Oggi parliamo di leggibilità come criterio per una buona SEO e un’ottimizzazione di livello del vostro sito internet. Stiamo per scoprire che cosa significa seguire il criterio di leggibilità quando si scrivono i testi per il proprio sito, ma soprattutto metteremo a confronto questo criterio con quello di comprensibilità di un testo. Pensate di conoscere già l’argomento? Continuate a leggere per scoprirlo.
Criterio di leggibilità
Il criterio di leggibilità ha come obiettivo quello di rendere un testo scorrevole, di facile lettura. Le caratteristiche di un testo che rispetta questo criterio si basano sul lessico e la sintassi. In sostanza, soprattutto quando si parla di testi per canali web, stiamo parlando di contenuti scritti per frasi brevi, con parole semplici e concise.
La parola d’ordine quando si scrive per il web è sempre e comunque “semplificare”. Questo significa che non ci dovremmo attenere ad un linguaggio scolastico o ad un linguaggio di tipo istituzionale. Piuttosto il nostro obiettivo sarà quello di evitare frasi lunghe, ricche di subordinate o con paroloni lunghi dal significato sconosciuto ai più.
La leggibilità di un testo viene mantenuta con frasi di un massimo di 20-25 parole, senza subordinate o incisi interni. Quindi, ogni volta che vi trovate a scrivere per il web dovrete cercare di sintetizzare quanto più possibile.
Come misurare questo parametro?
La leggibilità può anche essere definita parametro per l’analisi di un testo. Come tale, questo parametro può essere misurato attraverso formule che ci indicano se il testo che abbiamo scritto è di facile lettura o meno.
Nello specifico per la nostra lingua, l’italiano, gli strumenti da utilizzare saranno due. Il primo è l’indice Flesch-Vacca. Si tratta di un criterio riadattato dalla lingua inglese (Flesch Reading Ease). Questo criterio va a valutare la leggibilità di un testo tenendo conto della sua lunghezza media e della lunghezza media delle parole.
Le parole vengono misurate in sillabe mentre le frasi vengono misurate in parole. Sulla base di questo principio una parola lunga viene o deve essere usata meno di una parola breve. Allo stesso modo una frase lunga e di norma più complessa di una breve a livello sintattico. La formula che va a misurare la leggibilità secondo questo criterio è definita come segue: 206 – (0,6 × S) – P. S identifica il numero delle sillabe sul totale delle parole. P identifica invece il numero medio di parole per frase.
Secondo strumento: l’indice Gulpease
Veniamo ora a descrivere il secondo strumento di misurazione della leggibilità di un testo. L’indice Gulpease è stato sviluppato proprio per la nostra lingua italiana e valuta 2 elementi fondamentali: la lunghezza delle parole in lettere e la lunghezza delle frasi in parole.
Secondo questo indice, seguendo la formula 89 – (LP/10) + (FR × 3), si riesce a capire il livello di scolarizzazione del lettore e anche se è un testo è di facile lettura per un determinato target o per tutti.
LP identifica le lettere x 100 sul totale delle parole, mentre FR sono le frasi x 100 sul totale delle parole. Chi ha un’istruzione elementare comprenderà più facilmente testi con un risultato della formula maggiore di 80. Chi ha un’istruzione media comprende invece testi con un indice maggiore di 60 e chi ha un’istruzione superiore con un indice maggiore di 40.
Leggibilità e comprensibilità a confronto
Vediamo ora di mettere a confronto la leggibilità di un testo e la sua comprensibilità. Questo perché a livello di SEO è molto importante e che è un testo sia non solo leggibile ma anche pienamente comprensibile.
Google infatti prende maggiormente contenuti che vengono non solo scritti per parole chiave e ottimizzati tramite l’utilizzo di link ipertestuali interni ed esterni al sito. Google guarda anche come ha scritto un testo e quante volte viene letto. Bada anche a chi legge quel determinato testo e in base a quanto il lettore si trattiene a leggere capisce se è interessante o meno.
Il criterio di comprensibilità a differenza di quello di leggibilità prevede che il lettore riesca a capire il significato delle parole e il contenuto del testo nel modo più facile possibile. Per fare questo, e per farsi che Google noti il nostro contenuto dobbiamo svolgere alcuni passaggi fondamentali.
Identifichiamo il destinatario e definiamo lo scopo del contenuto
I primi due passaggi da svolgere per adempiere al criterio di comprensibilità prevedono che il nostro testo venga rivolto nello specifico ad un target di riferimento. Se il nostro pubblico è un pubblico adulto non dovremmo mai utilizzare espressioni dello slang degli adolescenti. Potrebbero non capire, ma soprattutto potrebbero sentirsi offesi dalla qualità del linguaggio.
Il secondo passaggio prevede di definire uno scopo ben preciso quando si va a scrivere un testo per il web. Qual è l’azione che vogliamo che il lettore compia? Il nostro è un testo che vuole informare o convincere l’utente ad agire? In sostanza dobbiamo porci un vero e proprio obiettivo, che spinga il nostro lettore a continuare a leggere e soprattutto a continuare a seguire il nostro sito.
Leggibilità per immagini e grafici
Ultimo aspetto legato al criterio di leggibilità è quello delle immagini e dei grafici. Un testo scritto per il web per attirare l’attenzione deve inserire foto, video, infografiche che permettono al lettore di spezzare la lettura e di visualizzare al meglio i concetti esposti.
Infatti, i contenuti per il web (o per i social network) sono contenuti che devono essere fruiti nel minor tempo possibile. L’utente medio vuole una risposta al proprio dubbio o al proprio bisogno senza dover necessariamente leggere un enciclopedia che gli spieghi come risolvere il suo problema.
Per rendere tutto più semplice e ottimizzare il proprio testo le immagini sono il veicolo migliore. La cosa importante da ricordare è che quando si pubblica un’immagine sul web deve essere protetta da copyright, se si tratta di un’immagine personale, o libera da copyright se si utilizza un’immagine di repertorio.