Parlare di visual art significa spaziare molto nel mondo dell’arte stesso. Trovarsi di fronte all’opera di un visual artist significa trovarsi di fronte ad un opera che vuole esprimere un messaggio forte a chi la sta osservando. Vediamo insieme cosa vuol dire fare delle arti visive il nuovo canale di comunicazione tra l’artista e il mondo esterno.
Cosa sono le arti visive?
La visual art comprende tutto ciò che è arte e si osserva alla ricerca di un significato. Una sorta di finestra sul mondo attraverso la quale l’artista contemporaneo può esprimersi e far riflettere chi osserva sul significato di concetti, avvenimenti storici, etc.
Nella società contemporanea la cultura visiva ha assunto un’enorme importanza, sopratutto recentemente con l’avvento del digitale e le new media art dove “ciò che si vede” è il concetto di base.
Nel multiforme scenario delle arti contemporanee, le ultime tendenze digitali si stanno addentrando in un nuovo territorio artistico. La sfida principale dell’artista contemporaneo è quella di conformarsi ad uno specifico valore di mercato, in modo che le sue opere non solo abbiano un significato, ma che aprano anche nuove opportunità di fruizione e di consumo.
L’arte è bellezza, messaggio, ma anche oggetto che si vende o performance che crea intrattenimento. Il difficile in questo contesto è distinguersi, far ricordare il proprio nome o quello della propria opera. Con questa nuova prospettiva d’arte tutti possiamo essere artisti visual art, basta sapersi vendere e creare un prodotto o un concetto che sia potenzialmente vendibile.
Fotografo, principe della visual art
La maggiore tra le visual art, la madre di tutte le copie e surrogati è la fotografia. Il fotografo è colui che riesce a dare vita ad un concetto in un unico colpo d’occhio. E’ la figura di punta del concetto di fruizione e consumo di cui parlavamo sopra.
Scattare una foto qualunque è ormai una cosa che possiamo fare tutti, ma creare uno scatto in cui all’interno si nasconda un messaggio, un prodotto, un concetto o un servizio è cosa da pochi. Per questo, il fotografo è il principe della visual art, colui che riesce ad innescare il meccanismo di riflessione nel cervello di colui che osserva i suoi scatti.
Cosa succede al nostro cervello di fronte ad una foto?
Quando ci ritroviamo ad osservare una fotografia sono molti i meccanismi di riflessione che si innescano nel nostro cervello. Ad esempio se ne conosciamo il soggetto effettuiamo un transfer e pensiamo in maniera positiva o negativa a quel soggetto. Se vediamo un paesaggio potremmo sognare di visitare il posto in cui è stata scattata la foto. Insomma, le fotografie ci fanno riflettere, alcune più di altre, proprio perché il punto di vista di colui che sta dall’altra parte dell’obiettivo è ponderato e diverso dal nostro.
Partendo da questo presupposto eccoci arrivati al nuovo artista contemporaneo: l’influencer, ovvero colui che con una sola delle sue foto, manda un messaggio, induce ad una riflessione o la influenza e crea fruizione e consumo di un prodotto-servizio.
Chiara Ferragni, baluardo della visual art
Cosa si nasconde nella mente di un’influencer? Prendiamo ad esempio colei che ti questo termine ne ha fatto una professione: Chiara Ferragni. E’ partita come blogger, il suo focus è la moda, tanto che alla fine ha creato pure un suo brand, ma sopratutto Chiara scatta foto. La sua immagine è diventata il baluardo del suo pensiero, del suo stile di vita.
Qual’è il suo messaggio? L’arte non è più nei musei, ma in ciò che si è e si guarda ogni giorno, dalla mattina appena si è svegli sino alla sera prima di andare a dormire. L’arte è digitale e visual ed è in tutte le cose quotidiane, basta scattare la foto dal giusto punto di vista.