Mars 2020 è una missione molto importante nell’esplorazione del pianeta rosso. Anche se ancora non si parla di esplorazione umana, quello che faranno nel corso di questa missione segnerà un punto fondamentale nella futura colonizzazione umana di Marte. Ed una missione così importante aveva bisogno di un simbolo, un emblema, qualcosa di semplice, chiaro e riconoscibile. Ecco il logo della missione su Marte.
La missione su Marte in pillole
La missione Mars 2020 compie un significativo passo in avanti nell’esplorazione marziana. Il rover Perseverance, molto simile al predecessore Curiosity, ha molte migliorie e tecnologie avanzate. Accanto a lui, nell’esplorazione del suolo marziano ci sarà Mars Helicopter, il primo elicottero a volare al di fuori del pianeta Terra.
Il lancio è avvenuto con successo lo scorso 30 luglio 2020 e si prevede che Perseverance atterrerà su Marte il prossimo febbraio 2021.
Gli obiettivi principali della missione su Marte sono: determinare se la vita sia mai esistita sul pianeta rosso, verificare meglio le condizioni climatiche e preparare per l’esplorazione umana.
La nascita del logo della missione su Marte
A disegnare il logo della missione su Marte è stato lo studio di design di Brooklyn House of Van Schneider. Il logo è stato disegnato in maniera tale da poter essere utilizzato allo stesso modo sia sui piccoli badge e sulle chiavi magnetiche del personale e su un razzo alto 60 metri.
Tobias Van Schneider, fondatore dello studio di design, in un post raccontò scherzosamente il momento in cui ricevette la chiamata niente di meno che dalla NASA: “L’anno scorso, una compagnia spaziale abbastanza nota ci ha contattato e ci ha chiesto di progettare un logo per la missione Mars 2020. Naturalmente abbiamo accettato”.
Il logo doveva essere in grado di funzionare perfettamente su tutti i formati digitali e fisici, senza comprometterne la chiarezza.
Inoltre, l’emblema in questione avrebbe dovuto funzionare perfettamente anche sul rover stesso.
L’immagine è chiara e ben visibile anche nella sua versione semplificata, in rilievo su sfondo bianco.
Insomma, il logo della missione su Marte doveva essere estremamente versatile e adattabile. Doveva essere perfetto per siti web e formati digitali. Ma poteva essere utilizzata anche come marchio sulle uniformi del team, sugli strumenti, sul rover e sul razzo utilizzati per la missione. E lo studio House of Van Schneider di Brooklyn è riuscito a compiere l’impresa egregiamente.
Ecco il logo della missione su Marte
Il logo è composto da tre figure, semplici, chiare, piatte, in due dimensioni.
La prima è un cerchio rosso, che simboleggia, ovviamente Marte. “Il pianeta rosso, anche chiamato Marte”.
La seconda è una figura geometrica realizzata combinando una serie di blocchi bianchi impilati. I blocchi sono impilati in modo da formare un unico oggetto uniforme. Il disegno ricorda le forme del rover. “Il rover marziano, Perseverance”.
Infine, la terza immagine è una stella bianca. È così che il pianeta Terra appare visto da Marte. “Pianeta Terra visto da lontano, ora una stella”.
I tre simboli vengono uniti, così che da mostrare il rover stilizzato e il pianeta Terra in lontananza (sotto forma di stella), all’interno di un cerchio rosso (il pianeta Marte). Il logo si presenta anche senza il cerchio rosso, ma in questo caso a rappresentare il pianeta Marte ci sono gli altri due simboli colorati di rosso anziché di bianco.
Sul sito di Van Schneider
Sul sito dello studio di design di Brooklyn si legge: “Dal primo momento in cui posiamo gli occhi sul cielo stellato, non possiamo più tornare indietro. Ora sappiamo cosa c’è oltre il nostro pianeta e dobbiamo trovarlo, dobbiamo saperne di più.
La nostra curiosità e la nostra perseveranza ci hanno portato nello spazio, sulla luna e ora: su Marte”.
Troviamo poi il countdown dell’atterraggio, mancano poco più di 50 giorni!
E infine, sempre lo studio scrive: “Siamo incredibilmente grati di aver lavorato ad un progetto così. Grazie al team JPL per la tua continua fiducia nello studio Van Schneider e grazie a tutti quelli coinvolti nel progetto”.