Ci sono loghi che non si possono confondere, quelli famosi, immortali, indimenticabili, quelli che non potresti mai e poi mai scambiare con un altro, o forse sì? Ecco alcune storie di loghi troppo simili tra loro.

Loghi troppo simili tra loro – l’originalità non è scontata

L’originalità è un tema sempre troppo spinoso, soprattutto quando si parla di branding e in particolar modo di logo. Ci impegniamo, giorni, settimane, mesi, creiamo il disegno perfetto, quello che crediamo sia unico e inequivocabile, e alla fine scopriamo che non è così.

Che ne esiste un altro, simile, troppo simile. O forse non lo scopriamo mai, ce ne accorgeremo dopo anni, per caso, e non potremo più fare nulla per cambiare la cosa. Credevamo di essere stati immancabilmente originali e invece ci ritroveremo ad essere alla stregua di un semplice ladro di logo.

Ma non preoccupatevi, può capitare a chiunque. L’originalità è effimera, sfuggente, è così difficile essere unici. Capita anche ai più grandi. E nemmeno noi ce ne siamo mai accorti, probabilmente, ci sono così tanti loghi famosi che si assomigliano tra loro.

Airbnb e Azuma Drive In

Il nuovo logo della famosa piattaforma Airbnb fu disegnato nel 2014 dall’Agenzia DesignStudio. La loro idea era quella di creare un logo come simbolo di unione e di appartenenza globale. Ma ben presto, sul web, iniziarono a fioccare le somiglianze.

Airbnb e Azuma Drive In
Airbnb e Azuma Drive In

La più eclatante è quella con il logo della catena di drive in giapponese Azuma Drive In, progettato nel 1975.

Starbucks e Starpreya

Quella tra Starbucks e Starpreya non è solamente la storia di due loghi troppo simili tra loro, ma quella di un vero e proprio plagio. Tant’è che i due sono finiti in un’aula di tribunale.

Starbucks e Starpreya
Starbucks e Starpreya

Il tutto è iniziato nel 1999, quando la catena di caffetterie, presente al livello mondiale, Starbucks, ha aperto il suo primo shop in Corea Del Sud.

Lo stesso anno iniziava la sua attività Elpreya, una società sudcoreana che offriva lo stesso servizio di Starbucks. E anche il logo era decisamente troppo simile a quello della caffetteria più famosa del mondo. Il logo di Starpreya, il cui nome deriva da quello della dea nordica Freya, era un cerchio verde che avvolgeva un personaggio femminile (la dea appunto) al centro, in bianco su sfondo nero.

Ma il tribunale della proprietà intellettuale coreano sostenne che i due marchi erano troppo diversi tra loro per essere confusi. Di certo Starbucks, che denunciò la piccola società sudcoreano, non era della stessa opinione.

Apple denuncia una app di ricette perché i loghi sono troppo simili tra loro

Recentemente Apple ha denunciato una piccola app di ricette, Prepear, perché i loghi delle due sarebbero troppo simili tra loro. Prepear è una app di ricette che fa capo alla società Super Healthy Kids. Il suo logo è una pera verde stilizzata, secondo Apple troppo simile alla sua mela stilizzata.

Apple contro Prepear, una piccola app di ricette
Apple contro Prepear, una piccola app di ricette

Quel logo, secondo la compagnia di Cupertino “provocherebbe l’indebolimento del carattere distintivo” della mela più famosa del mondo.

È iniziata una vera e propria guerra contro il colosso Apple e la piccolissima società che conta appena 5 membri.

Il marchio del richiedente consiste in un design minimalista di un frutto con una foglia ad angolo retto, che richiama prontamente il famoso logo Apple e crea un’impressione commerciale simile. Il logo di Prepear indurrebbe il consumatore a credere che il richiedente sia correlato, affiliato o sostenuto da Apple”. Questa è la versione di Apple, ma la piccola società si difende, lanciando una petizione su Charge.org, con l’hashtag #savethepearfromapple.

Apple si è opposta alla richiesta di registrazione del marchio per la nostra piccola impresa Prepear, chiedendoci di cambiare il nostro logo ovviamente a forma di pera. Questo è un duro colpo per noi. Combatterlo ci costerà decine di migliaia di dollari. La cosa folle è che Apple ha fatto questo a dozzine di altre piccole aziende con un logo di frutta, e molte hanno scelto di abbandonare il loro logo o di chiudere bottega”.

Questa volta la vicenda ha avuto un’eco globale proprio per la petizione su Charge.org, che ha raccolto 25 mila firme. Riuscirà la piccola Prepear a mantenere la sua pera stilizzata come logo?


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