Firefly è la piattaforma Adobe Photoshop di Machine Learning che aiuta a generare immagini mozzafiato con l’aiuto delle AI. Ecco come funziona in un articolo dedicato all’Intelligenza Artificiale applicata al campo del design, settore che come altri si sta completamente rivoluzionando grazie all’avvento delle AI.
Cos’è Adobe Firefly?
Partiamo dalle basi. Cos’è Adobe Firefly? Si tratta di un software di grafica e design che crea immagini fotorealistiche grazie all’utilizzo di algoritmi matematici.
Sfrutta quindi l’Intelligenza Artificiale per creare contenuti tutti nuovi che sembrano veri e propri reperti fotografici. Questo software è parte integrante della suite di Adobe, piattaforma di strumenti di fotoritocco utilizzata principalmente da chi lavora come professionista in campo fotografico o nel settore del design digitale.
Perché è così utile (e unico)? Perché è uno strumento che ha la capacità di generare immagini realistiche utilizzando il deep Learning e il Machine Learning andando a semplificare il processo di creazione contenuti visivi.
In pratica, consente agli artisti di concentrarsi sul lato più creativo, mentre le AI modificano il comparto tecnico dell’immagine migliorandone la qualità e i dettagli come sfocature o tridimensionalità. Il risultato sono immagini che sembrano vere, ma in realtà sono create da meccanismi matematici che hanno imparato a valutare e riprodurre ciò che vive nella realtà delle cose.
Come funziona questo software?
Il funzionamento di Firefly di Adobe non è così semplice come può sembrare. Anzitutto si deve saper utilizzare bene gli strumenti base di Adobe Photoshop. Successivamente si devono seguire alcuni processi specifici che inducano l’Intelligenza Artificiale a lavorare per creare ciò che il designer vuole creare.
Come prima cosa il software può generare contenuti visivi partendo da un prompt. Come per i chatbot AI di scrittura, anche nel caso di questo software l’input testuale da parte dell’utente deve essere preciso e dettagliato, ma con Adobe si può fare molto di più.
Firefly infatti può anche creare un’immagine partendo da un’altra immagine di riferimento o da altri dati già acquisiti dall’algoritmo. Il software utilizzerà tutte le informazioni a sua disposizione per creare un ambiente virtuale in cui poi posizionerà il contenuto visivo rilasciato dall’utente.
Firefly e il Rendering fotorealistico
Una volta creato l’ambiente di cui parlavamo sopra, Firefly potrà anche utilizzare algoritmi di rendering avanzati per ricreare immagini che verranno visualizzate dagli utenti come fotografie realistiche.
In questo caso l’algoritmo andrà a migliorare l’illuminazione, le ombre, i riflessi e anche la prospettiva dell’immagine per renderla quanto più vicina alla realtà.
Una volta creata l’immagine il software impara dai suoi errori e migliora le sue prestazioni nel tempo. Quindi più la si utilizza e più in futuro Adobe creerà contenuti di design migliori.
Interfaccia intuitiva
Firefly come abbiamo visto è un software che ha processi di funzionamento complessi. Nonostante questo offre un’interfaccia utente davvero intuitiva, il che rende facile l’interazione con lo strumento anche da parte di chi non è abituato ad usarlo.
Gli utenti possono facilmente modificare e personalizzare i loro progetti, aggiungendo dettagli e regolando le impostazioni secondo le proprie preferenze.
Per utilizzarlo al meglio infatti basta anzitutto definire il concept creativo: un paesaggio, un oggetto in 3D, un personaggio. Successivamente dovrete fare la raccolta dati di input come ad esempio le descrizioni testuali, le immagini di riferimento oppure tutti i dati basati su sensori e scanner.
Un esempio sono i contesti museali e gli archivi storici. Nelle università infatti si stanno utilizzando software come Firefly per riprodurre immagini che dimostrino com’era la realtà delle cose in passato o per riprodurre reperti di cui si sono persi alcuni pezzi con il tempo.
Configura sempre le impostazioni di Firefly
Una volta fatta la raccolta dati, avviando Firefly dovrete configurare le impostazioni e personalizzare il vostro progetto in base alle vostre esigenze.
A questo punto potete chiedere al software di generare per voi l’immagine, ma anche di esaminarla e modificarla se non rispetta le vostre aspettative. Interagendo costantemente con il software arriverai alla creazione del contenuto creativo che stai cercando.
Ricorda infine di esportare il progetto a conclusione dei lavori. Le potenzialità del software sono davvero tantissime, in particolare, come abbiamo visto, alcuni esperti del settore artistico e dei beni culturali lo stanno già utilizzando per riportare in vita il passato e svolgere studi più approfondite su ambienti e reperti storici.
“Adobe Firefly è uno strumento molto versatile, che può essere utilizzato anche nel campo dei beni culturali. Infatti usando una immagine guida, ad esempio di una statua mutilata, l’algoritmo è in grado di ricostruire le parti mancanti con un buon margine di approssimazione. Si tratta sempre di processi che devono essere ben controllati, tuttavia questo utilizzo è già utile.” (Simone Fagioli, Ricercatore Libero Professionista di formazione antropologica, esperto di IA).