Sapete che ora potete realizzare disegni che si possono toccare? Con la nuova tecnologia della stampante 3D questo è possibile e la cosa bella è che questi strumenti ora arrivano nelle scuole per realizzare progetti PON. Che cosa sono? Lo scopriamo in questo articolo.
Disegni in 3D
I disegni in 3D hanno come obiettivo quello di dare nuovi strumenti a tutto il repertorio della grafica tradizionale. Ogni elemento che viene utilizzato per comunicare un messaggio con questa modalità tridimensionale alla possibilità di concentrare un maggior numero di informazioni e suggestioni in uno spazio piccolissimo.
I disegni 3D rientrano nella categoria della grafica 3D, un ramo del graphic design che sempre di più rappresenta un settore in crescita. Con lo sviluppo tecnologico dei computer e delle stampanti che riescono a riportare in tre dimensioni disegni realizzati a mano in 2D, questo strumento regala la possibilità di costruire rendering 3D.
Con il rendering 3D si dà la possibilità all’utente di veder realizzata in maniera concreta un progetto che diventerà realtà con il tempo (come ad esempio un edificio, o il prototipo di un prodotto). In pratica questo strumento aumenta le possibilità di vendita.
Stampare in 3D
Questi disegni tridimensionali diventano poi palpabili grazie all’utilizzo delle stampanti in 3D. Quando si parla di stampa in tre dimensioni si intende che esiste uno strumento attraverso il quale si può realizzare fisicamente oggetti tridimensionali da un modello digitale.
Si tratta quindi di un vero e proprio processo industriale che serve per creare oggetti che nascono sulla base di modelli 3D computerizzati. Questi oggetti vengono costruiti aggiungendo uno strato sopra l’altro, ovvero attraverso una produzione additiva che si oppone ad una sottrattiva (quella che viene utilizzata per la costruzione tradizionale, in cui si parte da un materiale in blocco che viene poi lavorato).
Le stampanti in 3D nascono negli anni ’80. Il loro inventore – Chuck Hull – diede vita al fenomeno della stereo litografia. Hull inventò una tecnica che permetteva di creare oggetti addizionando singole parti da modelli creati tramite un software. Questi oggetti erano realizzati utilizzando delle resine foto sensibili.
Anni ’90 e primi disegni touch
Fu sempre Hull che negli anni ’90 arrivò a produrre la prima stampante in 3D che permetteva di dare vita a disegni fatti a mano per renderli palpabili. Il progetto della prima stampante in 3D e però del 1986, anno in cui altri ingegneri si ispirarono alla stereo litografia di Hull e svilupparono la Selective Laser Sintering.
Questo strumento di stampa, anche definito sinterizzatore, permetteva di mettere in atto un processo simile alla stereo litografia denominato sinterizzazione. Al posto delle resine foto sensibili venne però utilizzato il nylon, la cui polvere era di matrice solida e non aveva quindi bisogno di supporti appositi nel processo di creazione.
Fu poi nel 1989 che S. Scott Crump brevettò la sua stampa 3D con materiale fuso e la chiamò Fused deposition modeling. Questo strumento permetteva a dei filamenti plastici fusi di formare strato dopo strato ciò che era stato disegnato digitalmente sul pc.
Nel 2005 la rivoluzione…
Dopo che nel 1995 i ricercatori del Fraunhofer Institute idearono la Selective Laser Melting per produrre disegni tridimensionali in metallo, nel 2005 arriva la vera e propria rivoluzione della tecnologia della stampa in 3D.
E’ durante quell’anno, infatti, che si crea un prototipo di Stampante che è in grado di riprodurre sé stessa. Da lì in poi il costo delle stampanti 3D inizia a ridursi e questi strumenti iniziano ad essere utilizzati non solo per la prototipazione industriale ma anche per usi meno professionali.
Disegni degli studenti… che prendono vita
Oggi le stampanti 3D sono finalmente arrivate anche nelle scuole grazie ad alcuni progetti PON (Programmi Operativi Nazionali) che hanno permesso di creare laboratori scolastici dedicati alla realizzazione di disegni geometrici in tre dimensioni.
Gli studenti imparano a creare il loro disegno digitale in 2D pensando a quale oggetto virtuale rendere reale e concreto. Tramite delle lezioni di disegno specifiche i ragazzi acquisiscono competenze di geometria descrittiva ed imparano ad utilizzare questi strumenti per il disegno tecnico digitale.
Adesso, anche a scuola si possono vedere realizzati oggetti pensati dai ragazzi per i ragazzi. Progetti che stimolano la loro creatività e accrescono le loro competenze per incentivare la conoscenza di strumenti come il Tinker Cad o software simili.