Abbiamo già parlato in un precedente articolo del city branding, un insieme di azioni mirate a creare un’immagine positiva della città. Oggi parliamo delle esperienze di alcune città italiane, che hanno affidato la propria immagine al city branding e non potevano fare scelta migliore.
City Branding: Bologna
Partiamo da Bologna, una delle primissime città italiane ad aver capito l’importanza di una immagine positive grazie ad una corretta brand identity.
Già nel 2013 il piano per il ridisegnare l’identità di Bologna viene redatto, affinché la città venga promossa non solo in Italia, ma anche in Europa e nel Mondo.
La città deve sapersi coordinare, deve sapersi muovere come una sola ed unica identità. È proprio questa la vera sfida del city branding, soprattutto per una città attiva e diversificata come Bologna. Non c’è più solamente l’università, solamente l’aeroporto o il centro storico. Tutti devono raccontare la stessa storia. Tutti devono saper mostrare al mondo Bologna con una sola e forte identità.
Alla fine si è scelto di raccontare Bologna come una città aperta ai turisti in tutte le loro forme. È una città d’arte ma non musealizzata. È ricca di storia ma anche contemporanea. Il concetto che si vuole comunicare al turista è che esso è libero. Libero di creare il suo personale percorso turistico della città. Libero di vedere quello che vuole quando vuole e come vuole.
Il logo di Bologna
Una volta trovata la vera identità di Bologna bisognava pensare ad un logo perfetto per esprimere quel messaggio. Il logo scelto è stato disegnato da Matteo Bartoli e Michele Pastore.
Il disegno ricorda alcuni dei simboli chiave di Bologna: le immancabili torri e i portici. Il logo è in realtà un complesso sistema di scrittura. Ogni lettera rappresenta un archetipo della città: le mura, il mosaico, il giglio. E ogni volta, quindi, il logo cambia, muta e si adatta.
Inoltre, al logo è stata anche aggiunta la frase: è Bologna. Così ogni volta che si crea una parola con il logo si costruiscono frasi del tipo: “Tortellini è Bologna”, “Motor Show è Bologna”, Marconi Airport è Bologna”, ecc.
City Branding: Roma
La città metropolitana di Roma Capitale è in pieno re-styling ed ha deciso di affidare il proprio city branding al designer Celestino Ciocca, che non poteva che essere più onorato dell’incarico.
“Con un pizzico di orgoglio ed emozione immensa, confermo di aver ricevuto l’incarico di realizzare il progetto di city branding strategico per la città di Roma. Ringrazio l’Amministrazione capitolina per la fiducia concessami e considero il più grande dei privilegi la possibilità di contribuire alla rinascita della mia bellissima città”.
I loghi di Roma
Come si crea il city branding della città eterna? Della culla della civiltà. Ogni persona su questo mondo conosce Roma, eppure anche i più grandi hanno bisogno di un piccolo slancio. Roma vuole proporsi ai turisti con qualcosa di unico ed eccezionale, e sono anni che ci lavora. Ma ogni tentativo è finito nel cestino.
Ci aveva provato l’ex sindaco Alemanno, che aveva proposto il logo della lupa stilizzata con una grande M. Ma il suo successore, Marino, lo aveva poi abolito e cestinato. Allora lui stesso aveva proposto un secondo logo per Roma Capitale: lo scudetto Rome & You. Ma anche questo secondo progetto finì come il primo.
Ora ci riprova per l’ennesima volta e tutti attendiamo di scoprire come sarà il lavoro di Celestino Ciocca.
SPQR: il logo immortale
Ma questo non vuol dire certo che Roma sia rimasta sguarnita di logo. Anche se si cerca di dargli una nuova identità, più moderna, c’è la sua anima che non muore mai. SPQR (Senatus Populus Quirites Romani) è la sigla che indica il popolo romano da quasi tre millenni. La città eterna avrà per sempre il suo logo immortale.