Il City branding è un insieme di azioni mirate per creare un’immagine positiva della città, esaltare i suoi punti di forza e creare un ponte tra le istituzioni e i cittadini e, non ultimi gli eventuali turisti.
Place Branding
Il city branding è una branchia di una categoria più ampia conosciuta come il place branding. Il place branding è essenziale per entrare nella competizione che vede fronteggiarsi i vari luoghi per risorse, persone e affari.
I luoghi vengono quindi considerati alla stregua dei marchi, si considera un target di riferimento, quale i turisti, i potenziali nuovi abitanti, o le nuove aziende in cerca di sede, e si costruisce una strategia mirata per posizionare il luogo tra i più favorevoli.
Il place branding è solo il termine generale che si dirama poi in varie direzioni: il national branding, il region branding e il city branding, volti rispettivamente a costruire l’immagine della nazione, della regione o della città.
Che cos’è il city branding?
Soffermiamoci ora sul city branding, che tra i tre è forse quello più seguito e curato. Il city branding “può trasformare una città in un luogo in cui le persone vogliono vivere, lavorare, oppure in un posto da visitare”.
Tutto ciò nasce a seguito della globalizzazione, aprendo l’opportunità a chiunque di viaggiare e vivere in quasi ogni parte del mondo le città si trovano ora in competizione. Per vincere la competizione le città devono diventare sempre più attraenti sotto un’infinità di punti di vista. A cominciare dalla qualità della vita, agli ambienti, alla cultura, alla politica, al welfare locale, ecc.
La città deve crearsi una propria identità, un’identità attraente per il target di cittadini, di turisti o di imprese che ha deciso di attirare all’interno dei suoi confini. Un’identità che trasmette da subito quali siano i propri principi e i propri valori.
Per fare tutto ciò la città deve diventare un brand e deve, perciò, essere in grado di vendere sé stessa.
Le classifiche mondiali
A seguito del city branding sono sorte numerose classifiche che catalogano le città del mondo secondo diversi parametri. Una classificazione speciale è quella che divide le principali metropoli mondiali in città alfa, beta e gamma. Con uno speciale posizionamento per quelle città considerate praticamente “inarrivabili”, considerate, addirittura, alfa + e alfa ++.
In quest’ultime due categorie troviamo Londra, New York, Hong Kong, Singapore, Parigi, Dubai e Tokyo. Nelle città Alfa, invece, troviamo Milano, Mosca, Chicago, Miami, Los Angeles, ecc., e così via, fino alle città “meno desiderabili” della categoria gamma.
Una nuova classificazione si sta invece affacciando sul panorama globale e i parametri sono davvero interessanti, sono le tre T: tecnologia, tolleranze e talento. Si perché ad attrarre di più ultimamente non sono solamente le città più tolleranti, e quindi meno conservatrici e molto più globalizzate. O quelle il più moderne e tecnologiche possibile. Ma anche quelle più talentuose e creative.
Alcuni city branding meglio riusciti
Per capire concretamente come il city branding trova una reale collocazione non possiamo che partire dalla città che più ha lavorato sulla propria immagine: New York. Non penseremo mai che la grande mela ha davvero bisogno di presentazioni, eppure, lavorando sul proprio brand essa ha attratto centinaia di milioni di persone in più. Tutti vogliono un pezzetto di New York, perché a New York c’è quell’atmosfera unica al mondo, dove davvero percepisci di esistere su un unico pianeta, di vivere sotto lo stesso cielo e di respirare la stessa aria. New York è vita.
Il city branding di New York è così potente che la città ha un proprio inno, nonché uno dei loghi più famosi del mondo: I love New York.
Ogni città deve saper disegnare la propria immagine a seconda dei suoi punti di forza. È per questa ragione, ad esempio, che il brand di Gerusalemme è esattamente quello di città santa, mentre Las Vegas è la città dove tutto è possibile e “quel che succede a Las Vegas rimane a Las Vegas”.