Si sente molto spesso parlare di sezione aurea e del suo utilizzo per progetti grafici, artistici e non solo. Ma cos’è esattamente? Come si può applicare questo concetto matematico a una disciplina così astratta e non schematizzabile come l’arte? E come mai si utilizza una regola scientifica per creare progetti che appaiono invece estremamente naturali?
La sezione aurea
Partiamo con lo spiegare cos’è la sezione aurea. Essa è un rapporto matematico che vale 1:1,618 e spesso viene anche chiamato numero aureo, proporzione aurea, costante di Fidia o proporzione divina. Nella figura seguente, il lato maggiore dei vari rettangoli è sempre 1,618 volte più grande del lato minore. La sequenza emergente di quadrati e rettangoli può ripetersi infinite volte e può costituire la base per realizzare molti modelli di frattali. Puntando il compasso negli spigoli, poi, è possibile realizzare facilmente la spirale aurea, rappresentata in blu.
La sezione aurea si può trovare in un numero incredibilmente alto di oggetti in natura. La possiamo trovare negli ortaggi come i cavoli, nelle piante grasse, nelle conchiglie, nei fiori, ma anche in parti del corpo di alcuni animali come la coda arricciata dei camaleonti. Perfino la forza gravità fa sì che le stelle che compongono le galassie si dispongano disegnando spirali auree.
L’universo intero, insomma, sembra naturalmente tendere a creare oggetti con questa forma e per questo essa risulta particolarmente gradevole e appagante al nostro sguardo. Questo fatto non sfuggì all’occhio attento degli antichi, che formalizzarono così le primissime regole da rispettare per creare strutture armoniose ed equilibrate nell’architettura, nella scultura e nei dipinti. Regole che oggi continuano ad essere applicate anche nelle più recenti arti fotografiche e nel design industriale.
La seziona aurea e l’arte
Utilizzando il rapporto aureo si sarà certi di realizzare immagini o scene gradevoli all’occhio. Spesso, immagini universalmente conosciute come perfette, belle e piacevoli, sono state realizzate inconsapevolmente utilizzando proprio questo rapporto.
Il meccanismo non è chiaro, ma il cervello umano riconosce subito tale rapporto percependo grazia ed equilibrio in ciò che vede, come per esempio nel Partenone: i greci si attennero infatti a questo rapporto per realizzarlo e la sua armoniosità è universalmente riconosciuta anche da chi non è studioso di architettura.
Leonardo da Vinci utilizzò la sezione aurea in molte sue opere come ne La Gioconda, ne L’ultima cena e L’uomo di Vitruvio. Ma forse non immaginate che questa tecnica è anche alla base di molti loghi famosi. Infatti, nella creazione di un logo, oltre a fare attenzione agli errori da evitare assolutamente, seguendo la regola della proporzione aurea si riuscirà a realizzare qualcosa di efficace e particolarmente piacevole.
Anche in fotografia è possibile trovare applicazione di questa tecnica, spesso approssimata con la regola dei terzi, che prevede di suddividere l’inquadratura in tre porzioni e posizionando il soggetto in una di esse. Per creare invece un percorso visivo che abbia un forte impatto bisogna tracciare le due diagonali del rettangolo aureo, successivamente individuare la metà di ogni linea, i quattro punti così individuati saranno i punti focali. Inserendo il soggetto della foto in questo spazio l’immagine risulterà particolarmente armoniosa e bilanciata.
Anche nella gestione dello spazio di un sito web è possibile applicare la proporzione :1,618. Si otterrà così una distribuzione degli spazi funzionale ed esteticamente piacevole. La sezione aurea quindi si rivela indicata anche nel web design e nella disposizione del testo, sfruttandola per l’impaginazione.
Non c’è limite all’utilizzo di questa tecnica antica, che continua sempre a stupirci.