Come nasce un logo? Ci vuole un’idea iniziale sì, ma è fondamentale anche rispettare tutta una serie di regole di stile e leggibilità. A cosa serve un logo se non è riconoscibile? Se non risulta accattivante, o magari ha dei colori che lo rendono poco attraente?
Scegliere il logo giusto non è una cosa così semplice, si tratta di attirare l’attenzione e al tempo stesso di riassumere tutta la mission del proprio marchio. Deve essere riconoscibile, unico, facilmente ricordato. Coerente con il settore in cui si lavora, e con lo stile dell’azienda.
Ci sono degli errori che possiamo evitare, errori che non ci faranno partire nel modo giusto. Sbagli comuni che rischiano di farci convivere con un logo brutto, perfino inutile. Invece un logo è una firma e come tale deve essere poter utilizzato con orgoglio.
1) La scelta dei colori del logo
L’utilizzo dei colori è importante: sceglierne di non adatti perché, per esempio, fanno riferimento a un altro marchio, oppure sono colori specifici di un’altro settore merceologico, ci farà andare solo fuori strada. Per esempio, se ho una pasticceria non sceglierò il blu che viene universalmente utilizzato per la tecnologia, rischiando di dare un immagine sbagliata alla clientela.
Il significato dei colori infatti è ormai universale, queste regole e vengono sempre seguite dalle grandi aziende, anche sul web. Quindi il primo consiglio è quello di attenersi a questo significato universale, per evitare confusione nel cliente.
Il secondo consiglio riguarda la quantità di colori utilizzati: per quanto sia poetica l’ipotesi di sfruttare tutte le sfumature dell’arcobaleno, non è esattamente una buona idea. Troppi colori possono creare caos, oltre ad essere difficilmente riproducibili in fase di stampa su piccoli supporti.
Scegliete quindi due, tre colori, se non vi fidate provate a pensare ai loghi più famosi. Come Coca-Cola, Nikon o Walt Disney, quanti colori hanno? Due il primo, tre gli altri due. Che siano sfumature dello stesso colore o a contrasto, meglio essere parsimoniosi e non eccedere.
2) Utilizzare immagini trovate sul web
Hai trovato una bellissima immagine sul web e la vuoi utilizzare come logo della tua azienda? No. Perché non ne detieni i diritti e se il legittimo proprietario se ne accorge, non vai nelle grane solo tu, ma anche chi, per esempio, ha stampato i tuoi fantastici adesivi per farti pubblicità. Questo perché esiste una legge che tutela la proprietà intellettuale, per fortuna.
In seconda analisi, un’immagine di terzi non può rappresentare davvero la tua azienda. Se per qualche motivo vuoi proprio utilizzare quel simbolo che invece secondo te ti rappresenta così tanto, allora hai solo due possibilità. Contattare l’autore di quel logo, e chiedere se puoi utilizzarlo, oppure chiamare un grafico e farti fare un logo simile che però sia tuo e che, quindi, in futuro potrai anche personalizzare più facilmente.
3) Loghi e dimensioni
Tornando un po’ alla scelta di quanti colori mettere nel tuo logo, bisogna pensare alla leggibilità anche dal punto di vista dell’immagine scelta e del numero di caratteri che contiene. Un logo troppo affollato di parole non sarà mai ben leggibile una volta ridotto su biglietti da visita, social e ogni qualvolta venga ridimensionato.
Stesso discorso per quelle meravigliose immagini piene di dettagli, che una volta rimpicciolite diventano un origami di linee nere e colori sbavati. Il tuo logo deve essere immediato e riconoscibile, anche quando è una minuscola icona affianco al nome del tuo sul browser. Se riesci a decifrarlo senza incrociare gli occhi hai fatto centro!
Non disperate però, anche i migliori sbagliano! Per cui siete sempre in tempo ad apportare le opportune modifiche per fare del vostro logo un capolavoro.