Il famoso font Helvetica ha subito un restyling, nasce una nuova famiglia di caratteri appositamente studiati per i giorni d’oggi. Il carattere si chiama Helvetica Now ed è composto da 48 font e 3 dimensioni ottiche.
Helvetica now
Creato basandosi sui disegni “size-specific”, ovvero variabili in base alla dimensione del supporto di utilizzo. È il primo redesign degli ultimi 35 anni, quello precedente fu l’Helvetica Neue del 1983, mentre l’Helvetica originale risale al 1957. Helvetica Now è ora disponibile in tre dimensioni ottiche: Micro, Text e Display.
Micro rivede e risolve i principali difetti di spaziatura e leggibilità delle versioni più piccole, da 4 a 7 punti. In grado di offrire spazi più ampi è dotato per esempio di una lettera x più grande. Gli accenti sono ora più visibili e anche le forme in generale hanno linee più leggibili anche quando si usa il carattere in piccole dimensioni.
Display, invece, rende superfluo il taglio dei caratteri o il ridimensionamento manuale della crenatura. Ora, inoltre, non è più necessario riposizionare la punteggiatura, questo grazie ad una serie di pesi che vanno dall’Hairline all’Extra Black, dai 14 punti in poi.
Text è la vera novità, facile e piacevole da leggere, è disponibile in pesi da Thin a Black, ideale sopratutto per progetti grafici e pubblicitari.
Helvetica before Now
Nato alla fine degli anni 50 è il font tipico della pubblicità, dal design essenziale e pulito: un carattere di culto per molti. È un font della categoria sans serif gotico, deriva direttamente dall’Akzidenz e viene ormai utilizzato da aziende di tutto il mondo.
Lo inventa un impiegato freelance, Max Miedinger, della fonderia tipografica Haas, che doveva creare un nuovo carattere senza grazie (sans serif). Nato con il nome Neue Haas Grotesk, venne poi cambiato in Helvetica (che ricorda il modo latino di dire Svizzera).
Il cambio del nome avvenne quando la Linotype introdusse sul mercato la serie completa nel 1961. Il successo fu immediato: dalla pubblicità alla segnaletica stradale, passando dalle stampe d’arte. A consacrare l’Helvetica nell’olimpo dei caratteri arriva la Apple che lo include nei caratteri di sistema presenti nel Macintosh nel 1984. Questa scelta l’ha fatto entrare di diritto nella grafica digitale.
Il font Helvetica è molto particolare, infatti ogni carattere è circondato da molto spazio negativo (quello bianco). Il carattere poi si forma principalmente in verticale o orizzontale, ma mai in direzione diagonale. Queste caratteristiche ne fanno un carattere passepartout, che si affianca facilmente a qualsiasi altro font.
Nel 1989, proprio per il suo stile semplice e facilmente leggibile, Massimo Vignelli, lo sceglie come carattere tipografico ufficiale per la città di New York. Utilizzato quindi per la cartellonistica: dalle insegne della metropolitana alla segnaletica dei treni, ma è presente anche sui cartelli stradali fino alle mappe della città.
Un font per tutti?
Helvetica Now è stato ridisegnato sopratutto in ottica pubblicitaria, visto che viene scelto spesso proprio dalle aziende. Senza snaturarsi, il nuovo design vuole dare uno stile più sofisticato e aggraziato rispetto all’Helvetica e all’Helvetica Neue. Monotype suggerisce quindi ai maggiori brand di utilizzarlo per dare una chiave più moderna ai propri marchi senza stravolgerne l’estetica.
Ovviamente questo importante upgrade del font non è disponibile gratuitamente, ma solo a pagamento. Per chi volesse comunque sperimentare il nuovo carattere ed apprezzarne le correzioni è possibile visionarlo sul sito della Monotype. Infatti sono presenti testi demo modificabili con tutte le opzioni disponibili ed è possibile anche scaricare un pacchetto con il font ad uso personale. Così da poterne valutare l’acquisto o anche solo per sperimentare la resa del nuovo carattere.