Design Week, Milano 2022. Oltre 262mila visitatori in Fiera, 400mila in tutta la città. Code ovunque e locali strapieni, senza un posto dove mangiare – comodamente o meno. A vincere su tutti la McDonald’s TableBag, il tavolo anche dove non c’è.

Una creazione di design pensata proprio per l’evento cardine del design in tutto il mondo. Appena fuori dal Salone del Mobile, dove oltre 2000 espositori internazionali mostravano le loro creazioni, McDonald’s pensava al concreto. Un posto dove mangiare, per tutti, anche per chi non è proprio appassionato di fast food.

Una riuscitissima operazione per far parlare di sé e dimostrare che l’azienda pensa ai propri clienti e al loro benessere. Un’opportunità in più per aumentare la brand awareness, come se ce ne fosse bisogno.

McDonald's TableBag
McDonald’s TableBag: l’idea di design di cui la Milan design Week sentiva il bisogno. E ora, lo sentiamo un po’ anche noi.

Il design della McDonald’s TableBag

La TableBag non è solo un altro packaging per gli iconici prodotti McDonald’s. TableBag è la soluzione ad uno dei problemi più comuni in tutti gli eventi affollati: trovare un posto dove mangiare. Qualcosa di semplice, che si collochi al centro su una scala dal barboneggiare in piazza allo spendere centinaia di euro per un ristorante esclusivo.

Il design è minimalista ma anche d’impatto: i colori sono quelli caratteristici del McDonald’s, giallo e bianco, mentre la forma del manico ricalca l’iconica M. A primo impatto può sembrare una semplice scatola, magari un po’ più grande del solito, ma quando vai a spacchettare ti si apre un mondo. Anzi, un tavolo, pensato per rimanere in piedi sopra ai paletti dissuasori presenti in tutta Milano.

In poche semplici mosse guidate, la scatola si allarga e diventa un piano capace di supportare comodamente fino a due menù McDonald’s, bibite comprese. I bicchieroni, dalla taglia small alla large, possono essere infatti saldamente ancorati grazie a due cavità pensate apposta per tenere i liquidi al sicuro, proprio come per il take away.

Comoda, social e green: tutta la forza della TableBag.

E una volta finito di mangiare? Si fanno le foto, ovviamente, perché più social di così non si poteva fare. Che fosse montata su uno dei paletti nelle aree appositamente decorate, o su uno in Piazza Duomo, la pic con reference era d’obbligo.

Riempito lo stomaco e il feed, viene però il momento di gettare la TableBag. E anche qui McDonald’s colpisce nel segno. Tutto il packaging è al 100% riciclabile. Il che vuol dire che può essere gettata ovunque in città, senza dover tornare indietro o tenersela per sempre.

Anche se l’idea di portarsela dietro e utilizzarla più volte non è affatto male. Anche perché si tratta di un’edizione super-limitata che solo in pochi hanno avuto la fortuna di accaparrarsi.

McDonald's TableBag
McDonald’s TableBag ha innumerevoli punti di forza: green, social, comoda, riconoscibile, economica. Si adatta perfettamente alla brand identity di McDonald’s.

La collaborazione con Leo Burnett a tiratura limitata

La McDonald’s TableBag, infatti, è stata distribuita solo ai primissimi clienti che hanno effettuato un ordine tramite App durante la Milano Design Week. Insomma, tiratura limitata a dir poco. Ritornerà? Difficile dirlo. Sicuramente, tralasciando il suo exploit social, si tratta di un’idea davvero utile in grado di ottimizzare e rivalorizzare degli angoli urbani che molto spesso passano inosservati. Inoltre, la comodità di poter mangiare bene ovunque è davvero un plus non da poco.

McDonald's tablebag
McDonald’s tablebag, ideata dall’agenzia pubblicitaria Leo Burnett, ha riscosso molto successo sui social.

Ed è proprio la comodità per l’utente uno dei pilastri ideologici dell’agenzia pubblicitarie Leo Burnett, che ha creato questo design. “Ciò che aiuta la gente, aiuta il business”. La seconda chiave di volta per l’agenzia è avere un impatto sulla cultura pop contemporanea. Ad occhio e croce, anche per questa campagna, ci sono riusciti alla grande.

Un’altra collaborazione sicuramente riuscita è stata quella con Annie Mazzola, content creator con oltre 100mila follower e anche conduttrice radiofonica. Sperimentando in prima persona la TableBag, Annie ha potuto dare la giusta risonanza mediatica all’idea, mandandola praticamente subito virale.


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