Il logo della NASA è divenuto ormai un simbolo dell’esplorazione spaziale conosciuto da chiunque. Ma come nasce e che evoluzione ha seguito? Qual è la storia del logo della NASA?
Il logo della NASA
Il logo della NASA è uno dei simboli più riconosciuti al mondo. Un’emblema univoco e indissolubile. Tutti associano la cosiddetta “polpetta” all’agenzia spaziale americana. Ma ciò che non si conosce è la sua storia. Cosa ha portato alla sua creazione, nei centri di ricerca di Lewis, di Langley e di Ames. Quali le motivazioni che hanno portato i dipendenti della NASA a scegliere la versione definitiva e quali sono state negli anni le versioni precedenti?
La nascita della NASA
Nel 1959 l’allora NACA (National Advisory Committee on Aeronautics) divenne l’agenzia spaziale americana conosciuta ancora oggi con il nome di NASA (National Aeronautics and Space Administration).
La NASA nacque con l’obiettivo di partecipare in modo attivo alla “corsa allo spazio” che negli anni della Guerra Fredda vedeva contrapporsi principalmente gli Stati Uniti d’America e l’Unione Sovietica.
La prima missione della NASA fu, infatti, proprio quella di avviare l’esplorazione umana dello spazio, che si concretizzò nel 1962. Gli Stati Uniti divennero la seconda nazione a realizzare un volo orbitale nello spazio con un uomo a bordo, John Glenn.
Nel 1975 vi fu la prima missione congiunta multinazionale, ovvero tra URSS e USA. Il Programma test Apollo-Sojuz (ASTP) fu la prima collaborazione tra gli Stati Uniti d’America e l’Unione Sovietica nel settore dei voli nello spazio.
Fu proprio nel 1959, anno di fondazione della NASA, che furono presentati i primi loghi, a seguito di un concorso indetto con lo scopo di trovare il marchio perfetto per quella che sarebbe diventata l’agenzia spaziale più importante del mondo.
Meatball, l’emblema della NASA
Il progetto vincitore di tale concorso fu quello presentato da James Modarelli, del centro di ricerca di Lewis, impiegato della vecchia NACA. Nonostante un breve periodo, durante il quale fu sostituito da un diverso logo, quello di Modarelli è sopravvissuto fino ad oggi, divenendo il vero emblema dell’agenzia.
Complice anche la formazione artistica di Modarelli il logo fu un successo, un disegno dalla linee morbide e pulite che racchiudeva tutta l’essenza dell’agenzia spaziale.
Il cerchio blu rappresenta, ovviamente, un pianeta e, al suo interno c’è tutto ciò che deve esserci. Il colore che richiama il cielo verso il quale l’agenzia spaziale punta a portare l’uomo. Le stelle che guardiamo con ammirazione e dalle quali non finiamo mai di imparare.
Immancabile, ovviamente, il nome dell’agenzia spaziale, scritto in bianco che risalta al centro del logo, contornato da un’ellisse che rappresenta i viaggi spaziali. E, infine, la V rossa che mima delle ali stilizzati a rappresentare l’aeronautica.
Il logo divenuto il simbolo ufficiale della NASA venne ben presto soprannominato Meatball (polpetta) e venne presentato ufficialmente il 23 Gennaio 1959.
Worm, il secondo logo dell’agenzia
Una serie di eventi ha portato al cambio del logo divenuto celebre. Nel 1975, infatti, Meatball fu sostituito da Worm, il quale rimase il logo ufficiale fino 1992.
La NASA commissionò un nuovo logo a un’agenzia grafica newyorkese, una grafica semplificata e d’impatto. A disegnarlo furono i graphic designer Richard Danne e Bruce Blackburn e ben presto prese il nome di Worm.
“Worm è un marchio di grande impatto visivo e sembrava fantastico a bordo delle sonde. Da qualsiasi punto di vista il worm è stato ed è assolutamente appropriato, mentre Meatball era ed è un pasticcio amatoriale”. Questa fu l’opinione del progettista Pentagram Michael Bierut. Eppure Meatball è uno dei loghi più amati. Fu, inevitabile, quindi, la decisione di un ritorno di fiamma che riporto in auge meatball a partire dal 1992.
Il nuovo meatball
Iniziò una disputa tra meatball e worm che finì con la vittoria del primo. Nel 1992 l’amministratore della NASA Dan Goldin decise di adottare nuovamente il logo conosciuto con il nome di Meatball, con alcune varianti.
Il nuovo logo Meatball fu, infatti, rivisitato in chiave più moderna. Un logo che ha spopolato e che è divenuto un vero e proprio oggetto di moda e di branding. Meatball viene, infatti, ceduto spesso in licenza a terzi, con una media di 30 richieste al giorno. Potenzialmente tutti possono usarlo. Meatball non è solo un logo, ma un’idea di futuro, di spazio e di innovazione.