Non sono da sottovalutare i titoli del film: hanno la forza di anticipare la trama della storia e creare la giusta atmosfera. Agli albori del cinema venivano realizzati a mano su delle cartoline e poi fotografate e inserite in pellicola. Ora si sono fatti enormi passi avanti ed è possibile creare effetti molto particolari per prestarli durante le scene iniziali o finali. Vista la sua importanza, l’arte grafica della titolazione, è da valutare come un vero e proprio settore a se stante, scopriamo come si è evoluta e quali sono le grafiche dei titoli dei film più spettacolari e caratteristici.
Storia delle grafiche dei titoli dei film
Ai tempi del muto i titoli avevano un’importanza fondamentale. Scritti a mano, come dicevamo, e poi fotografati, servivano oltre ad indicare i nomi di tutte le persone che avevano lavorato al film, anche a far visualizzare i dialoghi e per introdurre alcune scene con brevi frasi.
Ma è con l’arrivo del decennio d’oro di Hollywood, cioè dal 1930 al 1940, che i titoli iniziano ad avere un’importanza diversa e uno stile specifico, proprio del film. Vengono così ingaggiati veri e propri graphic designer, che arrivavano dal mondo della pubblicità. Nacquero da loro i titoli di Metropolis o di King Kong, con uno stile che si rifaceva al modernismo e al mondo dell’advertising.
I titoli dei film iniziarono però ad avere una funzione anche narrativa, utilizzati per creare l’atmosfera giusta per introdurre il film. Ma è con l’avvento della televisione e dell’uso del colore che avviene la vera svolta, siamo negli anni 50, e vengono introdotte le prime tecniche di animazione video. Si sperimentano così effetti di dinamismo per i titoli ed elementi geometrici in movimento.
Un ulteriore passo avanti fu fatto quando si iniziò ad utilizzare la computer grafica con la possibilità di realizzare scritte 3D, in movimento oppure integrate negli oggetti e molto altro ancora.
Le più belle grafiche dei film
Partiamo da un film del 1936, quindi ancora in bianco e nero: L’impareggiabile Godfrey (My ma Godfray). Il piano sequenza iniziale ci presenta una città dove ogni nome, compreso il titolo del film è rappresentato da un’insegna luminosa.
Come non citare poi La donna che visse due volte, il film di Hichcock del 1958. Un vortice visionario che introduce perfettamente le atmosfere del film. A realizzarlo è Saul Brass, illustratore statunitense, che si specializzò proprio nei titoli dei film. Lavorò ancora con Hichcock in Intrigo internazionale e Psyco. Finto il sodalizio con il maestro del brivido, inizia a collaborare con un’altro grande regista: Stanley Kubrick. Realizzando per lui i titoli per Spartacus e il poster di Shining.
Ne Il buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone, si può ammirare un font particolarmente evocativo, che ricorda il mondo western.
Film più recenti che possiamo citare sono Prova a prendermi e Tank you for smoking: il primo è realizzato con una sequenza animata in cui alcuni caratteri sono allungati a formare delle lunghe linee.
Mentre il secondo è un’animazione che simula il susseguirsi di vari packaging sigarette.
Se7en, di David Fincher, invece alterna un font più classico come l’Helvetica ad uno studiato appositamente che ricrea un “hand-drawn”.
Se vi affascinano i caratteri dei film sul sito Fontmeme.com potrete trovare una raccolta di font di film famosi: da Titanic, ad Apocalypse Now, da Austin Powers ad Arancia Meccanica, ma anche Aladdin, Avatar, Blade Runner e La sposa cadavere con il link diretto per scaricare il font.