L’arte si mobilia sempre contro la guerra e a favore della pace. Uno dei risvolti di questa guerra, come di tutte le guerre che nei secoli hanno colpito l’umanità, è vedere come tutto il mondo e tutti i settori si mobilitino per la pace.
È diventato virale il murales ritraente una bambina ucraina che si ripara sotto la bandiera del suo paese. Ma non è l’unica opera d’arte che ha preso vita nell’ultimo mese. Tutti gli artisti si sono uniti per chiedere la fine della guerra. Ecco le opere d’arte.
14 artisti per il progetto di Domani
Si tratta di un progetto uscito sull’editoriale Domani, a cura di Demetrio Paparoni, che ha unito 14 artisti provenienti da tutto il mondo, contro la guerra in Ucraina.
Tra i quattordici lavori pubblicati troviamo l’impronta di una mano che porta la firma di Antony Gormely. Un caccia militare disegnato da Robert Longo. Un cuore sanguinante firmato da Francesco Clemente.
Le parole Words. Not War sono scritte su una bandiera dell’Ucraina firmata da Peter Halley. L’opera d’arte scelta come copertina dell’intero progetto è firmata da Julian Schnabel. Rappresenta la cartina dell’Ucraina con su scritta la frase “Nothing to be gained here”.
Tra gli artisti di questo progetto spiccano, inoltre, un russo e un ucraino: Andrei Molodkin e Oleg Kulik. Il primo, russo residente a Parigi, il cui pensiero politico è chiaro dall’immagine della sua opera: la scritta Putin macchiata di rosso sangue, che imbratta la pagina intera.
Il secondo, ucraino residente a Mosca, si presenta con un’opera fotografica rappresentante un uomo che sventola la bandiera ucraina, brancata da due cani.
Artisti uniti per la pace: l’idea del progetto
“Negli ultimi giorni, man a mano che il conflitto avanzava, c’è stato uno scambio di messaggi con gli artisti, il cui prevaleva l’idea che il silenzio fosse una forma di consapevolezza.
È nata la necessità di agire e abbiamo voluto dar vita a queste pagine con Stefano Feltri, gli altri hanno subito aderito.
L’entusiasmo e la generosità sono stati totali. Questa è anche la magia dell’arte, che si verifica quando si fanno le cose in maniera spontanea e istintiva. Ho trovato un grande coinvolgimento da parte di tutti gli artisti e questa cosa mi ha toccato, perché sono nomi che non hanno bisogno di pubblicità”, spiega il curatore del progetto, Demetrio Paparoni.
Il murales di Chemis
Il murale che ha fatto il giro del mondo nei giorni scorsi è, come dicevamo, quello apparso su un muro di Via Mojmirova, nel quartiere di Nusle, a Praga.
A firmare l’opera d’arte in questione è l’artista ceco Chemis, che ha accompagnato l’opera con un tweet che diceva: “L’Ucraina sta ora lottando per proteggere il suo futuro e la sua libertà, ma anche la nostra. Come padre di due figli, non riesco a immaginare l’impotenza, il dolore e la paura che provano le persone comuni. Abbiamo tutti visto i filmati dei corpi, città in rovina e palestre piene di donne con bambini e nonni. Per favore continuiamo ad aiutarli e mostrare quali valori rappresentiamo”.
Il murales ritrae una bambina che si nasconde sotto la bandiera dell’Ucraina, insieme ai suoi peluche.
Gli altri murales per la pace
Quello apparso a Praga non è l’unico. In molti hanno lasciato la loro impronta a favore della pace sui muri delle città di tutto il mondo.
MyDogSighs ha dipinto un occhio che piange lacrime del colore della bandiera dell’Ucraina, a Cardiff, Inghilterra. A Parigi, un murales firmato dallo street artist Seth Globepainter, mostra una bambina cammina su piccoli carrarmati mentre sventola la bandiera dell’Ucraina.
E ancora sono molte le opere apparse e che continuano ad apparire sui muri delle città di tutto il mondo.