È giunta l’ora di cancellare Instagram? Negli ultimi tempi moltissimi utenti se lo stanno chiedendo sempre più attivamente. Nessuno scandalo di privacy, come per il fu #DeleteFacebook, ma una serie di novità Instagram che proprio non vanno giù alla comunità attiva sul social. Dei cambiamenti che prendono il nome di tiktokizzazione.
Era da poco iniziata l’estate quando Adam Mosseri, il boss di Instagram, aveva annunciato una vera e propria rivoluzione.
“Stiamo spingendo Instagram in una direzione in cui i video saranno una parte più importante della home, dove i contenuti saranno più immersivi.” … “la maggior parte dei feed saranno dei consigliati, cose che crediamo ti possano piacere ma di cui ancora non hai sentito parlare”.
Una home senza l’interfaccia utente, più video e contenuti di persone che non seguiamo ma che potrebbero piacerci… ricorda qualcosa? A molti, moltissimi, è sembrata la brutta copia di TikTok.
Novità Instagram, TikTokizzazione o crisi di mezza età?
Secondo il giornalista Ryan Broderick “l’intera industria tecnologica americana sta attraversando una crisi di mezza età, ma Instagram sembra invecchiare peggio di chiunque altro”. In effetti, dopo l’uscita dei Reels nel 2020, sembra che ad IG stia parecchio stretto il suo ruolo di galleria d’arte dei millennials.
Da che era nata con lo scopo di condividere fotografie con amici, parenti ed il proprio pubblico, Instagram sta cercando di diventare ben altro. Perché? Semplice, i video attirano e creano più interazione rispetto alle fotografie. I dati parlano chiaro: nel 2022 in media gli utenti passano 45,8 minuti al giorno su TikTok e appena 30,1 minuti su Instagram.
Non c’è da stupirsi quindi se il social Meta stia cercando di sperimentare nuovi modi per mettersi al pari con l’app cinese. Il problema è che la copia di un pattern da sola non funziona. Instagram è nato come punto di riferimento per le fotografie, le illustrazioni e le immagini statiche. Tagliare via questa parte significa tagliare via gran parte degli utenti.
Il passo indietro di Instagram
E che succede se quegli utenti tagliati via sono niente di meno che le famosissime Kardashian? Succede che Instagram deve fare un passo indietro. La seconda persona più seguita su Instagram, Kyle Jenner, ha condiviso con i suoi 360 milioni di follower il suo pensiero in una storia “Rendiamo Instagram di nuovo instagram”. Slogan molto americano, con assonanze ad altri, ma sicuramente efficace.
Da lì ha preso spunto anche la petizione su Change.org lanciata dalla sorella, Kim Kardashian, petizione che al momento ha più di 300 mila firme. “Make Instagram Instagram Again” con sottotitolo: smettetela di provare ad essere TikTok, io voglio solo vedere le belle foto dei miei amici.
L’insurrezione popolare sembra aver colpito nel segno e Instagram ha deciso di fare un passo indietro nella sua evoluzione. L’anima fotografica di Instagram è salva, quindi? Così pare, almeno per ora.
Cancellarsi o adattarsi alle novità Instagram?
Questo momentaneo passo indietro non può essere visto però come una totale vittoria. Instagram è irrequieto, pronto a buttarsi su nuove scommesse, anche a costo di perderle e di perdere utenti storici. Il dubbio quindi rimane: cosa fare? Per un utente “medio” il danno è relativo. Sicuramente la componente emotiva è tanta, ma basta salvare le foto e passare ad un altro social.
Il problema vero sorge quando Instagram è usato intensivamente, magari anche per lavorare. La creazione di video, infatti, è tutt’altra cosa rispetto allo scatto di una foto. Richiede altre competenze, altre attrezzature, ed un tipo di comunicazione appropriato.
Inoltre, non è detto che un video possa trasmettere esattamente quello che si vuole trasmettere con una foto. Si tratta di due mezzi di comunicazione estremamente diversi, entrambi funzionali, ma non equiparabili.
La domanda da farsi per trovare una soluzione è: Instagram può ancora trasmettere il mio messaggio per come lo intendo? Se la risposta è no, forse bisogna cominciare a guardarsi intorno per qualche piattaforma alternativa su cui puntare. Fortunatamente, per ora, c’è ancora un po’ di tempo.