Il light designer è una figura che sta conquistando sempre più l’interesse dei media. L’arte di creare ed esprimere il design servendosi solo delle luci e dei contrasti ha radici antiche. Nasce in ambito teatrale per ottenere effetti scenici particolarmente spettacolari; distorsioni spaziali, deus ex machina, e perfino il trascorrere del tempo.
Ma il potere della luce inevitabilmente si estende anche alla vita quotidiana. Illuminazioni soffuse oppure intense, coni d’ombra, riverberi colorati come nelle celebri lampade Tiffany… La luce è un arsenale straordinariamente potente per gli artisti del design. Anche, e non solo, d’interni.
Scopriamo quindi come lavora un light designer e quali sono le caratteristiche più interessanti di questo mondo così affascinante.
Il light designer, chi è e come lavora?
Fino a pochi anni fa era abitudine comune equiparare le mansioni del light designer a quelle di un generico arredatore. In realtà le due figure sono profondamente differenti. Soprattutto negli ultimi tempi, il bagaglio di competenze di un light designer è divenuto sempre più fondamentale.
La luce svolge un ruolo cardine nella definizione di spazi e ambienti. L’interior design ha riscoperto il potere di scolpire i volumi grazie a una sapiente combinazione di luci ed ombre. Per questo l’illuminazione è sempre più al centro del mondo del design. E l’importanza del light designer, al giorno d’oggi, è fuori di discussione.
Scegliere le fonti di luce e la luminosità in ciascun ambiente non è un aspetto da sottovalutare. Luci soffuse, tenui e rilassanti, potrebbero essere particolarmente indicate per le zone giorno. Viceversa, in un contesto fortemente dinamico occorreranno luci forti, fredde, dai contrasti decisi.
Da qui l’esigenza di figure in grado di interpretare le atmosfere e il mood tramite l’illuminazione. Che non è più solamente un accessorio. Ma riveste un ruolo di primo piano nel godimento degli ambienti domestici.
Quali sono quindi i compiti del light designer e le sue caratteristiche? In primis, è un artista che esprime sensazioni e suggestioni attraverso l’uso e la combinazione delle fonti di luce. La scelta passa anche per elementi quali il colore della luce stessa e le sue qualità (calda, fredda, soffusa, smorzata).
L’interior design al chiaroscuro
Senza l’ausilio dei light designer, probabilmente l’home decor non avrebbe raggiunto alcuni dei traguardi attuali. Va da sé che è una mansione che non si può improvvisare. Occorre un bagaglio di competenze che vanno dalla tecnica architettonica alla grafica pura. E passano anche per il Web.
E’ proprio grazie all’ausilio di specifici software di simulazione che il light designer può valutare a colpo d’occhio varie soluzioni diverse. Identificando le combinazioni più appropriate e i contrasti migliori per ogni ambiente e per qualunque circostanza.
La simulazione virtuale comprende anche l’analisi delle superfici e dei materiali. Infatti è fondamentale evitare riflessi o riverberi non voluti, che potrebbero compromettere il delicato equilibrio cromatico ricercato dal designer. Non mancano i riferimenti alla luce ambientale, nelle sue varie condizioni. Occorrerà infatti capire fino a quando e in quale misura si potrà fare ricorso a fonti di luce naturale e quando, invece, sarà necessario servirsi di illuminazioni artificiali.
Ma non basta. I light designer sono sempre più attenti anche alle problematiche ecologiche e ambientali. Per questo, nella definizione delle illuminazioni, ricercano nuove tecnologie sempre più eco-friendly. Ne è un esempio la luce LED.
Per finire, un light designer dovrà essere in grado di miscelare abilmente colori pieni, trasparenze e ombreggiature. L’obiettivo finale è quello di conferire atmosfere uniche all’interior design.
E’ lo stesso principio dello stage lightning design, usato invece in ambito teatrale. Dove cioè la sfarzosità delle scene e degli effetti speciali “deve” molto proprio all’utilizzo sapiente delle luci. Che rendono realistica la finzione e trasportano lo spettatore in una realtà “altra”. Enfatizzando, contemporaneamente, la risposta emotiva del pubblico.