Tutti conosciamo le emoji e tutti, chi più e chi meno, le utilizza quotidianamente sui social e nei messaggi. Eppure quanta importanza possono essere avere nel marketing? Sempre più aziende stanno scoprendo il loro potenziale, con una strategia che sta prendendo il nome di emoji marketing. Scopriamola insieme.
La nascita delle emoji
Prima di parlare del ruolo delle emoji nel marketing facciamo un piccolo passo indietro, per scoprire come esse sono nate e come sono arrivate fino a noi.
Il papà delle emoticon è Scott Fahlam che per primo realizza le grafiche : – ) e : – (, nel 1982. Due punti, una linea e una parantesi. Una grafica semplice che serviva a distinguere i messaggi seri da quelli ironici.
Tuttavia, Fahlam non pensava di certo che la sua creazione avrebbe rivoluzionato il mondo della comunicazione.
Ci vollero quasi vent’anni prima che quelle semplici grafiche diventassero le “moderne” emoji. Nel 1999 Shigetaka Kurita, dipendente di una società di telecomunicazione giapponese, crea il primo set di emoticon. 176 faccine che racchiudono uno spettro di emozioni che l’utente può inviare tramite messaggio.
Certo, nel 1999 erano, però, ancora poco usate. La vera svolta arriva nel 2008, quando un set di emoji fu inserito di default nell’iPhone. Da lì l’espansione fu rapida e globale.
L’Unicode Consortium
Le emoji ne hanno fatta tantissima di strada da quel primo set di “appena” 176 faccine. Ma come facciamo oggi a destreggiarsi tra tutte le diverse emoticon che sono state create? In realtà il linguaggio “universale” che conosciamo e che arriva aggiornato regolarmente sui nostri dispositivi, è regolamentato da un ente apposito.
È l’Unicode Consortium, un’associazione che ha il compito di aggiornare e pubblicare un sistema di comunicazione standard per tutti i dispositivi. Quindi, essa ha anche il compito di approvare e pubblicare i nuovi set di emoticon.
Le emoji vengono costantemente aggiornate, con nuovi arrivi e vecchie faccine che ci lasciano per sempre. Un sistema che tiene conto della frequenza di utilizzo, in questa fase è fondamentale. Ad esempio, la faccina più utilizzata è quella che ride, seguita dall’emoji del cuore.
Le emoji nel marketing
Detto ciò arriviamo a noi. Come hanno fatto le emoji a farsi strada nel mondo del marketing? L’utilizzo delle emoticon facilita la trasmissione di emozioni e sentimenti e ciò, in una buona strategia di marketing, è molto importante. Si tratta, infatti, di un messaggio più chiaro, semplice e diretto, che arriva a far leva direttamente con le emozioni dell’utente o del potenziale cliente.
Ormai abbiamo imparato che la comunicazione e il rapporto diretto con il cliente è diventato un elemento imprescindibile nel marketing moderno e in questo contesto non potevano mancare le emoticon.
I numeri dei social network
Ma le emoticon servono davvero? Esse fanno davvero la differenza? Sembra proprio di sì. Soprattutto quando parliamo di marketing attraverso i canali social.
Prendiamo in considerazione Facebook. Le linee guida del social stesso fanno sapere che inserire un’emoji nel testo di un post fa salire notevolmente i like, i commenti e le condivisioni. È una delle regole fondamentali se vogliamo aumentare i nostri numeri social.
Con almeno un emoticon nel testo, infatti, i like salgono di oltre il 55%, mentre i commenti e le condivisioni del 30%.
Esempi famosi di emoji marketing
Infine, concludiamo con due esempi famosi di emoji marketing: Domino’s e Disney.
Domino’s, famosa catena di pizza a domicilio nel mondo, ha recentemente aggiunto la funzione easy order. Il servizio è molto semplice: basta inviare un messaggio con il gusto scelto e l’emoji della pizza!
Anche Disney ha realizzato un’interessante strategia di emoji marketing. Si tratta di un intero trailer realizzato con le emoticon, per il lancio del nuovo film di Star Wars.