Dallo scorso 22 febbraio presso il Mudec di Milano trovate in mostra “Picasso. La metamorfosi della figura”. Un progetto prodotto da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura, con il contributo di Fondazione Deloitte. Come vedremo si tratta di una mostra dedicata a come l’autore spagnolo concepiva il tempo.

“Picasso. La metamorfosi della figura”: a cura di Malén Gual e Ricardo Ostalé

Anche se per molti di coloro che hanno analizzato l’arte dell’autore spagnolo, quella di Picasso era un’arte primitiva, lui la considerava ciò che muoveva la sua mente verso un inarrestabile ispirazione volta ad aprire nuove strade.

Picasso non concepiva il tempo con un prima e con un dopo, non c’era per lui un’arte del passato, un’arte del presente o un’arte del futuro, ma piuttosto un’essenza creativa che poneva l’arte in una condizione di tutto senza tempo.

picasso a milano
Ecco una delle opere in mostra al Mudec di Milano fino al prossimo 30 giugno 2024. “Donna che gioca sulla spiaggia”, olio su tela, 1928

Ed è proprio questo che vedrete se deciderete di presenziare entro il prossimo 30 giugno alla mostra “Picasso. La metamorfosi della figura” inaugurata lo scorso 22 febbraio al Mudec di Milano. L’esposizione è patrocinata dall’ambasciata di Spagna in Italia e si pone come evento di chiusura per le celebrazioni avviate nello scorso 2023 per il 50º anniversario della morte del pittore.

Le 100 opere scelte connetteranno lo spettatore con l’artista spagnolo in un dialogo tra il maestro del cubismo e l’arte africa e quella oceanica. I curatori della mostra infatti, Malén Gual e Ricardo Ostalé, hanno ideato un percorso in cui il lettore dell’opera si troverà ad esplorare e riconoscere in ciò che vede il contributo dell’arte primitiva a quella moderna del cubismo.

Dalle opere giovanili fino alle più tarde…

In mostra a Milano, i visitatori avranno modo di ripercorrere la produzione del pittore spagnolo dalle sue prime opere fino alle più tardive, in un percorso che mette in luce il suo amore per le fonti artistiche primigeni e per tutto ciò che è stato definito arte primitiva.

Picasso infatti è riuscito a cogliere l’essenza e anche il significato dell’arte africana, assimilandola e sviluppandola in una produzione artistica che ha percorso tutta la sua vita.

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Picasso ha rivoluzionato l’arte dei primi del ‘900 riportando all’occhio dello spettatore la metamorfosi dell’uomo. “Testa di Donna”, olio su tela, 1926

Dal 1906 fino agli anni ’60 il suo ritorno al primitivismo gli ha permesso di plasmare gli strumenti del linguaggio plastico degli esempi africani per dare vita ad una nuova visione dell’essere umano moderno. Non solo, Picasso è anche riuscito a prendere spunto dall’arte oceanica, dall’antica arte egizia e da quella greca classica, per riportare sulla scena artistica figure incostante metamorfosi che mostrano l’evoluzione dell’uomo.

La forte connotazione erotica di Picasso

Come è risaputo, l’arte di Picasso è un’arte che ha spesso una forte connotazione erotica. L’obiettivo del pittore è infatti dimostrare che gli istinti primitivi, quelli legati all’amore all’erotismo, governano il suo mood creativo, sia nella pittura e nella scultura.

La sua è stata una costante di elaborazione intellettuale di tutto ciò che l’arte gli ha regalato, aiutandolo anche superare i momenti di crisi personale sociale. Nella mostra ci sono infatti anche alcune opere che riguardano il prezioso Quaderno n.7, concesso dalla Fondazione Pablo Ruiz PicassoMuseo Casa Natal di Malaga.

Uno strumento che mostra alcuni disegni e bozzetti di studi preparatori fatti dall’artista, utile per seguire il percorso mentale e creativo del grande autore. Insieme a questi dipinti, la mostra di Milano ospita anche opere dell’autore che provengono dal Museo Picasso di Barcellona e dal Museo Reina Sofia di Madrid, oltre che da numerosi collezionisti privati.

Un lavoro sinergico volto a mostrare il lavoro del grande artista al grande pubblico della città di Milano che ancora una volta si dimostra attenta alle esigenze della sua utenza.


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