I fumetto game, le storie a bivi disegnate, non sono una novità, ma sono un fenomeno che è tornato di moda e che è sempre più travolgente. Scopriamo insieme cosa sono.
Fumetto game: cos’è
I fumetto game sono delle vere e proprie opere editoriali, che uniscono le classiche vignette a fumetti alle storie a bivi tipiche del libro game.
È il lettore stesso a dare vita a una storia a proprio piacimento. Dopo un incipit uguale per tutti, a un certo punto della narrazione il lettore verrà posto di fronte a una scelta. Ad esempio, dovrà decidere se il protagonista deve compiere un’azione o un’altra.
A seconda della decisione presa il fumetto prenderà due direzioni diverse, fino al prossimo bivio. Andando avanti nella narrazione ci si potrebbe ritrovare allo stesso punto, anche se a un certo punto sono state prese due strade diverse.
Così facendo si crea una vasta scelta di alternative, di scenari e di narrazioni diverse, le quali portano anche a finali alternativi.
L’evoluzione del fumetto game
Il fumetto game è il successore del libro game, una storia narrata che non è più lineare, ma a bivi. È il lettore stesso che decide se proseguire il racconto verso una direzione o verso un’altra, creando una serie di finali alternativi.
Si tratta di un tipo di lettura interattiva che si è diffusa negli anni ’80 grazie al lavoro di Joe Dever, autore de Il Lupo Solitario.
L’idea del libro game si è espansa anche al fumetto, con i fumetto game che sono diventati un vero e proprio fenomeno. Ma non solo. Recentemente abbiamo visto il loro utilizzo anche nelle serie tv, come in Black Mirror, nell’episodio Bandersnatch.
La serie tv ha aperto le porte a questo settore anche ad altre produzioni, animate e cinematografiche.
Topolino
Dagli anni ’80 al 2000 a fare grande utilizzo del fumetto game è stato Topolino. I lettori non potranno non ricordarselo.
I primi fumetti a bivi sono apparsi proprio su Topolino negli anni ’80 in Italia. Possiamo considerarli davvero i primi “esperimenti” di questo interattivo genere letterario.
A portare questa ventata di cambiamento è lo sceneggiatore Bruno Concina, già autore del romanzo Il segreto del Castello. Non ebbe successo con il suo romanzo, per un motivo specifico: esso aveva ben 33 finali alternativi.
Tuttavia, l’allora direttore del fumetto, Gaudenzio Capelli, ne riconobbe il talento o lo volle nel suo team.
Nel 1984 esce su un numero di Topolino “Il Segreto del castello”, la stessa storia dei Bruno Concina tramutata in fumetto e portata alla vita dai disegni di Giorgio Cavazzano. Era il primo fumetto game, il primo fumetto a bivi.
Il segreto del castello di Concina non aveva 33 finali diversi (come nel romanzo), ma solamente sei. Già dalla prima pagina il lettore doveva scegliere l’ambientazione, tra giorno e notte.
Altri esempi famosi
Esistono fumetti game per tutti i generi e per tutte l’età. Dopo i primi esperimenti negli anni ’80, negli anni ’90 in molti hanno abbracciato questo stile letterario.
“Captive. In questo fumetto l’eroe sei tu!” è il titolo di un fumetto game edito Raven. Si tratta di un fumetto destinato a un pubblico adulto, tra mistero e momenti di tensioni, ricco di esperienze paranormali. Non è solo un fumetto, ma un vero e proprio gioco di società. L’editore mette a disposizione una scheda personaggio con abilità.
Il celebre autore di Dylan Dog e Tex ha provato a realizzare una storia completamente a bivi, è “Mercurio Loi n. 6, a passeggio per Roma”. Si tratta di un vero viaggio attraverso la città, dove il lettore può prendere delle scelte che lo porteranno a esplorare luoghi nuovi o a conoscere nuovi personaggi.
Infine, anche la Marvel ha voluto provare i fumetto game e lo ha fatto con “Tu sei Deadpool!”, un’edizione speciale di 100 pagine dove il lettore può prendere le decisioni per conto dell’eroe.