Il Design, l’arte, la bellezza può essere trovata e create ovunque e con qualsiasi cosa. Non da meno è il cibo che, si sa, il piatto deve essere mangiato con gli occhi prima che con la bocca. Sempre più spesso i piatti sono vere e proprie piccole opere d’arte commestibili. Ma non solo. Anche i cibi primari sono, in realtà, piccole opere d’arte. Chi ha deciso che le penne dovevano avere quella forma? Scopriamo insieme che cos’è il Food Design e dove trovarlo.
Che cos’è il Food Design
Food Design è un termine coniato solo di recente. Prima era considerato davvero bizzarro accostare l’arte e il design al cibo. Eppure il connubio di questi settori apparentemente così diversi crea qualcosa di unico.
Esso può definito semplicemente come la “progettazione del cibo”. Non si tratta solamente di quelle bellissime composizioni che uno chef stellato crea sul piatto e serve a tavola. E nemmeno solamente il “disegnare” la forma della pasta.
Dietro al Food Design c’è uno studio attento e meticoloso, su tutti i prodotti che hanno a che fare con il cibo. Si tratta della progettazione e dell’ideazione di nuovi alimenti e di singole parti di essi.
Definizione
Abbiamo detto che il Food Design può essere definito semplicemente come la progettazione del cibo, ma vedremo anche che, in realtà, è qualcosa di molto più complesso.
Una più completa definizione è la seguente: “Food Design è la progettazione degli atti alimentari, ovvero l’attività di elaborazione dei processi più efficaci per rendere corretta e gradevole l’azione di esperire una sostanza commestibile in un dato contesto, ambiente o circostanze di consumo.
Il Food Design si occupa di prodotti edibili, comunicazione, packaging, servizi e luoghi legati alla vendita e al consumo di cibo”.
Non solo Food Design
Chi c’è dietro la creazione dei cibi che troviamo nei supermercati, sui piatti dei ristoranti, sulle nostre tavole imbandite? Il Food Design è solo un piccolo tassello della complessa macchina che c’è dietro la progettazione del cibo.
Per progettare il cibo occorre mettere insieme tantissime diverse discipline: la biologia, la genetica, l’antropologia, la psicoanalisi, la sociologia dell’alimentazione, le ricerche sulla sociabilità e la mediazione sociale, la storia dei sistemi culinari e le forme di convivialità.
Occorre tutto questo per progettare il cibo? Si e molto di più.
Chi sono i Food Designer
“Crediamo fortemente nell’atto creativo ma siamo consapevoli che per arrivare all’obiettivo occorre un’attente costruzione dei processi progettuali e produttivi. I prodotti, i servizi e i sistemi progettati dal Food Designer, sono atti pensati per animare un progetto “umano centrico” e facilmente fruibile, grazie all’efficacia delle sue funzioni.
Crediamo in una progettualità che usi un linguaggio etico e che tenga conto di un processo sostenibile nelle diverse fasi di ideazione, costruzione, produzione, vendita, utilizzo e dismissione. Progettare per il Food significa creare prodotti, servizi e sistemi per dare forma a un bisogno di consumo ricco di fattori simbolici oltre che funzionali.
Il prodotto e il servizio nel cibo, vendono se funzionano e comunicano concentrandosi sul cliente come persona e mettendo al centro i valori umani” – Il Food Design spiegato dai Designer.
Categorie di Food Design
Infine, per capire al meglio di cosa si occupa il Food Design è bene suddividerlo in alcune diverse categorie:
- Design With Food: questa è la progettazione vera e propria del cibo. Il cibo viene considerato come un oggetto e tutto ciò che lo compone come materiali, esattamente come qualsiasi oggetto di design.
- Eating Design: qui vi è la vera differenza. Solitamente si pensa che questo è il vero Food Design, ma esso è in realtà solo una parte. Questa è la parte che viene, appunto, mangiata. Il piatto dello chef, insomma.
- Food Product: qui non si parla di cibo, ma tutti quei prodotti che ruotano attorno ad esso e che sono, comunemente, messi in commercio.
- Design About Food: anche qui siamo molto lontani dal cibo. Questa categoria “non si mangia”, ma parla di tutto quel design fatto ispirandosi al cibo.