Siamo nel 2020 e nessuno oserebbe dichiarare ad alta voce una differenza tra uomini e donne. Eppure scommetto che molti di voi non sapevano che dietro classici Disney come Dumbo, Fantasia, Cenerentola e tanti altri, si cela un talento femminile: Mary Blair.

Un talento mordente

Dopo la laurea presso l’Istituto d’Arte Chouinard nel 1933, il suo progetto di aprire una galleria d’arte con il marito, anche lui artista, sfuma a causa della Depressione, che scuoteva gli Stati Uniti in quegli anni. Come soluzione di ripiego, Mary Blair comincia allora a lavorare come grafico presso i Walt Disney Studios. 

Il suo compito principale sarebbe stato quello di creare i tableaux delle produzioni Disney già in corso, che in quell’epoca venivano ancora eseguiti a mano. Il suo carattere mordente e il suo talento prendevano però spesso il sopravvento. Invece che eseguire il lavoro secondo le istruzioni, Mary Blair cambiava la produzione secondo lo stile che, a suo avviso, era più idoneo.

Controcorrente, indipendente e testarda

Il suo carattere controcorrente e indipendente, insieme alla sua spiccata capacità a non rispettare le consegne, non poteva essere visto di buon occhio dai colleghi. Le svariate tensioni tra Mary Blair e il resto del team di produzione sfociarono infatti nel 1941 nella sua decisione di lasciare il suo lavoro presso i Walt Disney Studios. 

La sua avventura sarebbe quindi probabilmente finita così, se non fosse che Walt Disney stesso aveva notato il suo talento e, da imprenditore visionario quale era, decise di riammetterla nel team.

Mary Blair, artista dedita e controcorrente.
Mary Blair, artista dedita e controcorrente, non sempre fu apprezzata dai colleghi, ma il suo genio non passò inosservato agli occhi di Walt Disney.

Sud America: un viaggio tra i colori

Addirittura, quando il governo chiese a Walt Disney di fare un viaggio a sfondo benefico in Sud America, fu proprio lui a proporre a Mary Blair di accompagnarlo, insieme a pochi altri artisti scelti.

E’ durante questo viaggio che Mary Blair scopre i colori meravigliosi del Sud America che influenzeranno la sua produzione e diventeranno addirittura la sua firma di fabbrica.

Al di là dell’acquerello

Se precedentemente la sua produzione era caratterizzata da colori leggeri, eseguiti soprattutto all’acquarello, dopo il viaggio in Sud America la tecnica di Mary Blair evolve in una direzione molto più plastica. 

I pastelli e l’acrilico sono i nuovi strumenti grazie ai quali i tableau di Mary Blair prendono vita e non solo, anche forma. Sono le forme e i contrasti che parlano adesso, raccontando le storie Disney in un modo mai fatto prima.

Un piccolo mondo ai suoi piedi 

Nonostante continuasse a non essere molto amata a causa del suo carattere tempestoso e i suoi alti standard di esecuzione, che mettevano a dura prova lo staff, Walt Disney diede carta bianca a Mary Blair mettendola a capo della produzione di capolavori come Cenerentola, Alice nel paese delle meraviglie e Peter Pan.

Proprio in Alice nel paese delle meraviglie, possiamo constatare come il del contrasto di colori tipico di Mary Blair, diventi un elemento chiave nel creare un effetto di mistero.

Colori accesi che creano contrasto, ecco la firma di Mary Blair.
Colori accesi che creano contrasto, ecco la firma di Mary Blair.

 

Le forme diventano anche molto più astratte rispetto rispetto alle precedenti produzioni disneyane, come possiamo notare in Cenerentola.

Grazie a Mary Blair, le forme diventano molto più astratte rispetto alle precedenti produzioni disneyane.

Walt Disney la coinvolse anche nella progettazione di alcune attrazioni del parco Disney tra cui It’s a small world che porta chiaramente la sua firma nel contrasto di colori e di forme.

Mary Blair: una creatività indomita

Intorno agli anni ‘50, Mary Blair sentì però nuovamente che il suo spirito creativo aveva bisogno di andare al di là dei paletti della produzione disneyana e lasciò quindi nuovamente gli Studios per concentrarsi su progetti di illustrazione di libri per bambini.

La sua influenza non ha però mai lasciato gli Studios, che ancora oggi effettuano lavori ispirandosi alla sua tecnica e al suo talento, come possiamo notare nella sigla di Monsters en Co., un omaggio alle sua tecniche plastiche e colorative.


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