Non tutte le carte sono uguali e non ce n’è una perfetta, dipende tutto dall’uso che uno deve farne. Avevamo già parlato, in un precedente articolo, ti quanti tipi di carta esistano e di come ognuno di essi servisse ad uno scopo ben preciso. Marika Troiano, laureata in Design del prodotto e della comunicazione visiva, ha elaborato una tesi proprio sui vari tipi di carta, intitolandola Paper Experience, scopriamo di cosa si tratta.
Paper Experience
Alla base di questa tesi c’è l’assunto che chi progetta non dovrebbe pensare alla carta come mero mezzo di supporto. Ma dovrebbe invece considerarla come una parte del lavoro capace di creare una vera e propria esperienza. Infatti sono vari gli aspetti coinvolti quando parliamo di un tipo di carta: abbiamo l’aspetto visivo, la presenza tattile, i colori della carta stessa, il peso, ma anche il rumore che fa quando la si sfoglia o quando la si tocca.
Marika Troiano ha frequentato il corso di laurea in Design del prodotto e della comunicazione visiva all’Università IUAV di Venezia. E in Paper Experience viene evidenziata proprio l’importanza del supporto di stampa per tutto quanto riguarda la comunicazione visiva. La comunicazione di un messaggio non passa solo più dalle parole e dai colori, ma anche attraverso i sensi, utilizzando le varie caratteristiche dei vari supporti di stampa disponibili.
Per questo motivo, per poter scegliere quello migliore, è necessaria una profonda e attenta conoscenza a riguardo. La tesi ha così proprio lo scopo di classificare tutti i tipi di carta, aiutando nella scelta grazie alla possibilità di comparare facilmente supporti differenti.
Verrebbe da chiedersi se in un periodo storico così tecnologico, la carta abbia ancora un ruolo così importante. Secondo Marika si, infatti sostiene che nonostante la produzione sia diminutiva, la qualità è invece aumentata e così la possibilità di scelta.
Dalla storia alla resa
Nella tesi si parla di storia anche. Perché ogni tipo di carta ne ha una, per esempio molte in passato, ma anche adesso, vengono scelte solo per una questione culturale. Si pensi alla carta riciclata che un tempo era bistrattata come seconda scelta e ora invece ha tutto un business suo, legato alla sfera ecologica.
Nel vademecum realizzato da Marika troviamo, oltre alla storia e alla cultura legata allo specifico tipo di carta, anche le tecniche di produzione e stampa, dalle origini ad oggi. I trend ambientali a riguardo e le normative vigenti. Poi in aggiunta un addendum illustra tutti i campi di applicazione dei vari tipi di carta.
Ci sono poi i campionari di carte, così da poter apprezzare a livello tattile e visivo tutte le sfumature tra un supporto e l’altro, raccolte tra le produzioni nazionali ed internazionali. I campionari sono suddivisi in quattro categorie: naturali, goffrate, patinate e speciali.
Su ogni singolo campione è possibile trovare informazioni riguardo la nomenclatura ufficiale, la cartiera produttrice, il colore del supporto, la grammatura e, cosa più importante di tutte, le tipologie di stampa applicabili. Infatti una grande differenza tra una carta rispetto ad un altra sta proprio nella resa dell’inchiostro una volta stampato. Non tutti i tipi di stampa sono compatibili con tutti i tipi di carta esistenti.
La tesi ha ricevuto come premio la borsa di studio “Alf de Ruvo” indetta da Aticelca (Associazione Tecnica Italiana per la Cellulosa e la Carta) e FLAFR (Fondazione Lucchese per l’Alta Formazione e la Ricerca).E ha coinvolto le seguenti carterie: Arjowiggins, Gmund, Takeo, Mohawk, James Cropper, Scheufelen, Cartiere del Garda, Berni, Cordenons, Favini, Fedrigoni, Burgo, Avery Dennison.