La nostalgia guida la mente umana nel ricordo di cose che l’hanno fatta stare bene e il Marketing se ne approfitta sempre di più. Ecco perché uno dei trend più in voga del momento sono i post retrò: conquistano i social media e aiutano le vendite di un brand. Una strategia di contenuti che aiuta a distinguersi e potenzia le possibilità di vendita grazie alla creazione di emozioni positive che mettono l’utente (e potenziale cliente) nella condizione di connettersi con il brand. Ecco come nascono e come utilizzare questo tipo di post.
Cosa sono i post retrò?
Quando si parla di post retrò relativamente a contenuti sui social media, si intende post che si spirano ad epoche passate ed utilizzano stile visivi, elementi grafici, riferimenti culturali e temi che evocano ricordi nostalgici.
Il termine “retrò” può riferirsi a periodi storici specifici, come gli anni ’60, ’70, ’80, ’90 o i primi anni 2000, e i contenuti creati in questo stile richiamano estetiche tipiche di quegli anni. I post con queste caratteristiche possono assumere molte forme, tra cui immagini, video, gif, illustrazioni e meme che hanno come filo conduttore quello di evocare il ricordo e riconnettere il pubblico con momenti del passato.
Non a caso, tra le caratteristiche principali ci sono il design vintage, i filtri e gli effetti speciali che simulano la grana di vecchie pellicole fotografiche e riferimenti culturali specifici, che indirizzano il contenuto nei confronti di una generazione, quella del target di riferimento.
Caratteristiche di un post che guarda al passato
Approfondendo quelli che sono gli elementi distintivi che caratterizzano i post retrò, non possiamo non partire dalla descrizione di quelli che sono i font, i colori e le grafiche utilizzati. Questo tipo di posto infatti richiama le epoche passate, tramite l’utilizzo di caratteri bald e geometrici tipici degli anni ’80, o ancora i colori pastello che evocano invece gli anni ’50.
Un altro esempio che possiamo fare sono i post che imitano l’estetica delle videocassette Vhs o dei primi giochi a 8 bit. Post che hanno un aspetto VINTAGE, che vengono filtrati con effetti di distorsione tipici dell’epoca dei millenni al s’, come ad esempio la saturazione tipica delle foto stampate negli anni ’90. Tutti elementi che aiutano a trasmettere l’atmosfera di un’epoca passata, di cui l’utente si sente fautore.
Ci sono poi dei post che fanno esplicito riferimento ad icona della cultura pop del passato, come film, serie TV, cartoni animati, canzoni o personaggi che hanno segnato quelle poche. Un esempio potrebbe essere la citazione di una battuta iconica di un film degli anni ’80 o un’immagine ispirata ai poster vintage.
Temi nostalgici e formati digitali imitati
Altre due caratteristiche interessanti dei post retrò sono i temi nostalgici e i formati digitali imitati. I primi sono temi che hanno come chiave di lettura tematiche legate ai vecchi tempi, come ad esempio titoli gancio del tipo “Ti ricordi quando…?”, che richiamano eventi o abitudini che il pubblico in target potrebbe aver vissuto in passato.
Altri posti invece imitano i vecchi supporti tecnologici come cassette audio, floppy disk, televisori a tubo catodico, telefoni a tastiera o walkman. Elementi che creano un legame con le tecnologie gli oggetti del passato e che pongono l’utente nella condizione di sentirsi indissolubilmente legato a quel brand perché parla la sua stessa lingua e utilizza elementi visivi che lui ricorda bene.
I post retrò infatti funzionano così bene proprio perché puntano al ricreare delle emozioni nostalgiche. Richiamano ricordi piacevoli e momenti di vita vissuta, che creano un senso di appartenenza e spingono all’azione. Un aspetto interessante che aumenta l’Engagement e la condivisione sui social media, aumentando di conseguenza anche le possibilità di vendita.
Nostalgia e marketing dei post retrò
I post retro sono inseriti all’interno di una specifica strategia di marketing utilizzato da aziende e marchi per creare un legame emotivo con il proprio pubblico.
Sono contenuti particolarmente efficaci per generazioni come i Millennials o la Generazione X, che hanno vissuto l’epoca d’oro di molti dei riferimenti culturali avvocati e che si sentono quindi emotivamente connessi fidelizzandosi al brand.
Un esempio di successo di quello che vi stiamo raccontando è la campagna “Throwback Thursday” (#TBT), che incoraggia gli utenti a condividere foto e ricordi del passato ogni giovedì. Questo tipo di iniziativa non solo genera un’ondata di contenuti user-generated, ma crea anche un senso di community attraverso il ricordo collettivo.
Come creare post retrò efficaci
Vediamo ora come creare dei post retro efficaci per interagire con il pubblico creando una strategia sui social media utile alle vendite. Come prima cosa è importante capire quale epoca evoca nostalgia per il pubblico in target.
Se ti rivolgi ai Millennials, ad esempio, potresti concentrarti sugli anni ’90 e i primi 2000, mentre la Generazione X potrebbe essere più legata agli anni ’80.
Scegli poi filtri e grafiche retrò in modo da creare un’atmosfera VINTAGE. Poi utilizzare i filtri e gli effetti offerti da piattaforme social come Instagram oppure creare i tuoi contenuti tramite i programmi di editing come Photoshop o Canva e poi caricarli sui tuoi profili.
A questo punto è importante che i tuoi contenuti retro non risultino forzati. Gli utenti ormai sono bravi ad individuare quando un brand cerca di cavalcare un trend senza una reale connessione genuina. Assicurati quindi che il messaggio o l’elemento scelto siano rilevanti per il tuo pubblico e in linea con i valori del brand.
A questo punto, tieni d’occhio le tendenze e studia i tuoi contenuti mese dopo mese. Ad esempio, recentemente c’è stato un ritorno dell’estetica anni ’90 grazie a serie TV e film che hanno riportato in auge quel periodo. Sfruttando questi elementi potrai entrare in connessione con il tuo pubblico stimolandolo all’azione, sia nel creare condivisioni, sia nel proporgli dei prodotti o servizi.