Quando si decide di realizzare un progetto grafico che abbia una grafica illustrata, si deve anche considerare quale stile avrà, perché stili diversi danno risultati diversi e, possibilmente il lavoro dovrebbe avere una sua coerenza tra font, colori e, appunto, grafica. Andiamo a vedere quindi i più famosi stili del disegno per conoscerli meglio e decidere così facilmente come utilizzarli per il nostro progetto.
Gli stili del disegno
La scelta di uno stile specifico va fatta con cura, in particolare va considerato anche e sopratutto il targhet di riferimento a cui si sta parlando nel progetto.
Realistico
Questo stile è quello in cui i soggetti vengono rappresentati nel modo più simile alla realtà possibile, la differenza principale con un dipinto, per esempio, è che è sempre presente una linea di contorno a delimitare le cose. I soggetti quindi non vengono alterati, il tratto può essere più o meno dettagliato, così come la colorazione può essere piatta o con molte sfumature.
Italiano
Questo è uno stile un po’ misto, il volto presenta molti dettagli realistici, anche va a sottolineare molto i particolari. Immaginando sempre il nostro personaggio tipo, quindi, particolari come orecchie, zigomi, labbra, avranno uno stile più marcato, questo per enfatizzare le espressioni. I corpi invece sono più abbozzati, meno realistici, si tende a presentare la figura ricordando lo stile greco. Per questo motivo il volto occupa un ottavo dell’altezza totale del corpo. In particolare poi lo stile italiano vede l’uso del tratteggio in sostituzione di alcune linee.
Americano
Lo stile utilizzato nella maggior parte dei fumetti americani è piuttosto dettagliato e realistico. Le proporzioni sono giuste, a meno che non si voglia dare enfasi alla muscolatura, i tratti del volto sono invece più squadrati rispetto alla realtà. Questa tecnica si avvicina a volte anche un po’ allo stile manga, sopratutto per quanto riguarda i tratti usati per delineare il corpo dei personaggi.
Manga
Ecco lo stile più imitato e diventato anche estremamente popolare per fumetti e anime. I manga non possiedono uno stile dettagliato e preciso, le proporzioni possono essere veritiere o meno, dipende molto dall’autore. In generale è abbastanza realistico, a parte i volti dove, sopratutto gli occhi risultano molto aperti mentre il naso ha proporzioni estremamente ridotte. I tratti sono pochi e si da molta importanza alla capigliatura.
Chibi
questo è uno stile derivato direttamente dai manga, ed è utilizzato sopratutto per progetti ironici e per divertire. Infatti nello stile Chibi il tratto è davvero minimalista e il volto è molto più grande rispetto al resto del corpo.
Caricaturale
Questo è uno stile particolare, che solitamente non si usa nei fumetti o nei cartoni, ma solo in eventuali grafiche o per vignette comiche. In questo stile si va infatti ad accentuare difetti del volto delle persone e ad amplificarli in modo esagerato, il corpo è la parte meno interessante per cui di solito è rappresentato con pochi tratti proporzionati.
Grottesco
Lo stile grottesco tende a riproporre i soggetti abbrutendoli. Il risultato quindi è un personaggio goffo, le proporzioni sono riviste proprio per influire creando una figura meno piacevole.
Cartoon
Lo stile cartoon ricorda appunto i cartoni animati classici, i tratti sono semplificati e spesso anche le proporzioni non sono realistiche, il personaggio quindi appare con parti del corpo più grandi: solitamente la testa, ma anche gli occhi o a volte le mani. I dettagli sono pochi e anche la colorazione è più semplificata.
Infantile
Pensato per lo più per i bambini, tra gli stili del disegno è quello che utilizza il minor numero di tratti e particolari, arrotondando molto le forme. Anche le espressioni facciali sono minimizzate.