Pubblicità sul web, audiolibri, edicola digitale, ebook, una grande fetta di ciò che un tempo veniva stampato ora è migrato su supporti digitali. Il fenomeno è ormai talmente evidente che ha spinto chi lavora nel settore a chiedersi: l’editoria cartacea è morta? E se così fosse qual è la nuova strada da intraprendere? Molti editori già hanno messo in atto nuove strategie per adattarsi ai nuovi gusti e alle nuove esigenze degli utenti. Ma qual è il vero trend?
Editoria cartacea, come può sfruttare il web
Si è parlato di questo e di molto altro al Canon Future Book Forum, l’obiettivo sembrerebbe quello di utilizzare l’enorme mole di dati raccolta sul web per riattivare l’editoria cartacea. Il punto è trovare nuove opportunità di crescita, seguendo i gusti della comunità di lettori e fruitori. Proprio grazie alle community online infatti che è possibile creare nuove esperienze con il lettore, ampliando l’esperienza e creando un vero e proprio legame con il brand, dando così maggior valore anche al prodotto.
Per esempio proprio grazie al web è possibile pubblicare edizioni a tiratura limitata secondo i gusti dei propri utenti. Se un tempo era decisamente costoso, ora grazie al crowfounding è possibile stampare piccole tirature di libri scelti però direttamente dagli stessi lettori. Come è successo per i Radiohead che hanno realizzato un libro dedicato ai loro fan vendendo in solo sei ore 500 copie. Oppure il libro personalizzato di Liam Wong, che in 45 giorni ha venduto 2600 copie grazie ai suoi 204.000 follower su Instagram.
La casa editrice Read-Only Memory sta creando appositamente una community per realizzare un libro d’arte pensato specificatamente per gli appassionati del gaming. Insomma un dialogo costante con il pubblico a cui ci si vuole rivolgere permette di creare prodotti unici e facilmente vendibili. Per fare questo bisogna creare una community di appassionati da cui trarre ispirazione e a cui chiedere consigli e pareri.
Esclusività e desiderabilità sono il fulcro della nuova editoria. Per esempio ora è possibile personalizzare ogni copia con contenuti selezionati dallo stesso acquirente, un prodotto personalizzato può essere venduto a prezzi più elevati, questo vuol dire che servono meno copie per raggiungere lo stesso guadagno.
Anche il supporto fa la differenza
Considerando l’editoria per come la conosciamo certo è difficile pensare che si potrà tornare agli antichi fasti. L’utente medio permane sul web, qualche nostalgico ancora compra libri o predilige supporti cartacei, ma sono decisamente in calo rispetto ad un tempo.
Oltre ad andare in contro direttamente ai desideri del pubblico e creare contenuti su misura è possibile riscoprire l’editoria cartacea grazie alla scelta dei materiali. Infatti se si utilizzano i supporti cartacei creativamente, creando una vera e propria esperienza tattile, visiva e perché no olfattiva è possibile scoprire nuove aree di interesse da parte degli acquirenti. Parliamo infatti di utilizzare la carta in modo innovativo, scegliendo grammatura, superficie, colore. Ancora è possibile mixare le carte tra di loro, giocare con chiaro scuri, intagli, sovrapposizioni e popup per fare in modo che non sia soltanto un pezzo di carta quello davanti all’acquirente ma generi coinvolgimento e stimoli l’attenzione.
Nascono così cataloghi creativi, che giocano con pieni e vuoti, piegature particolari e utilizzano supporti ingegnosi, o come i libri fatti di intagli e trasparenze di Rebecca Dautremer. Insomma una reinvenzione del formato e dei contenuti per dare nuova vita all’editoria cartacea. L’imperativo è sfruttare i dati che il web offre per avvicinarsi sempre più ai bisogni del cliente e creare nuove sinergie con gli altri settori artistici.