L’inbound marketing è una strategia di marketing il cui scopo è quello di attirare nuovi potenziali clienti. Molto spesso essa viene confusa con il digital marketing. In effetti, spesso, i canali utilizzati per attrarre i potenziali clienti sono proprio quelli digitali. Tuttavia, esse non sono la stessa cosa. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Inbound Marketing: definizione
L’Inbound marketing è “un’approccio di marketing strategico focalizzato sulla creazione di contenuti di qualità, pensati per attirare l’attenzione e per suscitare interesse nei confronti dell’azienda e dei suoi prodotti”.
Il termine è stato coniato da Brian Calligan e Dharmesh Shah, i quali utilizzarono questo termine come contrapposizione al sistema di marketing tradizionale, definito, in questo caso, outbound marketing.
Differenza tra Inbound e Outbound marketing
L’Outbound Marketing è l’approccio tradizionale, utilizzando per portare forzatamente l’attenzione dei potenziali clienti verso l’azienda. Solitamente vengono utilizzati i principali media e mezzi di comunicazione e la pubblicità si contrappone forzatamente tra l’utente e ciò che stava facendo. Come avviene con la classica pubblicità televisiva, ma anche in altri media, come pop-up, banner, spam o cold call.
Questo tipo di pubblicità è anche definito interruption marketing, proprio perché forza gli utenti a interrompere ciò che stanno facendo per porre l’attenzione sul messaggio pubblicitario.
Con l’Inbound marketing si attua un approccio molto più soft, portando l’utente a scegliere se spostare la sua attenzione dalla sua attività precedente verso il messaggio pubblicitario o meno. Questo tipo di approccio viene definito anche permission marketing, proprio perché chiede all’utente il permesso di interromperlo.
Cosa vuol dire “chiedere il permesso”
Solitamente questo approccio si applica su quei potenziali clienti che già conoscono l’azienda e i suoi prodotti, ma non sono ancora clienti effettivi.
Ma come si può non essere invadenti e chiedere, invece, il permesso all’utente di inoltrare messaggi pubblicitari?
Lo si può fare, ad esempio, con le cosiddette opt-in email. Si tratta di email con contenuti informativi e pubblicitari inviate ad una lista di utenti che hanno accettato in precedenza di ricevere messaggi pubblicitari, affini, ad esempio, ai loro interessi.
Informare i potenziali clienti in modo naturale e non invasivo
Una strategia di Inbound Marketing è quella di creare contenuti di qualità informativi sull’azienda e sui prodotti o servizi offerti. Questi contenuti saranno distribuiti sul sito web, sul blog e sui vari canali social.
A differenza della pubblicità invasiva dei banner o degli spot, ad esempio, queste informazioni arriveranno solamente a chi le sta effettivamente cercando.
Si tratta di un approccio naturale e non invaso volto a fornire le informazioni a quegli utenti che le stanno cercando in rete. Ovviamente, per fare in modo che le informazioni arrivano effettivamente ai potenziali clienti dobbiamo creare contenuti di qualità, in grado di attirare gli utenti sul sito o sui nostri canali, attraverso anche agli strumenti forniti dal web, la SEO, la SEM o il social media marketing.
I vantaggi dell’Inbound marketing
Se decidiamo di intraprendere questa strada a discapito delle tradizionali campagne pubblicitarie avremo sicuramente dei risvolti positivi. Quali sono i reali vantaggi dell’Inbound marketing?
- Attrae solo i potenziali clienti: siccome saranno gli utenti stessi a cercare le informazioni possiamo dire per certo che stiamo attraendo solo i clienti realmente interessati e quindi potenziali acquirenti.
- Riconversione facile e veloce: ciò vuol dire anche che la riconversione da “visitatore” a cliente sarà più facile e veloce.
- Migliora la reputazione: spesso gli utenti non amano la pubblicità invasiva. Sapere che l’azienda utilizza un diverso approccio aumenta senza dubbio la sua reputazione.
- Aumenta la credibilità e la fiducia.
- Il rapporto con i clienti o potenziali tali è più naturale, spontaneo e amichevole.
