L’arte è ovunque, è nelle piccole cose, è nella bellezza che vediamo ogni giorno, nella natura, negli oggetti, nelle persone. Eppure alcuni artisti si sono davvero superati, oltrepassando i limiti dell’arte “tradizionale”. Ecco alcuni modi davvero strani di fare arte.

Fare arte con la cera d’api

Tomas Libertiny è uno sculture slovacco che vive a Rotterdam. Le sue sculture sono tanto ammalianti quanto insolite e anche molto complicate da realizzare.

Le opere sono fatte di cera d’api. Ma non è questa la vera particolarità delle opere di Libertiny. Molti artisti sono in grado di modellare la cera d’api ed utilizzarla per fare arte. La vera particolarità è con è realmente lo scultore a creare le opere, ma le api.

Tomas Libertiny
Nefertiti di Tomas Libertiny

Libertiny crea delle strutture in 3D sulle quali le api creano il loro alveare, che prenderà la forma desiderata e pensata dall’artista. Le opere realizzate con questa tecnica sono, in realtà, pochissime, perché per realizzarle ci vogliono mesi, se non anni.

Una delle opere più famose è il busto della regina d’Egitto Nefertiti. Per realizzarlo ci sono voluti due anni e circa 60.000 api.

Libertiny
Api all’opera

Libertiny con il suo lavoro vuole trasmettere il forte legame che ha con la natura e vuole far conoscere quale incredibile lavoro svolgono le api. Senza dimenticare quanto esse siano preziose per la vita degli esseri umani e quanto il loro lavoro incessante sia essenziale per la nostra sopravvivenza.

Fare arte con la colazione

Quante volte da bambini ci dicevano: “Non si gioca con il cibo!”. Lo avranno detto anche a Manami Sasaki? Forse no, perché ha l’artista giapponese ha trasformato la colazione in un’opera d’arte. Quale è il piatto preferito di Sasaki per la prima colazione? Si tratta del pane tostato con la frutta. Lo adora così tanto da aver deciso di iniziare a fare arte con esso. Ma alla fine, avrà il coraggio di mangiare queste opere d’arte?

Sul pane tostato di Sasaki appaiono opere di Pop Art e d’astrattismo, senza dimenticare chiari riferimenti all’arte tradizionale giapponese. Ma non solo. Spesso, infatti, l’artista si cimenta anche in ritratti o riproduzioni di grandi classici. Anche se il suo punto forte sembrano essere in pattern, ipnotici e perfetti.

I mandala di Leonardo Ulian

C’è poi Leonardo Ulian che ha dato vita ad una nuova forma d’arte: “Technological Mandala”. Si tratta di realizzare dei veri e propri mandala utilizzando fili elettrici e componenti elettronici. Secondo l’artista il suo lavoro combina due mondi molto lontani tra di loro: quello tecnologico e quello spirituale.

Technological Mandala di Leonardo Ulian
Technological Mandala di Leonardo Ulian

Il fatto è che la tecnologia elettronica è diventata una parte importante del nostro quotidiano, quasi un qualcosa in cui credere o qualcosa da venerare. Coi miei lavori voglio mostrare quello che è nascosto ai nostri occhi e rappresentare i circuiti elettronici come degli oggetti straordinari ed eterei.

Quando penso alle mie creazioni, le immagino come degli aggeggi effimeri e uso la parola “effimeri” perché la tecnologia, e in particolar modo quella elettronica, è in qualche modo “impermanente” ed in un continuo cambiamento.

Technological Mandala di Leonardo Ulian
Technological Mandala di Leonardo Ulian

Mi affascina il processo di trasformazione delle cose: nel fare una cosa automaticamente qualcos’altro viene distrutto. Non sono una persona spirituale, o almeno non nel modo tradizionale, ma mi piace l’idea di un universo fatto di connessioni infinite, tra persone, oggetti, sentimenti, stati, pianeti e menti, come i legami che sviluppo nei miei mandali tecnologici.

Anche il suono è presente nelle mie opere. In uno dei miei lavori il mandala era collegato a tre radio che creavano un suono che variava a seconda della vicinanza delle persone all’opera”.

Si può davvero fare arte con qualsiasi cosa. L’unico limite è sempre e solo l’immaginazione.


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