Oggi parliamo della corrente dell’Anti design. Per molti non è un vero e proprio movimento artistico, ma qualcosa di più vicino alle mode radical chic. Un movimento molto vicino a quello del Radical design, con cui condivide le stranezze kitch e la passione per i colori a contrasto. Scopriamo insieme questa tendenza.

Anti design e Radical design

Se parliamo di arte si parla di Radical design. Se si parla invece di tendenza si dice Anti design. Per i più esperti non hanno nulla in comune, ma oggi vedremo invece che l’attuale moda di inserire nell’arredamento oggetti che non ci incastrano granché con il resto, magari oggetti super colorati che ad un occhio poco attento stonano, è molto vicina alla corrente artistica del Radical design, nata intorno agli anni ’60.

anti design oggetti strani
L’Anti design nasce negli anni ’60 come Radical design. Si distingue per gli oggetti fuori dal comune, coloratissimi, che spesso stonano con l’ambiente in cui sono inseriti.

Andiamo per gradi e vediamo anzitutto di capire che cos’è, ma soprattutto cosa è stato il Radical design per poi arrivare a parlare della tendenza dell’Anti design che sta spopolando ultimamente un pò ovunque.

Breve storia del Radical design

Siamo negli anni ’60. In Italia nasce un movimento artistico che diventa simbolo di avanguardia a tutto tondo. Il Radical design, appunto.

Un nuovo concetto di design che pone l’oggetto al centro come veicolo del messaggio di colui che lo possiede. Ovvero? Ovvero un messaggio di opposizione nei confronti dell’universalmente bello e alla moda, ma soprattutto un messaggio di imposizione nei confronti di tutta quella parte della società che vive secondo canoni ben stabiliti e che si pone su un piedistallo rispetto al resto degli altri.

Siamo negli anni dei moti del ’68, delle contestazioni studentesche e i designer si rifiutano di assecondare le richieste dei loro clienti, sempre più razionali e convenzionali.

anti design oggetti colorati
Questa moda vede protagonisti oggetti strani, stravaganti, ma soprattutto coloratissimi. Oggetti che per certi aspetti sono anche instagrammabili.

Nel Radical design gli oggetti prendono nuova vita e diventano ironici ed innovativi, anche nelle loro funzioni primarie.

Essere radicale e vuol dire anche vivere in un ambiente eccentrico e fuori dagli schemi, dove gli oggetti sono presenti come forme, ma non necessariamente come necessità.

Da Radical design ad Anti desing

Dove nasce il Radical design? Lo abbiamo detto, in Italia, nello specifico a Firenze con alcuni gruppi di progettisti associati. Archizoom e Superstudio iniziano proprio negli anni ’60 questa loro collaborazione artistica nella patria dei Medici per poi spostarsi a Milano, la patria del design per antonomasia.

Da li si inizia a parlare di questa corrente in tutta Europa e persino nel mondo, dove il movimento verrà poi identificato come Italian radical design.

anti design progetti
I progetti della corrente (o moda) dell’Anti design sono progetti fuori dalle righe che puntano a farsi distinguere e riconoscere.

Sarà poi nella decade successiva che il movimento si trasformerà e diventerà poi Anti design, ovvero diventerà una vera e propria moda: tutti i più famosi iniziano a porre negli ambienti di casa propria oggetti che sono fuori dalle righe.

Oggetti dai colori sgargianti, spesso fuori palette rispetto all’ambiente di collocazione. Oggetti strani, a volte stranissimi, che vogliono dire qualcosa, ma spesso non si capisce cosa.

L’Anti design oggi

Oggi questa moda è ritornata. Un mood potente in cui per distinguersi – soprattutto sui social – ci si ritrae in ambienti fuori dall’ordinario, super colorati e kitsch.

L’Anti design oggi è una corrente che si sviluppa si negli ambienti di interior design, ma che poi viene divulgata sui social network, alla ricerca di un modo per rendersi unici nell’etere di Internet.

Proprio per questo, l’Anti design è anche un modo per rendere gli ambienti instagrammabili.


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