Extra Bold è un libro di Ellen Lupton, una guida dedicata soprattutto ai designer emergenti, ma anche a coloro che di design si occupano da un po’ più di tempo. Il libro è una guida per creare un mondo più inclusivo, a partire dal design.
Sfogliando i libri di design si leggono molto nomi illustri, ma quasi tutti sono uomini, bianchi, occidentali. Ma alzando gli occhi in questo settore si vedono moltissime donne, tante etnie, generi e persone diverse. È proprio da lì che nasce l’idea di Extra Bold, una guida che vuole provare a rendere il settore del graphic design più inclusivo.
“Extra Bold. Una guida femminista, inclusiva, antirazzista, non binaria per graphic designer”.
Extra Bold: il libro di Ellen Lupton
“Extra Bold è il manuale al design inclusivo, pratico e informativo che tutti stavamo aspettando. In parte saggio e in parte fumetto, zine, manifesto, guida per la sopravvivenza e manuale di autoaiuto. Extra Bold è ricco di voci, storie e idee che non compaiono in nessun altro career book o rassegna di design. Scritto da un gruppo di autrici autorə e autori molto diversi tra loro, il libro ripensa i principi e le pratiche del design attraverso le teorie femministe, antirazziste, inclusive e non binarie.
Lupton & Co., oltre a invocare una nuova visione corale del design, danno consigli pratici su come licenziarsi, fare coming out al lavoro, introdurre i propri pronomi preferiti o scrivere una lettera di presentazione.
Il tutto illustrato da Jennifer Tobias, che riesce a donare ai testi calore, profondità, spensieratezza e humour. È ora di ripensare la storia e le pratiche del design. Extra Bold lascia intravedere un futuro in cui nella stanza ci sia posto per tutti”.
L’idea nasce da un’esperienza di vita vissuta. Farah Kafei e Valentina Vergara si trovavano al Pratt Institute di Brooklyn dove si stavano per laureare. Nella stanza moltissime donne e tanti gruppi ed etnie diverse. Eppure sui loro libri di testo troneggiavano solo nomi di uomini bianchi. Ellen Lupton si avvicina a loro esordendo: “Vi va se facciamo un libro insieme”.
Extra Bold è stato scritto con l’aiuto di sette autori e 81 collaboratori, che hanno contribuito con idee ed esperienze personali.
Una guida, una raccolta di idee, progetti, interviste e caratteri tipografici inclusivi
Nel libro troviamo le esperienze di tanti designer diversi, raccontate in prima persona. Sono gruppi di persone appartenenti a gruppi marginalizzati.
“I progetti, le interviste, i caratteri tipografici raccolti aggiungono al canone dominante del design nuovi punti di vista eterogenei e insoliti, frutto di abilità, identità di genere, condizioni socioeconomiche e background etnici e razziali fluidi e variegati.
Per potenziare l’inclusione e smantellare i binarismi ormai obsoleti, è necessario prendere coscienza delle dinamiche di potere e agire su sé stessi e insieme agli altri”.
Possiamo leggere la storia di Josh A. Halstead, ad esempio, che non sarebbe potuto diventare un designer se sua madre non avesse trovato un modo per fargli impugnare una penna, grazie a un polsino, dove ci sarebbe dovuta essere la mano che Halstead non aveva.
Le illustrazioni
Il cuore di questo libro sono le illustrazioni. Possiamo trovare tantissime informazioni, tutte accompagnate da immagini, simboli, fumetti, mappe concettuali, che aiutano a rendere il concetto più chiaro e lineare.
Troviamo un piccolo glossario illustrato su sesso e genere, una serie di termini che denominano l’identità di genere e l’orientamento sessuale di una persona, accompagnati dal simbolo che identifica quello specifico termine.
Possiamo anche trovare, ad esempio, una mappa concettuale che aiuta a capire se stiamo facendo mansplaining, perché magari siamo talmente abituati a questo tipo di società che nemmeno ce ne rendiamo conto.
“Essere inclusivi quando si progetta qualcosa vuol dire ascoltare le voci di chi partecipa alla discussione e, soprattutto, quella di chi rimane in silenzio nella stanza” – Ellen Lupton.