Canova e il suo dipinto perduto. Oggi vi parliamo della Madonna Penitente, capolavoro del maestro dell’arte scultorea (e non solo) ritrovato dopo che se ne erano perse le tracce in seguito ad un’asta londinese del 2002. Scopriamo insieme quest’opera e il genio dell’artista.
Le Maddalene di Antonio Canova
Canova ha ritratto la Maria Maddalena in molteplici forme. L’ha scolpita e dipinta. Possiamo dire che era uno dei suoi soggetti preferiti.
La più famosa delle Maddalene di questo genio dell’arte si trova a Genova, esposta a Palazzo Tursi. La si ricorda perché è stata l’opera scultorea con cui il maestro conquistò Parigi.
Insieme alle altre riproduzioni, ce n’è una di cui si erano perse le tracce. Una Maddalena penitente che è stata finalmente riportata alla luce. Quest’opera è stata per moltissimi anni nascosta. Poi, nel 2002 ricomparve a Londra durante un’asta dove si mettevano in vendita sculture da giardino.
All’epoca il fortunato acquirente se l’aggiudicò per poche migliaia di sterline. Oggi vale tra i 5 e gli 8 milioni di sterline. Come facciamo a saperlo? La Maddalena Penitente, dipinto di Antonio Canova, verrà battuta nuovamente all’asta in luglio sempre a Londra e un imprenditore veneto ha indetto una campagna di crowdfounding per riportarla in Italia.
Parentesi su Antonio Canova
Prima di continuare a parlarvi del dipinto ritrovato, vogliamo farvi una piccola parentesi sul maestro Antonio Canova.
Nacque a Possagno nel 1757 e divenne il massimo esponente del movimento neoclassico. All’epoca lo chiamavano il nuovo Fidia e con le sue opere ha rivoluzionato il campo artistico di scultura e pittura.
Studiò a Venezia, città a lui molto cara, per poi trasferirsi a Roma nel 1779 dove risiedette e lavorò per il resto della sua esistenza. Infatti, nonostante sia stato un assiduo viaggiatore e scopritore del mondo, alla fine faceva sempre ritorno nella città eterna. L’Urbe per lui fu la sua musa ispiratrice, un vero punto di riferimento.
Lavorò per grandi e famosi committenti, fino a divenire il maestro dell’arte scultorea rosata. Ad oggi è ricordato per il suo lato innovativo, soprattutto per l’utilizzo della cera per la levigatura delle forme scolpite.
La Maddalena perduta
Insieme alla Maddalena Penitente di cui vi parlavamo sopra – quella che verrà battuta all’asta per 8 milioni di sterline – ce ne sarebbe un’altra. Una versione bozzetto che potrebbe essere d’aiuto nello studio del lavoro del maestro veneto.
I biografi di Canova infatti ricercano da tempo la versione di una Maddalena dipinta dal vate della scultura che sembrerebbe essere conservata e custodita in una collezione privata.
Dove sarebbe stata dipinta? Nella città natale del Canova, Possagno. Indicativamente tra il 1798 e il 1789. Renderla pubblica sarebbe un gesto di vitale importanze per gli studiosi dell’arte, perché anche pittoricamente il maestro diede prova di bravura utilizzando tecniche del tutto innovative.
Speriamo che presto si ritrovi anche questa versione “nascosta”. Intanto seguiremo le vicende della Maddalena Penitente di Londra. Se il crownfounding andrà a buon fine, l’opera tornerà all’ovile, in Italia, a Venezia. Potrebbe rappresentare una vera e propria occasione per rilanciare l’arte del Neoclassicismo e spingere le persone a conoscerla visitando i musei più spesso e più alacremente.