La scala di colore RAL è stata introdotta perché, quando si parla di colori, spesso i criteri di giudizio possono risultare molto soggettivi.
Quello che per una persona può essere definito come giallo canarino per altri potrebbe essere invece associato ad un’altra sfumatura di giallo. Spesso quindi il processo per cui o si ricerca la stessa esatta tonalità di colore già acquistata precedentemente o si cerca di parlare della stessa tonalità tra persone differenti può risultare confusionario e incerto.
Proprio per questo motivo arriva la scala di colore RAL (acronimo di Reichs-Ausschuß für Lieferbedingungen und gütesicherung ovvero Comitato del Reich tedesco per termini e condizioni di vendita) che serve proprio per aiutare chi opera in un ambito lavorativo in cui sia necessario un utilizzo dei colori ma anche i privati.
Scala di colore RAL: cos’è e a cosa serve
Ad oggi con il termine RAL si intende la scala di colori standardizzata con cui poter riconoscere diverse tonalità di colore.
Sviluppata nel 1927 dal Comitato tedesco per i termini e le condizioni di vendita la scala di colore RAL è quindi una scala che prevede che a circa 2000 tonalità di colore sia associato un diverso codice fisso, preceduto dalla parola RAL, per far sì che ogni sfumatura di colore possa essere identificata univocamente.
Questo strumento fornisce quindi la sicurezza di poter identificare e ritrovare la stessa tonalità di colore ricercata in tutta l’Unione Europea e può essere utilizzato, come anticipato precedentemente, sia da lavoratori professionisti che da privati.
Nel corso degli anni sono stati poi sviluppate diverse tipologie di scala RAL.
Le varie tipologie di RAL
La prima tipologia di scala di colore RAL è la RAL Classic ed è lo strumento di base che all’inizio, nel 1927, contava 40 colori che però sono aumentati a 213 nel 1961.
Abbiamo poi la RAL Design che al suo interno, dal 2018, ha 1825 colori che non si intersecano con la RAL Classic.
Terza tipologia è quella della RAL Effect che invece contiene 490 colori (420 satinati e 70 metallizzati o lucidi) e si basa su sistemi di verniciatura a base acquosa.
L’ultima tipologia di RAL è la RAL Plastics che è lo standard del colore per la plastica e che è a sua volta suddivisa in due ovvero la RAL Plastics P1 con 100 colori preferiti della RAL Classic e la RAL Plastics P2 con 200 colori della RAL Design.
La classificazione secondo la scala di colore RAL
In generale comunque i codici numerici associati alle diverse tonalità di colore sono composti da quattro cifre che hanno un significato specifico.
Il primo numero rappresenta la tonalità di base (la macrocategoria), il secondo è sempre uno zero mente gli ultimi due rappresentano arbitrariamente la tonalità finale.
Per quanto riguarda quindi la tonalità di base si è scelta la seguente classificazione.
1: giallo (da RAL 1000 beige verdastro a RAL 1034 giallo pastello)
2: arancio (da RAL 2000 arancio giallastro a RAL 2013 arancio perlato)
3: rosso (da RAL 3000 rosso fuoco a RAL 3031 rosso oriente)
4: violetto (da RAL 4001 lilla rossastro a RAL 4012 mora perlato)
5: blu (da RAL 5000 blu violaceo a RAL 5026 blu notte perlato)
6: verde (da RAL 6000 verde patina a RAL 6038 verde brillante)
7: grigio (da RAL 7000 grigio vaio a RAL 7048 grigio topo perlato)
8: marrone (da RAL 8000 marrone verdastro a RAL 8029 rame perlato)
9: bianco e nero (da RAL 9001 bianco crema a RAL 9023 grigio scuro perlato)
Esempi di classificazione
Di seguito proponiamo alcuni altri esempi di classificazione di tonalità di colori diverse usando la scala di colore RAL.
– Lilla bluastro: RAL 4005
– Blu oltremare: RAL 5002
– Verde giallastro: RAL 6018
Grazie a questa scala di valori numerici precisi quindi è diventato possibile standardizzare e identificare i colori in modo univoco e senza possibilità di errore in tutta Europa. In questo modo i professionisti potranno svolgere il loro lavoro con più velocità e comodità e i privati non dovranno impazzire alla ricerca della stessa tonalità di colore usata precedentemente. Una soluzione che facilita tutti.