Questo è l’anno della Pop Art e del contemporaneo. Le mostre d’arte 2023 dedicate a queste correnti ci invitano a riflettere con più attenzione sulla figura dell’artista, ma anche sul suo ruolo nella società contemporanea. Dalla mostra a Parma che celebra i 100 anni dalla nascita di Roy Lichtenstein, seguita a ruota da quella su Keith Haring, fino al trittico di voci della street art a Bologna.

Ma non c’è solo il contemporaneo nel 2023: ecco le 5 mostre d’arte imperdibili del 2023 in tutta Italia!

Mostre d’arte 2023: Roy Lichtenstein. Variazioni Pop

Dall’11 febbraio fino al 18 giugno Parma rende omaggio al grande maestro della Pop Art con un’importante retrospettiva monografica. Nel centenario della nascita di Roy Lichtenstein, Palazzo Tarasconi espone oltre 50 opere provenienti da collezioni di tutto il mondo: serigrafie, sperimentazioni su vari materiali, fotografie e persino video dell’artista.

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Roy Lichtenstein davanti ad uno dei suoi quadri in esposizione al museo Stedelijk, 1967.

Seguendo un andamento prettamente cronologico, la mostra ripercorre la carriera di Lichtenstein a partire dagli anni ’60, nel momento di maggiore forza espressiva. È in quel periodo, infatti, che l’artista spazia più facilmente tra i diversi campi: dal fumetto alla pubblicità, dalle nature morte ai paesaggi, fino ai nudi femminili.

Utamaro, Hokusai, Hiroshige. Geishe, Samurai e i miti del Giappone

Dal 23 febbraio al 25 giugno, il Giappone arriva a Torino in pompa magna. Oltre 300 capolavori, tra cui anche alcune opere mai sbarcate in Italia, verranno divise in 9 sezioni, per creare un enorme percorso tematico. Nella rassegna saranno presenti i grandi mastri dell’Ukiyo-e, come ovviamente Hokusai e Hiroshige, ma anche Utamaro, Kuniyoshi, Sharaku e Yoshitoshi.

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La grande onda di Kanagawa, Hokusai, 1830/1831.

Oltre alle più famose stampe, saranno presenti anche le armature dei samurai, delle katane e dei kimono provenienti da collezioni private e da musei di tutta Europa.

Van Gogh. Capolavori dal Kröller-Müller Museum

Fino al 26 marzo presso il Palazzo Bonaparte a Roma saranno esposti circa cinquanta dei più importanti capolavori del genio di Vincent Van Gogh. Il travagliato artista viene raccontato attraverso le opere del Museo Kröller-Müller che, dopo il Van Gogh Museum, è la seconda collezione più importante al mondo dedicata al pittore olandese.

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Il seminatore, Vincent Van Gogh, 1888.

Pezzi iconici come l’Autoritratto su sfondo azzurro (1887), il Seminatore al tramonto (1888) e il Campo di Grano sotto cielo nuvolo (1889) la rendono una delle più attese tra le mostre d’arte 2023. Cominciata già nell’autunno 2022, la mostra anticipa di pochi mesi le celebrazioni dei 170 anni dalla nascita di Van Gogh e porta per la prima volta dopo il restauro, l’Autoritratto fuori dai Paesi Bassi.

Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente

Fino al 7 maggio a Bologna, il Palazzo Albergati accoglie oltre 60 tra le opere più controverse, provocatorie e controcorrente dei nostri tempi. Il percorso espositivo parla di 3 tra i più discussi ed acclamati artisti dell’arte contemporanea: Jago, Banksy e TvBoy. In una tripla monografia che si intreccia a senso unico, possiamo ammirare le opere più iconiche di ciascun nome. Girl with Baloon, Apparato circolatorio e le versioni street del Bacio di Haeyz sono solo alcuni dei lavori presenti.

A questo dialogo a tre si aggiunge poi una quarta sezione, dedicata ad opere di vari artisti affini come Obey, Mr. Brainwash e Laika. Un tutto tondo sui grandi nomi della street art europea che, in questo momento, ha risonanza mondiale.

ZEROCALCARE. Dopo il botto

Fino al 23 aprile, alla Fabbrica del Vapore di Milano saranno esposte oltre 500 tavole originali di Michele Rech, in arte Zerocalcare. In questo percorso dedicato al fumettista che ha conquistato l’Italia e l’Europa, arrivando fin oltreoceano, si racconta in chiave popolare la frammentazione sociale del post-pandemia.

Con i soliti toni dissacratori e il dialetto romano, i video, i bozzetti e le illustrazioni dell’artista raccontano la paura di una crisi globale ma anche personale. Accanto a quel senso di distacco con la realtà, però, c’è anche il barlume di speranza: la possibilità di “fare un pezzo di strada assieme”.


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