L’Ikea lancia la nuova campagna #CasaPuoiEssereTu, contro le discriminazioni e i crimini domestici a causa dell’orientamento sessuale o all’identità di genere.
Che cos’è casa?
Che cos’è casa? In questi mesi abbiamo imparato molto su questa parola, che nasconde molto di più delle quattro mura domestiche. Casa non è solo uno spazio fisico, è un luogo dove bisogna sentirsi sicuri, protetti. Il luogo dove essere liberi di esprimere sé stessi e dove trovare la propria dimensione personale.
Casa è libertà e intimità. Ma tutto ciò non viene trovato solamente in un luogo fisico. Tutto ciò può trovarsi anche in una persona. Casa sono le persone che ci fanno sentire a casa, che ci fanno sentire sicuri, che ci permettono di essere noi stessi.
Ma in questo periodo di quarantena, a causa del Covid – 19, abbiamo scoperto che spesso questo concetto di casa non corrisponde al luogo che noi chiamiamo così.
Giornata mondiale contro l’omofobia
Il 17 maggio è la Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Bifobia, l’Intersessuofobia e la Transfobia (IDAHOT). Proprio il 17 maggio è partita la campagna dell’Ikea #CasaPuoiEssereTu, un video di un minuto, realizzato in collaborazione con l’azienda We Are Social, di Milano, e distribuito in 25 paesi del mondo.
La campagna è volta a sensibilizzare l’opinione pubblica su tutti colore che, purtroppo, ancora oggi vengono discriminati a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere. Ikea ha condiviso la campagna su tutti i suoi principali canali e pagine social, per far sentire tutte le persone della comunità LGBTQ davvero a casa.
Ikea è da sempre grande sostenitrice dei diritti LGBTQ. Già nel 2019 aveva lanciato la campagna #FateloACasaVostra, dove celebrava la libertà di essere sé stessi.
“Siamo conventi che tutti abbiano il diritto di sentirsi a casa nella propria pelle, ovunque siano. La libertà individuale è un diritto così come l’espressione dei sentimenti umani. E con questa campagna lo abbiamo voluto ribadire con forza, facendolo raccontare dai protagonisti di storie di esclusione” – Alessandro Aquilio, Country Communication & Sustainabiliy Manager IKEA Italia.
#CasaPuoiEssereTu, Progetto internazionale
La campagna è stata realizzata da IKEA Communication insieme all’azienda italiana We Are Social, che ci ha messo tutta la sua creatività. Ma la campagna è in realtà internazionale, distribuita attraverso i canali social dell’azienda in ben 25 paesi del mondo, tutti quelli dove IKEA è presente.
#CasaPuoiEssereTu diventa un messaggio internazionale, prendendo il nome di “Be Someone’s Home”. Il messaggio promozionale ha l’obiettivo di sensibilizzare l’attenzione pubblica sull’importanza di creare una società senza discriminazioni di alcun tipo.
Tutto ciò assume ancor più significato durante il difficile periodo che il mondo intero sta attraversando.
“Equality, diversity e inclusion sono valori condivisi in Ikea, che da anni è impegnata per promuovere un’idea di società più inclusiva e rispettosa di tutte le diversità: crediamo, infatti, che ognuno abbia il diritto di sentirsi sempre a casa nella propria pelle. Un diritto che, purtroppo, a molti è precluso, perfino all’interno delle proprie mura domestiche.
Con questa campagna vogliamo sostenere un cambiamento sociale che ci veda tutti protagonisti, lanciando un messaggio forte a sostegno della comunità LGBT+ che ancora oggi lotta per vedere riconosciuti le proprie libertà e il diritto a una vita senza discriminazioni. Un impegno che vede IKEA storicamente in prima linea, partendo in primo luogo dal proprio ambiente di lavoro e dai propri co-worker. E che ci vedrà sempre al fianco delle persone colpite da ogni tipo di esclusione e discriminazione”.
#CasaPuoiEssereTu – oltre al video messaggio
Il video di un minuto non è l’unico elemento della campagna #CasaPuoiEssereTu lanciata da Ikea. Insieme alla campagna video è stata infatti anche rivisitata uno dei simboli storici dell’azienda svedese: la famosa carrier-bag blu.
Per l’occasione la borsa shopping Ikea si tinge dei colori dell’arcobaleno. Ma non è finito qui. Ikea fa sapere anche che sosterrà l’associazione Quore, che si occupa di fornire sostegno ai ragazzi della comunità LGBT+ in difficoltà fornendo progetti di co-housing.
Stiamo parlando in particolar modo di quei ragazzi costretti ad abbandonare la propria casa dopo il coming out. Il fenomeno è molto più frequente di quanto si pensi e questi ragazzi sono in cerca di un luogo da poter chiamare davvero “casa”.