Sta spopolando sul web tra chi è appassionato di moda, ma ha ormai contagiato anche chi se ne intende poco, ora tocca anche l’interior design, stiamo parlando dell’armocromia.
Ma cos’è l’armocromia?
Partiamo dall’inizio e scopriamo cosa vuol dire armocromia, ormai se ne sente parlare sempre più spesso, ma di cosa si tratta esattamente? L’armocromia studia gli abbinamenti di colori migliori, in particolare è volta ad individuare la gamma cromatica più efficace per esaltare il viso delle persone. A tutti noi sarà capitato di notare come un colore particolare ci stia male per cui appariamo più stanchi, tristi o cupi. Allo stesso modo i colori giusti possono far apparire un volto più radioso e giovanile.
I colori vengono così divisi in quattro “stagioni”: Primavera, Estate, Autunno e inverno. A loro volta sono poi suddivisi in sotto categorie in base all’intensità, la saturazione, il contrasto e la luminosità. Nascono in questo modo i sottogruppi Light, Warm, Bright, Soft per palette che hanno prevalenza di colori chiari, caldi, luminosi, tenui o brillanti.
Il colore infatti è studiato in base all’armonia, la saturazione, la temperatura, il contrasto e la luminosità, tutto nasce nella culla del Bauhaus grazie alle teorie di Johannes Itten. Successivamente è stata utilizzata dai costumisti americani di Hollywood per far vedere al meglio gli attori una volta introdotto il colore nelle produzioni cinematografiche.
Ma come si collega l’armocromia con l’interior design? La casa è la nostra seconda pelle, vivere in una casa che si armonizza con la nostra palette ci valorizzerà e darà forza. Lo stesso discorso lo si può applicare all’arredamento di un ufficio o del negozio in cui lavoriamo. In questo modo saremo sicuri di aver creato un ambiente che ci rappresenta e sia anche in grado di farci vedere al meglio.
Inoltre utilizzando le palette dell’armocromia sarà più facile arredare scegliendo i colori che si abbinano nel modo migliore tra loro.
Come scegliere i colori per l’arredamento
Ci sono varie strade percorribili, prima di tutto possiamo decidere se applicare una sola palette a tutti gli ambienti o se cambiarla a seconda della stanza da arredare. Successivamente possiamo decidere se giocare con i colori sulle pareti e le finiture e utilizzare colori più neutri per i mobili, oppure se invece preferire pareti neutre e sbizzarrirci con mobili molto colorati.
Il primo caso è preferibile per chi teme di stufarsi circondato da troppi colori o a chi piace cambiare regolarmente la disposizione dei mobili e l’arredamento. Infatti colorando solo le pareti sarà molto più facile cambiare i colori scelti e creare nuovi effetti e abbinamenti in un momento successivo. Nel secondo caso si avrà un effetto più vivace e particolare, ma sarà più complesso variarlo dovendo sostituire i mobili.
Un altro elemento su cui si può giocare sono poi le texture, per arricchire o anzi alleggerire gli abbinamenti cromatici creati. Per esempio con una palette più soft si può scegliere una texture più articolata e lavorata, mentre per le tinte più accese e pure meglio scegliere linee semplici e finiture laccate.
Infatti chi decide di utilizzare palette molto intense potrebbe rischiare di cadere nell’eccesso scegliendo drappeggi, lavorazioni elaborate del legno e texuture impegnative, sovraccaricando il risultato finale. Una palette soft tuttavia potrebbe risultare troppo piatta e scialba con superfici opache e linee minimaliste, dando all’arredamento un effetto povero e poco interessante, trame complesse e giochi di sovrapposizione mettono invece in risalto questo tipo di palette.