La pubblicità sociale è un tipo di pubblicità volta a sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo un determinato argomento o problema. Scopriamola insieme.
Definizione di Pubblicità Sociale
“La Pubblicità Sociale è quella forma di pubblicità che sfrutta le proprie caratteristiche principali con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su problematiche di carattere morale e civile riguardanti l’intera comunità” – Wikipedia.
Questo tipo di pubblicità sfrutta tutte le strategie, le caratteristiche e gli strumenti tipici della comunicazione pubblicitaria con lo scopo di far conoscere un determinato argomento. L’informazione del pubblico serve a sensibilizzarlo su uno specifico problema, chiedendo loro di adottare uno stile di vita moralmente accettabili o di partecipare attivamente alla ricerca di una soluzione, attraverso una donazione, ad esempio.
Si tratta, quindi, di un tipo di pubblicità no profit. Non si vuole vendere nessun prodotto o servizio, ma si cerca un cambiamento sociale.
Chi fa pubblicità sociale?
I mezzi utilizzati sono tutti quelli della normale pubblicità comunicativa: slogan, fotografie, spot, ecc. Ma chi c’è dietro alla Pubblicità Sociale? Chi è che si occupa di promuovere questo cambiamento sociale?
Solitamente dietro possono esserci tre organi distinti:
- La pubblica amministrazione: come lo stato, le regioni, le province e i comuni, i quali vogliono sensibilizzare i propri cittadini su un determinato argomento. Chiedendo più senso civico e comunitario.
- Le organizzazioni no profit o simili, come ONG, fonazioni, cooperative, associazioni, organizzazioni religiose, ecc. Anch’esse vogliono sensibilizzare l’opinione pubblica su un determinato argomento e, talvolta, possono chiedere donazioni per aiutare l’organizzazione stessa nello svolgimento del suo lavoro.
- Infine, anche le aziende, sia pubbliche che private, possono fare pubblicità sociale. Esse possono incoraggiare i propri clienti a seguire un senso di responsabilità verso un determinato argomento, già adottato dall’azienda stessa.
Strategie comunicative
In questo tipo di pubblicità è molto importante il modo in cui si approccia il destinatario del messaggio. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, infatti, bisogna stare attenti a non commettere errori ed adottare alcune importanti strategie comunicative.
In linea generale si sceglie di seguire cinque diversi approcci comunicativi:
- Commovente, drammatico: si cerca di attirare l’attenzione pubblica con immagini o racconti che ritraggono la drammaticità dell’evento (la fame, un disastro naturale). In questo modo si instaura un rapporto emotivo con lo spettatore.
- Accusatorio: forse non molti apprezzeranno un messaggio comunicativo così diretto. Ovvero: come possiamo stare qui a guardare senza fare niente?
- Scioccante, pauroso: qui si gioca sulla paura dello spettatore. La pubblicità rappresenta quello che succederà se non cambiamo atteggiamento. Un esempio è la pubblicità sociale che appare sui pacchetti delle sigarette. Sai quello che ti succederà se continui a fumare.
- Ironico: talvolta un po’ di ironia non guasta, anche se si sta trattando un argomento delicato. Inoltre, l’ironia è capace di attirare l’attenzione anche di chi solitamente non si interessa a questo determinato problema.
- Didattico: infine, se nella nostra pubblicità sociale attuiamo una strategia didattica cerchiamo di insegnare al pubblico perché esiste il problema e perché dovremmo risolverlo. Quasi sempre il vero problema è l’ignoranza.
Esempi di pubblicità sociale
Come abbiamo detto le immagini (spesso forti e cruente) che appaiono sui pacchetti delle sigarette sono un forte esempio di pubblicità sociale, anche se troppo spesso vengono ignorate.
Ma non sono il solo. Tra i più evidenti esempi di pubblicità sociale ci sono tutte quelle campagne che ci esortano a cambiare il nostro stile di vita per salvaguardare il pianeta, per contrastare i cambiamenti climatici, per fermare la deforestazione.
Ci sono poi quelle campagne sociali che ci esortano a controllare il nostro stato di salute o che chiedono donazioni per la ricerca scientifica, per la cura delle malattie.
Un altro esempio è la campagna contro l’abbandono degli animali domestici durante le vacanze domestiche, che spesso vediamo in televisione a inizio estate.