Sapete che ci sono alcuni stili di scrittura che non sono per nulla adatti a loghi e testi per il web? In questo articolo vediamo insieme i font più odiati dai designer (e anche dall’occhio dell’utente) e perché è bene non utilizzarli per creare dare forma alla propria immagine aziendale.

I Font più Odiati di sempre

La scelta del font giusto per un logo o un sito web è una decisione cruciale nella creazione del design di un prodotto o di un brand. Un font inadatto può compromettere la percezione del marchio e alienare il pubblico.

Alcuni tra i font più odiati di sempre sono anche stati tra quelli più utilizzati nella storia del design moderno e contemporaneo. Alcuni di questi sono difficili da leggere, altri sono troppo esotici, altri ancora non hanno senso se non in contesti super informali.

Il primo di cui vogliamo parlarvi oggi è Papyrus, uno dei font più controversi della storia. Creato da Chris Costello nel 1982, è stato originariamente concepito per evocare un senso di antichità e misticismo. Tuttavia, il suo utilizzo eccessivo in contesti non appropriati ha portato molti designer a considerarlo una scelta amatoriale.

Papyrus è spesso associato a progetti pseudo-esotici e spirituali di bassa qualità. L’uso di questo font può far sembrare il tuo brand poco professionale e datato. Inoltre, la sua estetica distintiva può risultare distraente, distogliendo l’attenzione dal contenuto reale.

Times New Roman e Impact

Anche se non così universalmente odiato come altri font in questa lista, Times New Roman è spesso visto come una scelta banale e priva di immaginazione.

Questo font serif, creato nel 1931 per il quotidiano londinese “The Times”, è diventato sinonimo di documenti accademici e governativi. Va utilizzato solo per cose convenzionali, come ad esempio la tesi di laurea. Usarlo per la propria brand identity può voler dire far sembrare il tuo design noioso e antiquato.

Si tratta di uno dei font più odiati (soprattutto dai designer) perché non aggiunge valore visivo e può dare l’impressione che il progetto sia stato realizzato senza sforzo o creatività. Per un sito web moderno, è consigliabile optare per un font che trasmetta un senso di freschezza e innovazione.

font più odiati di sempre
Impact è uno dei font che meno piacciono per la brand identity.

Come lui c’è Impact, ovvero un font sans-serif pesante e audace creato da Geoffrey Lee nel 1965. È noto per le sue lettere spesse e strette, che lo rendono molto visibile e leggibile a distanza. Tuttavia, è diventato tristemente famoso per il suo uso nei meme e in altri contenuti web amatoriali.

L’associazione con i meme rende Impact una scelta poco seria e amatoriale. Sebbene possa sembrare una buona opzione per attirare l’attenzione, l’uso di questo font può compromettere la credibilità del tuo brand. È importante scegliere un font che sia professionale e che non richiami immediatamente immagini di contenuti non professionali.

Courier: uno dei font più odiati tra gli antiquati

Nei nostra lista dei font più odiati di sempre c’è poi Courier, un font monospace che ricorda le vecchie macchine da scrivere, che risulta antiquato e poco d’effetto.

Creato da Howard Kettler nel 1955, Courier è stato ampiamente utilizzato in ambito tecnologico e nei documenti legali per la sua leggibilità e il suo allineamento uniforme.

Va evitato perché l’aspetto vintage di Courier lo rende inadatto per la maggior parte dei progetti moderni. La sua natura monospace può risultare poco attraente e difficile da leggere in blocchi di testo lunghi. Per un look più contemporaneo e professionale, è preferibile scegliere un font con una spaziatura più dinamica e moderna.

Brush Script

Concludiamo la nostra lista dei font più odiati con Brush Script, creato da Robert E. Smith nel 1942. Un font che simula la scrittura a mano con un pennello, in voga negli anni ’50 e ’60 grazie alla sua estetica artistica e personale.

Brush Script è visto come un font datato e poco professionale. La sua leggibilità può essere problematica, soprattutto in dimensioni ridotte. Usarlo può far sembrare il tuo design fuori moda e amatoriale. Per comunicare un’immagine di professionalità e modernità, è consigliabile scegliere un font script più contemporaneo e leggibile.

font più odiati di sempre
Brush Script è antiquato e poco leggibile quindi poco adatto per un brand o per i testi per il proprio sito web

Un font che, come gli altri della lista, manca di originalità e coerenza. Per creare una buona brand identity infatti è necessario scegliere font poco utilizzati, che rispecchino ciò che fai e chi sei. Devono essere font unici e distintivi, in cui il tuo pubblico possa rileggersi.

Assicurati che i font siano facili da leggere su tutti i dispositivi. Una buona leggibilità è essenziale per una comunicazione efficace. Scegli quindi stili di scrittura che trasmettano serietà e affidabilità, oltre che coerenza con l’immagine e i valori che il tuo brand vuole trasmettere.