Sapevi che se ti auto pubblichi hai molte più possibilità di vendere e far leggere il tuo romanzo? Il self publishing sta spopolando, soprattutto con l’avvento della pandemia che ha lasciato le persone a casa e ha fatto nascere moltissimi nuovi web writers.
Cos’è il self publishing?
Significa letteralmente “autopubblicazione” e può essere applicato ad ogni branca artistica, ma sta spopolando soprattutto nel campo della pubblicazione di testi ed e-book.
In sostanza, senza bisogno di doversi affidare ad un editore potrete lanciare online il vostro manoscritto, farlo leggere e venderlo al prezzo che preferite.
Questo sistema si basa sulla presenza di un sito o piattaforma on line dove l’autore ha la possibilità di creare il proprio libro e poi di metterlo in vendita. Le vendite avvengono attraverso internet e, in alcuni casi, possono prevedere il coinvolgimento di punti vendita tradizionali. Le librerie infatti possono occuparsi di raccogliere gli ordini e poi di consegnare la copia ordinata al lettore.
L’autore può anche acquistare alcune copie del suo libro attraverso il sito e distribuirle autonomamente attraverso altri canali.
Come abbiamo detto, ci concentriamo sui testi perché il self publishing è una tendenza che riguarda l’industria del libro, anche se fenomeni analoghi sono presenti in altri campi della cultura, come per esempio nel teatro e nella musica.
Self publishing, realtà o tendenza?
Alcuni pensano che ormai l’autopubblicazione sia solo una tendenza. Altri invece sono convinti che si tratti di una curva di mercato ormai consolidata che garantisce un’ottima alternativa alla pubblicazione tradizionale.
Il self publishing non è cosa nuova. Anche in passato molti dei più grandi autori della letteratura si sono anzitutto autopubblicati prima di essere editi dalle maggiori case editrici. Con l’avvento di internet però la cosa si è fatta sempre più frequente ed interessante.
Con la pandemia le autopubblicazioni in Italia sono diventate un vero e proprio “fenomeno di massa”. Dal 2017 ad oggi siamo arrivati a oltre 30 mila libri autoprodotti e la piattaforma di riferimento sembra essere Amazon.
Con la piattaforma Kindle pubblicano volentieri anche le scuole, che stanno mano mano creando programmi per la stesura di libri digitali da lanciare in rete. Un esempio è la collana dei “Piccoli scrittori” curata dalla prof. Verena Lopes della scuola Ugo Foscolo di Torino.
Insomma, basta navigare mezz’ora per trovare di tutto. Non solo. Negli ultimi anni gli editori stanno utilizzando Amazon come un talent per pescare dal catalogo degli autopubblicati le nuove Jane Austen.
Come autopubblicarsi?
Come pubblicare un libro senza barriere, aumentando enormemente la platea di quanti possono pubblicare? Anzitutto iscrivendosi ad una di queste piattaforme che permettono di lanciare on-line il proprio manoscritto, leggendo accuratamente i termini di pubblicazione e vendita.
Il principio di base del self publishing è che l’autore abbia il controllo creativo dell’opera. Questo significa non solo che la scriva, ma anche la sbozzi e la editi come preferisce. Dovrà tutelare il copyright e i diritti di sfruttamento commerciale della sua opera e valutare come promuoverla on-line e distribuirla.
Amazon ad esempio offre dei servizi di divulgazione una volta caricata l’opera sulla piattaforma. Infatti, appena il vostro scritto sarà on-line tramite Amazon, oltre a dovergli una piccola percentuale sulle vendite, potrete acquistare un pacchetto marketing che vi permetterà di indicizzare il testo sia all’interno della piattaforma che su Google.
La cosa buona è che il modello di self publishing puro non prevede che l’autore debba cedere, neanche temporaneamente, i diritti di sfruttamento commerciale di quanto pubblicato (i cosiddetti contratti di edizione a tempo).
In Italia, grazie ad un accordo con l’agenzia italiana ISBN si è reso possibile per la prima volta agli autori la facoltà di registrare un codice ISBN, ovvero il codice che consente l’ingresso nel catalogo ufficiale di quanto pubblicato in modalità “author’s publishing”. Non ci sarà quindi la necessità di ricorrere ad un editore per catalogare la propria opera.
Le strade sono molte
Come abbiamo visto, le strade sono molte. Se siete quindi degli scrittori nati, o avete un romanzo nel cassetto vi consigliamo di provare. Tentare la strada del self publishing è una via comoda e sicura per cimentarvi nel diventare i nuovi Hemingway.