Le mascherine sono diventate uno strumento indispensabile nella lotta al Coronavirus e tutti, o quasi, non escono di casa senza. Sono diventate un accessorio immancabile, al pari dello smartphone o delle chiavi di casa. Sono sempre con noi ovunque siamo. E, come era facile prevedere, non ci hanno messo molto a trasformarsi da strumento medico-sanitario a capo di moda.
La maggior parte delle persone indossa le classiche mascherine chirurgiche, ma in giro si incomincia a vedere come le persone vogliano distinguersi. Non vogliamo essere tutti uguali, con quella mascherina azzurra. E allora ecco spuntarle colorate di nero, e di tutti i colori, con tinte floreali, con i loghi delle aziende, con i tessuti dei brand di moda. Fino ad arrivare a quelle disegnate direttamente dagli artisti.
Ma non è solo l’oggetto vero e proprio a trasformarsi in un capo di moda e, talvolta, in una creazione artistica. Le mascherine ricoprono i volti dei ritratti sui murales, spuntato sui visi dei disegni degli artisti che girano sui social, diventano il nuovo fronte dell’arte, la quale è sempre pronta a mostrare al mondo la verità contemporanea.
Zhijun Wang disegna mascherine da anni
L’artista cinese Zhijun Wang disegna mascherine da anni, ma solo ora, con l’emergenza sanitaria in corso, le sue opere hanno fatto capolino anche in occidente.
Sono sette anni che Wang vuole richiamare l’attenzione sull’inquinamento e sullo smog che sta uccidendo il pianeta. Il suo modo per farlo è realizzare speciali mascherine. Le sue prime mascherine le ha realizzate smembrando le sue scarpe da ginnastica e il suo scopo era richiamare l’attenzione sul problema dello smog nella città di Pechino.
Ben presto le sue opere si sono fatte notare, arrivando alla galleria Hidari Zingaro di Takashi Murakami di Tokyo, alla Jerusalem Design Week e al MoMa di New York.
Dall’inizio della pandemia le sue mascherine non rappresentano più solamente la lotta dell’artista all’inquinamento, ma hanno assunto anche un diverso significato.
Una delle sue ultime opere è stata realizzata quando il mondo e in particolar modo l’Italia è venuta a conoscenza che il virus iniziava a circolare in Lombardia.
La mascherina di Zhijun Wang è stata realizzata con una busta dell’Esselunga ed era il suo modo per dire che era vicino all’Italia. Ma perché una busta dell’Esselunga? L’artista racconta che nel 2018, mentre era a Milano per un suo progetto insieme all’Adidas, un pomeriggio uscì a passeggiare e si ritrovò in un supermercato locale. Un’Esselunga, per l’appunto.
I disegni di Emilio Lonardo
Passiamo ora a un’altra sfaccettatura dell’arte, forse la più pura e conosciuta: il disegno. Le mascherine che quotidianamente indossiamo per uscire di casa hanno influenzato anche questo settore.
Secondo Emilio Lonardo anche il modo che hanno avuto gli italiani di interpretare l’obbligo di indossare la mascherina è creativo. Si sa gli italiani sono un popolo di artisti, ma anche un popolo restio a sottostare a obblighi e imposizioni. Ed ecco cosa esce fuori dal connubio tra le due qualità italiche.
Le mascherine vengono indossate appese a un orecchio, come un vecchio zaino Invicta poggiato su una spalla sola, in voga negli anni ’90. Sotto il mento, lasciando il naso scoperto, a mò di foulard, attorno al collo, o, addirittura, sulla testa, come una fascia per capelli.
Emilio Lonardo ha raccolto tutti questi “attacchi d’arte” nostrani nei suoi disegni. Semplici illustrazioni grafiche, per mostrare in modo ironico, ma anche per lanciare un appello, sull’uso improprio che stiamo facendo delle mascherine.
Possiamo colorarle, metterle in una galleria d’arte, dipingerle sui muri delle città, ma dobbiamo sempre ricordarci che sono uno degli strumenti che ci accompagneranno, mano nella mano, fuori dalla crisi sanitaria nella quale ci troviamo.