Partendo dalla base della teoria del neuromarketing, una ricerca ha individuato il metodo perfetto per scegliere il gadget più adatto ad ogni brand, che prende il nome di neurogadget.
Neuromarketing
Il neuromarketing, di cui abbiamo parlato approfonditamente in un altro articolo, è “un campo della psicologia applicata che spiega e analizza l’impatto che la pubblicità e le strategie di marketing hanno sul consumatore”.
La psicologia applicata al marketing studia il processo neurale che entra in gioco quando il consumatore sceglie il prodotto di una marca specifica rispetto allo stesso prodotto ma di una marca rivale.
Il neuromarketing si pone l’obiettivo di capire il meccanismo del cervello umano nel prendere le decisioni in merito agli acquisti, anche se non è così semplice, perché a volte le scelte sembrano essere totalmente irrazionali.
Regalare dei gadget
Sembra che tra le strategie più amate dalle aziende, per migliorare la propria relazione con i clienti o con i potenziali tali, sia quella di regalare dei gadget.
Si tratta di una strategia di marketing molto simpatica e dona fa apparire l’azienda generosa e amichevole. I gadget devono essere rappresentativi del brand e dei prodotti, ma devono anche essere realmente utili, affinché i consumatori li apprezzino.
E i consumatori, effettivamente, sembrano apprezzare molto i gadget.
Il neurogadget
È in questo contesto che è nata l’idea del neurogadget, ovvero applicare la teoria del neuromarketing al classico gadget distribuito dall’azienda.
A coniare il termine è stata la Sercom, un’azienda specializzata nella promozione dell’azienda tramite un oggetto (un gadget appunto) e che ha fatto del neurogadget la sua punta di diamante.
“Neurogadget la next gen del gadget”
“Si tratta del neuromarketing applicato al marketing promozionale in grado di soddisfare le più svariate esigenze di branding. Con il neurogadget, la promozione tramite oggetto agisce sulla dimensione emotiva di customer e prospect, con un effetto multisensoriale.
È proprio così che grandi aziende di ogni settore costruiscono un legame più profondo ed efficace con i propri target”, spiega la Sercom sul suo sito web.
Quali sono i vantaggi del neurogadget
Le recenti ricerche riguardo il neuromarketing hanno permesso alle aziende di capire quali sono gli stimoli positivi per i clienti. Allo stesso modo è possibile individuare il gadget che suscita le emozioni più positive.
Tali studi applicati al gadget permettono di creare un legame sempre più solito e profondo tra le aziende e i consumatori.
Inoltre, il neurogadget può essere utilizzato in qualsiasi fase del funnel di vendita, a partire dalla parte promozionale (regalandoli nelle fiere o agli eventi), fino ad utilizzarli come un regalo da parte dell’azienda conseguente alla vendita.
Come scegliere il neurogadget perfetto?
Ma come è possibile individuare il neurogadget perfetto per ogni azienda o brand? Innanzitutto, dobbiamo specificare che il gadget non deve essere qualcosa di unico e sensazionale. Talvolta il gadget perfetto è una semplice penna o un portachiavi.
Deve essere, però, riconducibile all’azienda e al brand e deve essere in grado di suscitare nei consumatori delle sensazioni positive, rimanendo impresso.
Per creare il neurogadget perfetto dobbiamo analizzare il target medio al quale è destinato: il sesso, la fascia d’età, ecc. Uno studente o un professionista, ad esempio, apprezzerebbero una penna. Un rivenditore o un produttore di automobili potrebbero regalare un portachiavi. Potrebbe risultare scontato e banale, ma Toyota lo ha fatto in occasione del lancio della Toyota RAV4 ed è stato un successo.