La casa editrice per ragazzi Salani ha recentemente pubblicato una collana di classici, introdotti ognuno da uno scrittore italiano diverso, che li ha personalmente scelti. Ma perché vi parliamo di questo? Perché l’illustratore delle copertine è un certo Gray318, nome d’arte di Jon Gray, graphic designer britannico famoso in tutto il mondo, scopriamolo insieme.
Jon Gray e la rivoluzione delle copertine
Gray318 ha lavorato per le copertine di Safran Foer, David Foster Wallace, Roald Dahl, Zadie Smith e moltissimi altri, per dodici anni prima di uscire allo scoperto con il suo vero nome Jon gray.
Ma facciamo un passo in dietro, Jon ha studiato al London College of Communication e inizia a lavorare presso il Little Brown Book Group come disegnatore di copertine e da lì non si è più fermato.
Attualmente vanta circa 3000 copertine all’attivo, tra le quali spicca nel 2002 quella del primo titolo di Jonathan Safran Foer, Everything is Illuminated (Ogni Cosa è Illuminata, il titolo italiano).
Il suo stile è unico e a farla da padrona è sempre la tipografia, le lettere si contorcono e disegnano loro stesse forme capaci di dare vita a sensazioni precise. Le lettere scritte a mano si fanno spazio in un mondo di caratteri precisi e identici generati in serie dai computer.
Diventa il font il protagonista, forse anche più del significato stesso di quello che c’è scritto. La copertina è la parte più importante per un libro, perché si sa che è fondamentale l’impressione che si ha della copertina, la scelta se acquistare e leggere un libro parte anche e sopratutto dalla sua grafica.
Jon Gray studia approfonditamente il testo di ogni libro di cui illustrerà la copertina, da qui parte il processo creativo. In questo modo coglie i tratti principali del racconto e li mette sulla carta per far sì che si possa cogliere già il sentimento e l’atmosfera che poi il lettore troverà tra le pagine.
Le copertine tipografiche
Le copertine di Gray318 hanno aperto un’era nuova, sopratutto negli ultimi anni in libreria si incontrano sempre più spesso copertine tipografiche e non illustrate come si era soliti invece trovare anni fa.
Se un tempo poteva essere considerato audace, caotico e non consigliabile, questo stile ora è utilizzato da moltissime case editrici.
Ecco che nascono copertine come quella di Cose da salvare in caso di incendio di Haley Tanner, o quella di Hans Keilson Commedia in minore. Oppure Eleanor Oliphant sta Benissimo di Gail Honeyman e ancora Feste in Lacrime di Prabda Yoon,
Tornando ai libri per l’infanzia possiamo notare i progetti grafici della Scuola Holden di Baricco con le sue copertine molto particolari o la serie di storie per bambini partita con Storie della Buona Notte per Bambine Ribelli che ha un po’ aperto il campo a tutte quelle copertine tipografiche a tutta pagina.
Se vi piace il genere e volete scoprirne altre o anche per ispirarvi per nuovi progetti potete sfogliare il libro The Typography Idea Book: Inspiration from 50 Masters di Steven Heller, un vero viaggio nell’uso dei caratteri tipografici per copertine, poster, manifesti e molto altro.