Se ne sente parlare molto ultimamente, la Disney, per esempio, ne sta facendo grande uso nei remake dei suoi cartoni animati di successo, stiamo parlando dell’animazione CGI.
Cos’è l’animazione CGI
Letteralmente la sigla CGI significa Computer-Generated Imagery e sta ad indicare una braca della computer grafica 3D che viene utilizzata per gli effetti speciali di film e videogiochi. Ma non stiamo parlando di visione stereoscopica in tre dimensioni, in cui si utilizzano gli occhialini appositi rossi e blu, bensì dell’effetto tridimensionale di modelli all’interno di una scena virtuale.
La tecnica si basa sull’elaborazione di modelli virtuali in tre dimensioni al computer. Le sue applicazioni sono molteplici dai già citati film e videogiochi, fino ad arrivare all’ingegneria, o in campi scientifici e commerciali. Le immagini originali sono studiate secondo la prospettiva, l’ombreggiatura, il riflesso e i risultati di tali analisi vengono poi applicate alla grafica.
L’immagine quindi subisce un processo di vettorializzazione e da bidimensionale diventa tridimensionale e può essere guardata da più punti di vista. Per queste rappresentazioni si parte da un sistema di riferimento cartesiano tridimensionale, il tipico piano x,y,z; fino ad arrivare a strumenti più complessi come l’algebra di Boole.
La Computer-Generated Imagery nel passato
Le prime prove tecniche furono fatte intorno agli anni 60, ma per vedere i primi risultati bisogna aspettare gli anni 70. Nel film Il Mondo dei Robot la CGI è infatti utilizzata in maniera più significativa: il punto di vista dell’androide interpretato da Yul Brynner è realizzato con una primitiva grafica bitmap/raster.
Nel 1976 in Futureworld – 2000 Anni nel Futuro si ha la prima animazione in 3D di un volto umano e di una mano, le animazioni sono molto basilari e monocromatiche, ma di sicuro effetto per l’epoca. In Tron si può poi assistere ai primi 15 minuti della storia dell’animazione in CGI durante la corsa delle moto, il film è del 1982. In Giochi Stellari del 1984 per la prima volta le astronavi non sono modellini veri ma animazioni 3D. Arrivando poi al 1991 possiamo ammirare l’animazione dell’acqua in 3D nel film Abyss.
Le animazioni 3D oggi
E se un tempo era una vera e propria innovazione, oggi l’utilizzo del CGI a volte sembra quasi eccessivo. Il problema forse nasce dal fatto che questa tecnica viene sempre più utilizzata nel cinema.
E se un film come Dumbo può essere ovviamente solo realizzato con questa tecnica, in film come Il Richiamo della Foresta invece fa storcere un po’ il naso. La linea sottile è capire quando non eccedere nel suo utilizzo. Inoltre, secondo il team della RocketJump Film Shool, deve essere fatto molto bene. Infatti secondo il team l’utilizzo in cinematografia della CGI è ormai la normalità e viene utilizzata molto più di quanto si pensi, perché, se fatto bene, passa inosservato. Altrimenti il rischio è quello di rovinare sequenze o film interi.
A tal proposito gli studenti hanno creato un video che lo dimostra. La CGI infatti permette di aggiungere moltissime cose con facilità: aggiungere persone, sfondi, unire due video insieme, ed è ormai la prassi per il cinema Hollywoodiano. La maggior parte delle volte non ce ne accorgiamo. Crediamo davvero che quei personaggi siano in quel luogo, circondati da altre milioni di persone e invece stanno recitando in un green screen. Grazie a questa tecnica è possibile anche aggiungere esplosioni, make up, effetti di freddo o caldo, tutto risulta più sicuro e talvolta più veloce da realizzare. In altri casi l’effetto invece è talmente palese da ricordare un cartone animato.