Fino ai primi anni 2000 il mondo è stato tutto fronzoli e ghirigori, poi la svolta minimal ha inondato ogni angolo, andando a toccare tutti, ma proprio tutti, anche i più grandi marchi di moda. Soffermiamoci un secondo a guardare come sono cambiati i loghi dei marchi di moda negli ultimi anni, non sembra che si stiano tutti uniformando? Perché tutti sembrano utilizzare gli stessi font e rispecchiare le stesse caratteristiche?
Tutti prima o poi si rifanno il look, soprattutto i grandi marchi di moda. È il rebranding di un’azienda, cambia la loro visione e così si mostrano al mondo in maniera diversa. Solitamente il cambio del logo coincide con l’arrivo di un nuovo direttore creativo o con le esigenze del mercato. E allora ci viene da chiedere come mai i loghi dei marchi di moda stanno diventando tutti uguali?
Le caratteristiche dei loghi di molti marchi di moda
Molti marchi di moda si sono uniformati sulla stessa tipologia di logo. Troviamo Saint Laurence, Burberry, Calvin Klein, ecc.
I canoni che si seguono per la creazione dei nuovi loghi sono semplici ed essenziali, non abbandonando mai la svolta minimal. I font utilizzati sono i Sans Serif, geometrici e naturali, la tipografia utilizzata è il maiuscolo. Hanno ridisegnato il proprio stile semplificandosi, per alcuni troppo. Tutti sono cambiati dal 2010 in avanti e in molti se ne stanno rendendo conto e si stanno domando perché.
“Interesting logos are being replaced by boring ones”, fa notare BoingBoing, la cui opinione, ovviamente, è contraria a questa svolta minimal dei loghi dei marchi di moda.
Ma quelli che si sono domandati il perché di questo cambiamento hanno anche cercato di dare una risposta.
Perché i loghi sono diventati tutti uguali?
Ecco le motivazioni che secondo alcuni hanno dato origine a questo cambiamento, a questa uniformazione dei loghi dei marchi di moda.
- I millenial sono no-logo: i millenial sono la generazione che ora si ritrova ad acquistare. Ed è a loro che il mercato deve rivolgersi. Bombardati sul finire del ‘900 da una moda pesante, che dettava legge e che tutti seguivano senza domandarsi il perché, quello che si cerca oggi è qualcosa di diverso. Le nuove generazioni non accettano la moda passivamente come una volta, ma ne sono parte integrante. Sembra, quindi, che i millenial preferiscono loghi invisibili, passando essi inosservati sono loro a scegliere e non la moda a scegliere per loro.
- Globalizzazione: ovviamente la globalizzazione gioca un ruolo fondamentale in tutto ciò. Il mercato è divenuto globale, per ciò anche la moda deve adattarsi e perdere un po’ di quel suo patriottismo da vecchio continente.
- Il digitale: infine, non dobbiamo mai dimenticarci che oggi viviamo ormai costantemente connessi. I loghi devono adattarsi quindi a esigenze diverse, come quelle delle app, dei social e dei siti internet, che prediligono font minimal.
Alcuni marchi di moda che hanno ridisegnato il proprio logo minimal
Vediamo ora nel concreto di cosa stiamo parlando. Parliamo, ad esempio, di Saint Laurence, che nel 2012 ha ridisegnato il proprio logo. Il cambiamento coincide con l’arrivo di un nuovo direttore creativo, Hedi Slimane. A cambiare non è solo il logo, che si veste con un font Helvetica proveniente dagli anni ’60, ma il nome stesso che passa da Yves Saint Laurence a Saint Laurence.
Calvin Klein cambia logo nel 2017, passando da un corsivo a uno stampatello marcato. E, per ricordare il mondo digitale in cui viviamo, il logo è stato annunciato su Instagram.
Passiamo, poi, a Burberry, che ha completamente sconvolto il proprio logo. Innanzitutto è sparito il cavaliere presente sin dal 1901, e il logo diventa un sans serif geometrico e minimalista.
Infine, anche Celine ha rivisitato il proprio logo. Sebbene esso era già discreto e minimal nella precedente versione in questo nuovo logo scompare l’accento, rendendolo così più internazionale.