Forse non lo sapete ma tra UX writign e copywriting ci sono sistematiche differenze. Non sapete nemmeno cosa sia questo stile di scrittura? Siete nel posto giusto perché stiamo per spiegarvelo noi (e stiamo anche per dirvi come può esservi utile).
UX writing: indagini e ricerche
Se fate una ricerca su Google Trends scoprirete che la parola UX writing è tra le più ricercate del momento. Questo perché se ne sente molto parlare, ci si può immaginare di cosa si tratti, ma in realtà se ne sa’ poco e niente.
Le prime indagini in questo settore in Italia sono state svolte nel 2015. Le ricerche dati poi sono rimaste stabili fino a gennaio di quest’anno quando si è visto un picco di ricerche e richieste.
In Italia e nel mondo la media delle ricerche in materia è aumentato del 120% (la fetta più grande negli USA) il che significa che se si lavora nel mondo della comunicazione non si può ignorare l’importanza e l’utilizzo di questo strumento.
Cos’è l’UX writing
Stiamo parlando dei testi scritti per incentivare l’esperienza utente (User-eXperience = UX). L’acronimo infatti riassume tutto ciò che l’utente trova nel testo e suscita in lui emozioni e percezioni.
Si tratta quindi di una metodologia attraverso la quale si utilizza un microcopy che stimola positive vibes sull’esperienza utente. Vedremo più avanti che cos’è un microcopy, intanto vi basti sapere che tramite l’utilizzo dell’UX writing l’utente viene messo nella posizione di essere guidato nella navigazione di un sito o di un’applicazione.
L’obiettivo è far compiere all’utente un’azione specifica, nel modo più naturale possibile. In cosa allora è diverso rispetto al copywriting? Lo scopriremo nei prossimi paragrafi, quindi se siete interessati continuate a leggere.
Microcopy, UX writer e copywriter
Parlavamo di microcopy, ovvero di microtesti scritti in modo conciso ed empatico che aiutino l’utente a mettersi in sintonia con l’esperienza di navigazione.
Un UX writer si occupa di scrivere testi brevi che lascino all’utente qualcosa di emozionale e li spinga a tornare sul sito o a comprare qualcosa. Ma allora un UX writer è un copywriter? No, assolutamente no!
Chi si occupa di UX writing può essere anche colui che si occupa di copywriting. Se si analizza una realtà di piccole dimensioni, sicuramente il copywriter si ritroverà spesso ad essere anche un UX writer. Di fatto però ci sono aspetti della professione completamente diversi.
Infatti, mentre un copywriter usa parole accattivanti per attrarre utenti e clienti, un UX writer utilizza parole semplici perché il suo obiettivo è facilitare la comprensione, ma soprattutto la navigazione. Inoltre, il copy è orientato alla vendita, mentre chi si occupa dell’esperienza utente ha come obiettivo lo sviluppo del prodotto o del servizio.
UX writing (e il suo campo d’azione)
Come abbiamo visto il copywriter e l’UX writer sono diversi. Il primo lavora nell‘area marketing, il secondo a stretto contatto con chi fa design. Il primo usa lo storytelling per convertire, il secondo per creare un dialogo con l’utente.
Qual è quindi il campo di azione di chi si occupa di UX writing? Come abbiamo accennato prima, i microtesti che aiutino gli utenti a muoversi su un sito. Quindi questa figura professionale produce i testi per:
- Pulsanti di CALL TO ACTION;
- Headline e sottotitoli;
- Tag title delle pagine;
- Meta description;
- Etichette dei menu;
- Didascalie e tag alt;
- Form moduli;
- Istruzioni e FAQ;
- Messaggi di errore;
- Pagina 404;
- Testi di percorsi.
Grazie all’utilizzo del giusto tone of Voice anche in queste parti del sito è proprio grazie all’UX writer che le percentuali della pagina web cambiano e registrano un aumento di visite. Questo perché il suo obiettivo è mettersi nei panni dell’utente per creare il percorso di navigazione, facile e veloce, che lo attragga e lo spinga a restare sulla pagina.