Sei un copywriter e cerchi nuovi spunti per il tuo lavoro di scrittore strategico per il web? Oggi ti facciamo una domanda a cui ti chiediamo di rispondere sinceramente: quando lavori, fai proofreading? Ovvero, dedichi parte del tuo tempo al processo di revisione, rilettura e correzione di eventuali errori in modo che il contenuto sia impeccabilmente adatto alla SEO? Oggi ti mostriamo a cosa serve questa pratica, ma soprattutto ti mostriamo anche alcuni strumenti software per migliorare i tuoi testi in un click.
A cosa serve il Proofreading?
Se ancora non pratichi proofreading vuol dire che senti che il tuo lavoro è perfetto così com’è – oppure sei consapevole di avere sempre meno tempo da dedicare alla revisione di un testo. Nonostante il tuo livello di autostima, ti consigliamo di dedicare ad ogni lavoro almeno 30/40 minuti del tuo tempo per la revisione e correzione.
Questo perché questa pratica serve ad eliminare eventuali errori grammaticali e rimuovere refusi che potrebbero compromettere la chiarezza del messaggio. Non solo, riguardare i testi ne migliora la coerenza e permette di mantenere uno stile uniforme, oltre che aumentare la professionalità di chi li scrive che si dimostra attento ai dettagli, aumentando così anche la fiducia del lettore nel contenuto.
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Infine, il proofreading ti permette di garantire che il messaggio venga trasmesso in modo chiaro e diretto: più quello che si scrive è essenziale nel contesto del copywriting, e più tutta la comunicazione intorno al brand viene ottimizzata.
Importanza della revisione dei testi nel Copywriting
Nel mondo del copywriting, le parole hanno un impatto diretto sulle decisioni dei consumatori. Va da sé che se i testi presentano errori o sono scollegati o peggio ancora incoerenti rispetto al contesto, il proofreading riveste un’importanza cruciale.
Un testo senza errori, infatti, comunica un’immagine professionale. Se un testo presenta degli errori danneggia la reputazione di un brand e riduce la fiducia nei clienti. Chi lavora come copy quindi deve assicurarsi che i contenuti, in ogni sua parte, non abbiano errori: devono essere impeccabili, anche nella punteggiatura, perché anche una virgola mal posizionata può cambiare completamente l’interpretazione del messaggio.
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C’è poi da dire che fare attività di proofreading sui contenuti di un sito, o delle schede tecniche dei prodotti, ad esempio, permette di assicurarsi che il tone of voice e lo stile del brand vengano rispettati. La coerenza è fondamentale per creare un’immagine strutturata, duratura e significativa di un brand.
Come Fare Proofreading
Se ti stai chiedendo da dove cominciare per fare proofreading ti consigliamo di seguito alcune cose da fare per rendere quest’attività efficace e costante. Come prima cosa ricordati di prenderti una pausa dopo aver scritto. Fatti un caffè, vai sul tuo terrazzo a prendere aria, riprenditi dal flusso di scrittura. Successivamente dedica del tempo alla rilettura.
Quando rileggi, fallo ad alta voce. Questo ti permette di ascoltare come suona il testo e ti aiuta ad identificare frasi poco fluide o errori che potrebbero passare inosservati durante una lettura silenziosa.
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Se possibile, ti consigliamo di stampare una copia cartacea del testo da revisionare. Un passaggio che può essere più efficace rispetto alla lettura su schermo. Molti trovano più facile concentrarsi su un formato cartaceo, dove puoi anche applicare le modifiche a margine o sottolineare ciò che deve essere modificato e rivisto.
Utilizzare Strumenti di Supporto
Se hai poco tempo, puoi decidere di affidarti ad alcuni strumenti software che possono aiutarti nell’identificare errori evidenti. Nonostante questi strumenti siano davvero utili per risparmiare tempo, non potranno comunque mai essere sostituiti in toto dal revisore umano.
Un esempio è Corrector, una piattaforma di correzione ortografica che può essere utilizzata in modalità open source. Unica pecca che non è in grado di correggere la punteggiatura. Nonostante questo, ci sentiamo di consigliarlo per chi è alle prime armi e cerca uno strumento che sia in grado di rilasciare una lista degli errori del testo rilasciato in analisi.
Non si deve comunque fare affidamento solo sulla tecnologia, ma piuttosto fare una revisione primaria con lo strumento ed eventualmente chiedere ad un professionista della revisione testi (un correttore di bozze per intenderci) quali sono le cose da migliorare.
Un esempio è il confrontarsi con i colleghi. Una nuova prospettiva, oggettiva, potrebbe essere utile a notare eventuali errori oppure potrebbe aiutare nel rivedere il testo secondo l’ottica del lettore.