte digitale agli artisti emergenti.

Vda Award
Still Life di Chiara Passa

In primis troviamo Chiara Passa, classe 1973, che dal 1997 utilizza la net art e la realtà virtuale per studiare e ridisegnare lo spazio.

C’è poi Davide Maria Coltro (1967), che studia il modo in cui la tecnologia influenza la creazione, la diffusione e la fruizione dell’immagine. Debora Hirsch, anche lei classe ’67, i cui lavori sono il risultato di uno studio antropologico che non si avvale solamente del digitale.

Troviamo Luca Pozzi (1983), le cui opere sono installazioni ibride, sculture magnetiche e installazioni VR. Danilo Correale (1980), i cui studi si focalizzano sull’impatto del tardo capitalismo.

E poi ancora, Kamilia Kard, artista italo ungherese che realizza ambienti VR, sculture stampate in 3D, gift e dipinti digitali, analizzando come l’iperconnessione influenza la percezione del corpo umano.

Vda Award
Svccy

Ci sono, inoltre, Rino Stefano Tagliaferro (1980), regista e videoartista, Domenico Dom Barra, che analizza la rete, le community, l’intelligenza, il linguaggio e la memoria, e Roberto Fassone, i cui lavori si concentrano sulle strutture invisibili, l’intelligenza artificiale, i travestimenti, la finzione e i fake.

A chiudere la rosa dei dodici ci sono, infine, i più giovani: Federica di Pietrantonio (1996), Martin Romeo (1986) e Matteo Succy, alias Svccy, (1997).

Tutti gli artisti sono invitati a presentare un loro lavoro, che può essere già edito o realizzato appositamente per l’occasione. Quattro opere, tra i dodici lavori, verranno poi selezionate per essere presentate al pubblico in occasione dell’annuale convention del Var Group, che si terrà il 26 e il 27 ottobre a Rimini.


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